L'offerta di biomassa legnosa proveniente dalle foreste nell'Unione europea può essere aumentata in modo significativo al di là del livello attuale di utilizzo. Tuttavia, questo richiede decisioni politiche rapide e una strategia globale a livello europeo.
Il potenziale teorico della biomassa delle foreste europee nel 2010 è di circa 1,3 miliardi di m³ (corteccia compresa). Circa la metà del potenziale è costituito da tondame e il resto da residui di utilizzazione, legna e biomassa da diradamenti nei boschi giovani. Il potenziale, tuttavia, è ridotto a circa 750 milioni di m³ per via dei vari vincoli ambientali, tecnici e sociali. I vincoli incidono in particolar modo sulla frazione dei residui, della legna e sulle biomasse da diradamenti precoci.
Il potenziale della biomassa legnosa è stato stimato per tre diversi scenari di mobilitazione. Gli scenari differiscono per quanto riguarda, ad esempio, l'ambiente politico e l'atteggiamento della società verso l'uso del legno. Se ci sarà una forte attenzione verso l'uso del legno per la produzione di energia e per altri usi, il potenziale può aumentare anche a 898 milioni di m³ al 2030. In alternativa se gli effetti ambientali negativi dell'uso intensivo del legno sono considerati molto importanti, il potenziale può scendere a 625 milioni di m³ al 2030. Il potenziale diventa ancora più basso se sono presi in considerazione anche i vincoli economici come i costi di approvvigionamento.
Maggiori dettagli nel report finale dello studio europeo.
[Fonte: European Forest Institute news]
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