“In due anni si è registrato un pericoloso aumento di aziende del settore pannelli che hanno chiuso la propria capacità produttiva pari all'8-9% della capacità produttiva truciolare e del 6-7% di MDF, per mancanza di materia prima a prezzi competitivi.
Ciò comporta minore occupazione, minor produzione, minor esportazione di prodotti a base legno fuori dall’Unione Europea e minor competitività internazionale dell’intera industria del mobile”.
Esordisce così il presidente di Assopannelli, l'Associazione di FederlegnoArredo che riunisce i fabbricanti di pannelli e semilavorati in legno Paolo Fantoni, reduce dal meeting di Praga e dalla assemblea di Assopannelli. Se si aggiunge inoltre che il consumo di legno per produrre energia crescerà da 346 milioni mc del 2010 a 573 milioni di mc nel 2020 e potrebbe raggiungere i 752 milioni mc nel 2030, mentre il consumo "tradizionale" del legno dovrebbe aumentare a un ritmo moderato con una crescita annuale dell’1,8%, il quadro diventa ancora più fosco. La stessa Commissione Europea ha riconosciuto l’esistenza di “problemi di approvvigionamento di materia prima” per le industrie a base legno e per il settore delle energie rinnovabili a biomassa.
“Sebbene una disponibilità aggiuntiva di legno sia prevista grazie a un miglioramento della gestione forestale – aggiunge il presidente Fantoni – si prevede una mancanza di legno di 200 milioni di mc entro il 2025 e di 300 milioni di mc entro il 2030”.
È per questo che FederlegnoArredo e Assopannelli raccomandano alla Commissione Europea l’adozione del principio di “Priorità” e di “Uso a cascata del legno”, al fine di promuove l’uso, il riuso, il riciclo e la valorizzazione energetica del legno con politiche nazionali obbligatorie.
Lo stesso presidente Fantoni lo ha ribadito nel suo incontro a Praga in occasione del meeting dal titolo “Opportunità e sfide per un settore europeo del legno-arredamento più competitivo” organizzato da European Economic and Social Committee – Consultative Commission on Industrial Change (CCMI) presso il Ministero per l’Industria e il Commercio della Repubblica Ceca. E ancora, FederlegnoArredo e Assopannelli sostengono l’eliminazione della distorsione delle regole di libero mercato e degli incentivi alla produzione di energia a base biomassa, così pure la crescita dell’efficienza degli impianti a biomassa combinando produzione elettrica e termica.
Sulla base di queste premesse Assopannelli ha definito un piano preliminare di azione, già presentato al Ministero per l’Agricoltura e ancora in discussione sui tavoli sia italiano che europeo, che si articola in cinque punti. “Considerati i benefici sociali riconosciuti che l’attività di gestione delle foreste produce chiediamo - afferma Fantoni - detrazione o credito fiscale per gli investimenti forestali alle aziende e proprietari di boschi per attività di costruzione di strade e piste secondarie, attività per la conservazione idrografica e macchinari per costruire sentieri. Inoltre semplificazione della legislazione nella gestione delle foreste, adozione di criteri automatici di pulizia del bosco e riduzione del periodo di fermo biologico da 24 a 12 mesi”.
Il piano prevede poi l’istituzione di un contributo ecologico ai contadini che realizzano nuove piantagioni sostenibili di pioppo e la diffusione di pratiche agricole per le piantagioni di legno a rotazione breve.
“Al fine di limitare i danni provocati al settore dagli incentivi statali alla produzione di biomassa per fini energetici - spiega il presidente di Assopannelli - sarebbe opportuno anche riorientarne il sostegno e ridefinire le dimensioni delle centrali raggiungendo il target del km 0 nell’approvvigionamento delle stesse”. Infine si pone l'accento sulla definizione di incentivi per attività collegate allo stoccaggio di CO2 che utilizzano legno, sull’istituzione di crediti di CO2 per nuove piantagioni certificate PEFC o FSC.
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