mercoledì 29 dicembre 2010

Finanziato dalla Regione Lazio il progetto integrato di filiera V.A.L.E.

Il Dipartimento Istituzionale e Territorio della Regione Lazio, con Determinazione n° A6900 del 13 dicembre 2010, ha ammesso a finanziamento la Progettazione Integrata di Filiera PSR 2007/2013 Cod. RL067 "V.A.L.E. Valorizzazione Ambientale per il Legno e l'Energia".
L'investimento ammesso totale è di € 1.945.312 con un contributo pubblico totale di € 871.415 con n° 9 beneficiari, oltre al Consorzio stesso. Tutte le iniziative dovranno esser realizzate nel termine di tre anni dalla data della concessione.
Nella pagina "
FINANZIAMENTO" è disponibile l'atto integrale di finanziamento.

mercoledì 22 dicembre 2010

NATALE 2010

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Per noi Dio non è un’ipotesi distante, non è uno sconosciuto che si è ritirato dopo il “big bang”.

Dio si è mostrato in Gesù Cristo.

Nel volto di Gesù Cristo vediamo il volto di Dio. Nelle sue parole sentiamo Dio stesso parlare con noi.

Benedetto XVI

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Giovanni e Andrea avevano fede, perché avevano certezza in una Presenza sperimentabile: quando erano là a casa sua   seduti, verso sera,  a guardarlo parlare, era una certezza in una Presenza sperimentabile.
Invece che Lui con i capelli al vento, invece di guardarlo parlare con la bocca che si   apre e si chiude, ti arriva addosso con le nostre presenze, che siamo come la fragile pelle, le fragili maschere di qualcosa di   potente che è Lui che sta dentro.
Luigi Giussani

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

lunedì 13 dicembre 2010

Rinnovato il CCNL dei LAVORATORI FORESTALI

E' stato sottoscritto il 7 dicembre 2010 l’accordo fra  CONFCOOPERATIVE - LEGACOOP, AGCI, UNCEM, FEDERFORESTE e FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL per il rinnovo del CCNL per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico forestale e idraulico agraria, che si allega alla presente.
Il rinnovo è frutto di una trattativa intensa e impegnativa con le OO.SS., condizionata anche dalla manovra economica di luglio, in particolare con riferimento alle disposizioni inerenti le riduzioni di stanziamento per le Regioni.
Inoltre, la norma che ha congelato gli aumenti salariali del pubblico impiego, anche se il CCNL in questione risulta essere di natura privatistica, ha condizionato la posizione di UNCEM in qualità di parte datoriale in rappresentanza dei lavoratori forestali in carico alle Comunità Montane e quindi alle Regioni.
Il risultato finale raggiunge un buon punto di equilibrio tra l’esigenza di preservare la competitività delle imprese cooperative e garantire quella dei lavoratori, in una logica di complessiva valorizzazione e tutela del lavoro.
Nel merito.
Il contratto nazionale ha recepito complessivamente le linee interconfederali derivanti  dall’Accordo quadro del 22 gennaio 2009.
Il contratto, dall’anno 2010, avrà una durata triennale complessiva (2010-2012), senza distinzione tra vigenza normativa ed economica.
Si prevede un aumento retributivo complessivo a regime di € 70,00 al 2° livello, parametro 108.
L’aumento medio concordato è pari a circa il 5,9%.
Gli aumenti sono scaglionati in due tranche:
- dal 1 dicembre 2010 di € 30,00
- dal 1 dicembre 2011 di € 40,00
E’ stata prevista, altresì, l’erogazione di un importo forfettario pari ad € 200,00 (al 2°livello), a copertura del periodo gennaio-novembre 2010, da corrispondere con la retribuzione di Dicembre 2010.
Tra gli altri elementi caratterizzanti il rinnovo segnaliamo:
· L’impianto contrattuale è stato aggiornato in base ai contenuti del protocollo del 22 gennaio 2009 (durata triennale del contratto, procedure per il rinnovo, struttura ed assetto del contratto, etc.).
· E’ stato ampliato il ventaglio dei compiti e delle attività assegnate al Comitato Paritetico Bilaterale Nazionale.
· E’ stata estesa la sanità integrativa agli operai (OTD) aventi garanzia occupazionale annua superiore alle 150 giornate.
· E’ stato pattuito l’innalzamento all’1,2% del contributo per la previdenza complementare.

Allegati (1)

giovedì 9 dicembre 2010

Nuova presentazione sui Consorzi Forestali

PowerPoint%20Document Nella sezione PRESENTAZIONI del sito www.consorziforestali.net è disponibile una presentazione aggiornata dell’esperienza dei consorzi forestali elaborata dalla Dott. Marina Paolucci ed utilizzata nell’incontro svolto a Comunanza (AP) lo scorso 2 dicembre 2010, con particolare riferimento alla Regione Marche.

Convocato per il 16 dicembre 2010 in Puglia il comitato di Settore Forestale di Fedagri-Confcooperative

CIMG2822 Gasper Rino Talucci, Presidente del Comitato di Settore Forestazione e Multifunzionalità di FEDAGRI – CONFCOOPERATIVE, accogliendo l’invito rivolto dal Consorzio CON.F.A.T. (Consorzio Forestale Ambiente e Territorio) ed in particolare dal Presidente Mario De Angelis, membro del Comitato di Settore, ha convocato per il giorno giovedì 16 Dicembre 2010 alle ore 15,30 a Biccari (FG) in Via Manzoni s.n.c. presso la struttura comunale “Bollenti Spiriti” il Comitato per discutere e deliberare sui seguenti punti all’ordine del giorno
1. Comunicazioni del Presidente;
2. Aggiornamento attuazione PSR regionali;
3. Aggiornamento negoziato su PAC post 2013;
4. Problematiche ed informative legate agli affidamenti diretti;
5. Promozione e rafforzamento dell’associazionismo forestale;
6. Semplificazione normative nel settore forestale;
7. Varie ed eventuali.

lunedì 29 novembre 2010

Promozione dei Consorzi Forestali nell'area dei Sibillini nelle Marche

Il Dott. Cesare Milani, presidente della Comunità Montana dei Monti Sibillini ha convocato un incontro dei Sindaci dei Comuni della Comunità Montana e dei Presidenti delle Comunanze agrarie per sensibilizzare gli Enti pubblici alla costituzione nell'area di realtà associative nel settore forestale.
L'incontro si svolgerà a COMUNANZA (AP) presso la sede della Comunità Montana GIOVEDI' 2 DICEMBRE 2010 alle ore 16,00.
All'incontro la Dott. For. Marina Paolucci dell'I.R.M.F. (Istituto di Ricerca e Formazione per la Montagna e la Foresta) interverrà con una presentazione su "Gestione associata, l'esperienza dei Consorzi Forestali".

venerdì 26 novembre 2010

Combattere il cambiamento climatico: il contributo positivo dell'agricoltura e della silvicoltura

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Copa-Cogeca draft Declaration for the United Nations Climate Change Conference in Cancun, December 2010

Dichiarazione per la Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico  a Cancun

Combattere il cambiamento climatico: il contributo positivo dell'agricoltura e della silvicoltura

Messaggi chiave per Cancun

* Nello spirito del capitolo IX del testo di negoziato relativo a un'azione concertata a lungo termine, gli approcci settoriali cooperativi e le azioni specifiche dei vari settori agricoli potrebbero servire come riconoscimento della natura strategica del settore e condurre a un rafforzamento del rapporto fra l'agricoltura e la sicurezza alimentare, nonché del legame fra l'adattamento e la mitigazione.

* Il ruolo significativo della produzione di derrate alimentari e della sicurezza alimentare dovrebbe essere chiaramente menzionato nel testo relativo all'azione concertata a lungo termine che potrebbe essere adottata al termine della COP16.

* Un programma di lavoro internazionale sull'agricoltura condotto dall'organismo sussidiario di consulenza scientifica, tecnica e tecnologica delle Nazioni Unite (SBSTA) sarebbe estremamente utile per la promozione e la cooperazione nella ricerca, lo sviluppo, l'applicazione e la diffusione di tecnologie, pratiche e processi intesi a ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell'agricoltura.

* Si possono ottenere riduzioni realistiche delle emissioni di gas a effetto serra, ottimizzando allo stesso tempo il potenziale di produzione dell'agricoltura e della silvicoltura europee attraverso una produttività accresciuta.

* La gestione sostenibile delle foreste dovrebbe essere presa in considerazione nelle politiche relative al cambiamento climatico. Le future norme internazionali di contabilizzazione andrebbero rivedute per evitare di mettere a repentaglio l'equilibrio tra i nuovi incentivi a favore della cattura del carbonio da un lato e la mobilizzazione dei prodotti del legno e della biomassa per la produzione di energie e materiali rinnovabili dall'altro. Anche questo è di primaria importanza per l'agricoltura.

* Gli sforzi degli agricoltori devono essere sostenuti da politiche eque e solide nell'UE e su scala mondiale. L'attuazione della politica in materia di cambiamento climatico non deve minacciare la solidità economica o la competitività delle attività agricole e silvicole.

Nella prospettiva della Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si terrà nel mese di dicembre 2010 a Cancun, il Copa-Cogeca, che rappresenta gli agricoltori, i silvicoltori e le cooperative agricole d'Europa, ritiene che la 16a Conferenza delle Parti (COP16) debba proseguire sulla via tracciata dall'accordo di Copenaghen nel 2009.

Sfide mondiali

1. L'agricoltura e la silvicoltura rivestono un'importanza economica e strategica mondiale e svolgono un ruolo centrale per far fronte alle sfide di oggi e di domani. L'aumento della domanda di prodotti alimentari, di materie prime ed energie rinnovabili, associato ai cambiamenti climatici e alla crescente volatilità dei mercati, determina che la sicurezza alimentare non può più essere considerata come qualcosa di acquisito. Questo dovrà costituire una priorità politica per i governi di tutto il mondo. In aggiunta, alcuni terreni vengono ritirati dalla produzione agricola in seguito alle maggiori pressioni volte a utilizzare dei terreni per rispondere alle esigenze crescenti delle aree urbane e del trasporto. I cambiamenti climatici, assieme alla sicurezza alimentare ed energetica, andrebbero considerati le forze convergenti di una produzione agricola e silvicola sostenibile.

2. Occorre prendere in considerazione l'impatto del cambiamento climatico sulla produzione alimentare mondiale all'atto dell'elaborazione della politica europea e internazionale sui cambiamenti climatici. Le esigenze e le azioni supplementari per lottare contro i cambiamenti climatici richiederanno una comunità agricola forte ed efficiente nelle zone rurali.

3. Gli agricoltori hanno già contribuito in maniera significativa alla riduzione dell'impatto delle loro attività sul clima poiché le emissioni di gas a effetto serra provenienti dall'agricoltura sono diminuite del 20% tra il 1990 e il 2006 (EU-27). Inoltre, le foreste europee assorbono 0,5 Gt di CO2/anno, ovvero il 10% del totale delle emissioni annuali di gas a effetto serra dell'industria nell'UE-27. In una certa misure, tali risultati sono stati sostenuti grazie all'impegno assunto dagli agricoltori, alle riforme della PAC e all'applicazione armonizzata di una legislazione europea sull'ambiente. Inoltre, l'agricoltura e la silvicoltura contribuiscono in maniera significativa al ciclo del carbonio e, attraverso la mobilizzazione dei prodotti del legno e della biomassa, dispongono di un forte potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 derivanti dai combustibili fossili e dai materiali non rinnovabili.

Far fronte in prima linea all'impatto del cambiamento climatico

4. L'agricoltura e la silvicoltura sono le prime ad essere colpite dal cambiamento climatico. Anche se gli agricoltori e i silvicoltori sono abituati ad adeguare le loro pratiche a condizioni in graduale mutamento, l'entità e le ripercussioni dei fenomeni climatici futuri (gelate precoci o tardive, variazioni stagionali più marcate, precipitazioni interstagionali e interannuali, inondazioni, siccità, propagazione di specie invasive, ecc.) avranno un maggiore effetto sulle loro attività che in altri settori dell'economia e comprometteranno la loro capacità di adattamento.

5. Le emissioni agricole hanno un profilo unico rispetto a quelle provenienti da altri settori. Il profilo dell'agricoltura in termini di emissioni di gas a effetto serra è fondamentalmente diverso da quello di altri settori, come quello industriale, domestico e dei trasporti, poiché è largamente composto da gas non CO2 gas derivanti da processi naturali e biologici: il metano (fermentazione enterica dei ruminanti) e il protossido d’azoto (l'applicazione di fertilizzanti organici e inorganici sul suolo). La natura biologica inerentemente variabile delle emissioni agricole non deve pertanto essere trascurata all'atto della selezione di opzioni di mitigazione appropriate. Gli agricoltori non devono inoltre essere penalizzati per le emissioni derivanti da processi naturali che non sono collegati alle pratiche di gestione, come un'emissione supplementare di carbonio proveniente dal suolo imputabile a un aumento delle temperature che moltiplica le probabilità di siccità e di carenze idriche.

Cogliere le sinergie fra l'adattamento al cambiamento climatico, la mitigazione delle emissioni di gas a effetto serra e la produttività agricola

6. La natura stessa dell'agricoltura e della silvicoltura fa sì che, in molti casi, si possono trattare simultaneamente le tematiche della mitigazione e dell'adattamento.

- Grazie al ciclo del carbonio, l'agricoltura e la silvicoltura sono i soli settori economici capaci di catturare il carbonio nel suolo e nella biomassa anche durante i loro processi produttivi, che sono intrinsecamente legati alla preservazione della biodiversità, a un miglioramento dello stoccaggio dell'acqua e alla prevenzione degli incendi, delle inondazioni e dell'erosione. Analogamente, l'agrosilvicoltura, che collega le attività agricole e forestali, possiede un potenziale di sviluppo in numerose regioni dell'UE e può anche contribuire a catturare una maggiore quantità di carbonio, rappresentando così una maniera di adeguarsi al cambiamento climatico (ad esempio, siccità, tempeste).

- L'agricoltura e la silvicoltura possono produrre biomassa quale fonte di energia a basso contenuto di carbonio. Delle riduzioni settoriali nelle emissioni di gas a effetto serra sono possibili attraverso un maggior utilizzo delle colture energetiche, dei residui organici e degli effluenti per la produzione di biocarburanti e di biogas per il riscaldamento e l'elettricità. Esistono inoltre altri servizi connessi con le energie rinnovabili nel settore agricolo (per esempio, gli impianti di energia eolica e di energia solare a livello dell'azienda) che contribuiscono anche a ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche fossili e a migliorare la resilienza globale delle aziende agricole.

- Inoltre, anche l'uso crescente di prodotti di base dell'agricoltura e della silvicoltura per la produzione di materiali industriali può contribuire a ridurre il fabbisogno di prodotti di origine petrolchimica, come i polimeri e le fibre. Essi, assieme ai prodotti legnosi raccolti, possono svolgere un ruolo importante per sostituire i materiali industriali ad alta intensità energetica, ad esempio nell'edilizia. Questi mercati offrono grandi opportunità di diversificazione dei sistemi di produzione agricola e degli ecosistemi agricoli.

- Il settore agricolo s'impegna a migliorare la sua efficienza nell'utilizzo delle risorse, massimizzando nel contempo la sua capacità produttiva. Per esempio, ulteriori progressi in termini di efficienza energetica dei fabbricati agricoli e di gestione dei fertilizzanti e del letame attraverso un miglioramento della pianificazione e dell'applicazione potrebbero ridurre le emissioni e anche elevare la qualità dell'acqua. Analogamente, è essenziale promuovere l'utilizzo dei risultati conclusivi della ricerca per modificare le pratiche relative all'alimentazione degli animali e introdurre soluzioni innovative per i locali di stabulazione, che permettano di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di migliorare la resilienza ai futuri eventi climatici. Una maggiore efficacia nell'uso delle risorse idriche in agricoltura può inoltre facilitare l'adattamento a una riduzione della disponibilità di acqua.

7. Questi contributi significativi dell'agricoltura e della silvicoltura ai settori dell'energia, dell'industria, dell'edilizia e dei trasporti dovrebbero essere riconosciuti, anche se l'attuale politica climatica non attiribuisce loro tali vantaggi.

Fattori che ostacolano il contributo dell'agricoltura e della silvicoltura

8. Le disfunzioni del mercato e le distorsioni della concorrenza impediscono all'agricoltura e alla silvicoltura di ottimizzare il loro potenziale di adattamento e di mitigazione. L’instabilità del mercato è in aumento: durante la crisi agricola del 2009, i redditi degli agricoltori sono diminuiti in media del 12% (nell'UE-27)[1].

9. Sono indispensabili ingenti investimenti nella ricerca per colmare le lacune esistenti sul piano del potenziale di mitigazione e i costi delle varie pratiche di gestione, di modo che le opzioni più vantaggiose siano accettate e attuate a livello delle aziende agricole. Fornire consulenza e formazione professionale è fondamentale per migliorare la capacità di adattamento degli agricoltori e dei silvicoltori e per facilitare l'accesso a strumenti che utilizzino il potenziale di attenuazione delle loro attività.

10. Le incertezze concernenti le norme attuali di controllo e di contabilizzazione riguardo alla destinazione d'uso del terreno, ai cambiamenti di tale destinazione e alla silvicoltura continuano a costituire una sfida rilevante.

L'agricoltura e la silvicoltura hanno bisogno di un quadro politico orientato al futuro.

11. La capacità di adattamento autonomo a livello dell'azienda agricola è limitata nel lungo termine e il cambiamento climatico sta diventando un fattore preponderante nelle decisioni gestionali prese dagli agricoltori, dai silvicoltori e dalle cooperative agricole.

12. Di conseguenza, un quadro politico stabile e flessibile è vitale affinché si possano effettuare investimenti a lungo termine in tecnologie rispettose del clima. La priorità deve essere accordata alle opzioni "no-regret" (letteralmente "nessun pentimento) che apportino benefici sia economici che ambientali, evitando così l'insorgenza di conflitti fra i vari obiettivi.

13. Qualsiasi strategia climatica per i settori agricolo e silvicolo va elaborata con prudenza. Diverse misure tese a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di detti settori potrebbero tradursi in un trasferimento della produzione all'esterno dell'UE. Ciò non farebbe altro che "esportare" le emissioni verso paesi terzi, limitando allo stesso tempo lo sviluppo del settore agroalimentare europeo. Tale eventualità metterebbe a repentaglio i posti di lavoro di milioni di agricoltori, così come la competitività delle loro cooperative.


[1] Eurostat

Enea: Atlante delle biomasse


Biomasse

È finalmente on line il primo Atlante delle biomasse, elaborato dall'ENEA e recentemente presentato a Taranto nel corso del convegno "Dal Telerilevamento al Geo-Spatial Intelligence".

Il database del censimento del potenziale energetico delle biomasse nasce nel 2008 da un accordo di programma tra l'ENEA e il Ministero dello Sviluppo Economico, cui hanno partecipato diversi enti di ricerca, allo scopo di creare uno strumento di supporto alle decisioni per le scelte agronomiche, l'installazione e la logistica degli impianti a biomassa, e alla pianificazione e monitoraggio degli obiettivi Europei e nazionali di politica energetica.
Per analizzare i dati numerici e da telerilevamento è stato utilizzato un software GIS (Geographical Information System) che permette vari gradi di elaborazione e visualizzazione dei risultati.
L'atlante è costituito da 7 geodatabase della biomassa annua potenzialmente disponibile a livello provinciale sul territorio italiano, suddiviso per categorie e tipologie: biomassa agricola (paglie, potature, lolla di riso, gusci di frutta, vinacce e sanse); biomassa forestale (legno latifoglie, conifere, arboricoltura); colture energetiche (sorgo, miscanto, cardo, panico, arundo); biogas allevamenti suini; biogas allevamenti bovini; biogas da FORSU (frazione organica rifiuti solidi urbani); biogas da scarti di macellazione.
I dati sulla disponibilità della biomassa forestale sono stati ricavati da telerilevamenti satellitari, come pure l'uso del suolo e gli elementi cartografici e infrastrutturali.
L'atlante contiene inoltre tutti gli elementi della moderna cartografia elettronica: vie di comunicazione, aree protette, zone urbane, immagini satellitari.

Scarica il >> database

Macchine e attrezzature agricole, requisiti di sicurezza

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Le macchine e attrezzature agricole rappresentano un serio problema per il datore di lavoro dell’azienda agricola, in particolar modo se queste non sono conformi e necessitano di adeguamento.

E’ suo dovere intraprendere iniziative finalizzate a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, attivando iniziative volte alla formazione degli addetti e alla promozione di una cultura della sicurezza.

La formazione, accompagnata da specifiche competenze con l’adeguatezza degli strumenti di lavoro, sia macchine che attrezzature, possono assicurare gradi sempre più elevati di sicurezza sul lavoro. Il datore di lavoro deve elaborare ed analizzare tutti i problemi legati allo svolgimento dell’attività lavorativa e - se la sua competenza non è sufficiente - deve rivolgersi a chi, con professionalità, può supportarlo nel monitorare la sicurezza della propria azienda.

La 'pesantezza' degli adempimenti nasce dalla necessità di contenere gli oneri economici per la collettività derivanti da incidenti, questo aspetto è comunque secondario rispetto all’obbligo di salvaguardare e tutelare la sicurezza e la salute dei lavorati, che sono stati affidati ad un qualsiasi datore di lavoro.
Per questi motivi gli organi preposti ai controlli, spesso fanno ricorso a deterrenti sanzionatori molto pesanti, appunto per scoraggiare qualsiasi intenzione di superficialità nel gestire la sicurezza aziendale.

Iniziamo con trarre informazioni dalla check list degli ispettori della prevenzione su quelli che sono i più importanti requisiti di sicurezza di alcune macchine e attrezzature.

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Rubrica dedicata alla sicurezza sul lavoro in agricolturaAlfonso Germinario

Sicurezza sul lavoro in agricoltura

alfonso.germinario@agronotizie.it

Global Forest Registry

È stato ufficializzato nei giorni scorsi il lancio della versione 2, aggiornata e potenziata, del Global Forest Registry, strumento di supporto alle organizzazioni che intendano condurre un'analisi del rischio sui propri acquisti di prodotti forestali non certificati. In particolare, il Registro rappresenta un utile elemento operativo a vantaggio delle aziende che vogliano condurre verifiche secondo i requisiti dello standard FSC sul Legno Controllato (FSC-STD-40-005). A tale fine le informazioni disponibili nel Registro possono essere utilizzate come guida, mentre solamente le indicazioni approvate da FSC (e chiaramente indicate come tali) possono essere adottate in via definitiva per gli scopi della certificazione.
Lo strumento, sviluppato da FSC, NEPCon e Rainforest Alliance, copre attualmente più di 150 paesi in tutto il mondo.

Per consultare il Global Forest Registry: www.globalforestregistry.org.

giovedì 25 novembre 2010

La produzione di biomasse legnose a scopo energetico - Approfondimenti di filiera

Pubblicazione realizzata da Veneto Agricoltura nell’ambito del Progetto “Alpenergywood” - Programma Interreg III B Spazio Alpino, il quale è stato finanziato per il 50% dallo Stato Italiano e per il 50% dall’Unione Europea.
Intorno alla filiera del legno-energia in particolare sta crescendo un grande interesse sia a livello di potenziali produttori di materia prima, sia nel mondo del contoterzismo, sia in quello dell’imprenditoria di filiera, con la nascita sul territorio di società ESCo (Energy Saving Company) che vedono nel comparto una scommessa dal futuro interessante.
Ancora poche sono inoltre le esperienze significative in materia, anche in ragione della scomparsa dei boschi e delle siepi dalle nostre campagne, e dello scarso interesse che rivestono in ambito montano gli assortimenti di legname di scarto o comunque legati alle filiere energetiche, fatta parzialmente eccezione per la legna in pezzi.
Questa pubblicazione, quasi un “libro mastro di cantiere”, lungi dal voler esaurire tutto l’argomento in questione, vuole fornire agli interessati quante più informazioni possibili relativamente alle realtà praticabili nelle aree agricole della pianura veneta, facendo sintesi di diversi anni di esperienza sul campo effettuata all’interno di vari progetti.

Link alla pubblicazione: http://www.venetoagricoltura.org/basic.php?ID=2070.

lunedì 22 novembre 2010

Consorzio Forestale Alto Sangro - Avviso d'asta per la vendita di mc 1.116 di legna di faggio in piedi in comune di Rocca Pia (AQ)

AVVISO D’ASTA PER LA VENDITA A CORPO DEL LOTTO BOSCHIVO ASSEGNATO AL TAGLIO NELLA PARTICELLA ASSESTAMENTALE N° 12 UBICATE NELLE LOC.”CHIARANO”, PER UNA MASSA LEGNOSA STIMATA DI CIRCA 1.116 MC, PARI A CIRCA 11.164 Q.LI (STATO FRESCO), IN TERRITORIO E DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI ROCCA PIA (L’AQUILA)

Allegati (1)
  • AVVISO ASTA rocca pia part 12 PA bosco in piedi rev22nov10.pdf 402 k Visualizza Scarica

mercoledì 17 novembre 2010

TABELLE PAGA OPERAI FORESTALI

Su richiesta di alcune aziende interessate pubblichiamo le tabelle paga degli operai forestali attualmente in vigore, ricordando che sono in corso di svolgimento le trattative per il rinnovo del CCNL.

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Che fate là compagni, tra le verdi foreste?

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  Che fate là compagni, tra le verdi foreste?

E Gamelyn rispose, senza guardare a terra:
– Deve battere i boschi chi non può entrare in paese.
Tra i verdi boschi non abbiamo leggi
né conosciam la fame.
Tranquilli e lieti abbiamo un cervo a pranzo,
quando viene l'estate.
Quando torna l'inverno e piogge e venti
porta, con nevi e gelo,
tornate incappucciati e accanto al fuoco
lieti mangiate.


(La Freccia Nera, di Robert Louis Stevenson)

martedì 16 novembre 2010

La motosega, componenti e consigli di gestione

motosega.jpgSicurezza sul lavoro - Considerate le sue caratteristiche di elevata potenzialità offensiva è d'obbligo l'equipaggiamento protettivo

Le motoseghe portatili sono le macchine agricole più versatili, nel senso che, essendo di piccole dimensioni, possono essere utilizzate dall’operatore in molteplici circostanze. La macchina è azionata da un motore a scoppio o da un motore elettrico, sostenuta manualmente dall’operatore, è utilizzata per effettuare il taglio del legno.

Queste macchine hanno sostituito le accette e le seghe manuali nelle operazioni di abbattimento degli alberi e nelle medie/grosse potature. In alcuni casi, avendo un peso ridotto, sono utilizzate anche con una sola mano, se in modalità impropria, con potenziali conseguenze nefaste, se non si è un “professionista” ben formato ed informato e magari con alle spalle una collaudata esperienza.

E’ buona norma, prima dell’uso della macchina, dare una attenta lettura al manuale operativo per apprendere le funzionalità, le modalità di sicurezza e i limiti di utilizzo e dunque scoprire tutte le parti che compongono la motosega, con le relative protezioni e le caratteristiche di funzionamento.

Componenti essenziali della motosega sono:
1) Impugnatura posteriore
2) Dispositivo di bloccaggio comando dell’acceleratore
3) Comando dell’acceleratore
4) Impugnatura anteriore
5) Protezione dell’impugnatura anteriore
6) Copribarra
7) Barra
8) Arpione di abbattimento
9) Perno ferma catena
10) Dispositivo di arresto del motore
11) Punto di attacco.

I rischi connessi all’utilizzo della macchina:
– contatto con la catena in movimento;
– rottura della catena;
– contraccolpo (impuntatura) per eccesso d’attrito o taglio mal eseguito;
– proiezione di materiali inerti (schegge o parti della corteccia, o parti della macchina) contro l’operatore;
– cadute dall’alto dell’operatore e della motosega;
– scivolate e inciampate dell’operatore;
– contatto traumatico con parti del fusto, o con rami in tensione improvvisamente liberati;
– contatto con il tubo di scarico o altre parti surriscaldate;
– elettrico per contatto con parti ad alta tensione;
– incendio ed esplosione;
– esposizione a rumore eccessivo;
– esposizione a vibrazioni;
– contatto o inalazione di fluidi, gas, vapori e polveri;
– disergonomia per posizioni scomode.

Per il buon funzionamento della motosega è opportuno seguire i consigli di gestione e manutenzione riportate dai manuali forniti dall’Ispesl:
Giornalmente
1. Controllare il funzionamento del comando dell’acceleratore e il relativo fermo.
2. Controllare che il nottolino salva-catena sia integro. Sostituirlo se necessario.
3. Pulire il filtro dell’aria. Sostituirlo se necessario.
4. Girare la lama per ottenere un’usura uniforme. Controllare che il foro per la lubrificazione della
lama sia libero. Pulire la guida della catena. Lubrificare la ruota di rinvio terminale della lama.
5. Controllare che lama e catena siano sufficientemente lubrificate.
6. Affilare la catena e controllarne lo stato e la tensione. Controllare che la ruota motrice della catena non sia particolarmente consumata, sostituirla se necessario.
7. Controllare il dispositivo di avviamento e la cordicella, pulire esternamente la presa dell’aria.
8. Controllare che dadi e viti siano ben serrati.
9. Controllare che l’interruttore di arresto funzioni.

Settimanalmente
1. Controllare l’integrità degli smorzatori delle vibrazioni.
2. Ingrassare il cuscinetto della frizione
3. Limare eventuali irregolarità sui lati della lama.
4. Pulire la candela e controllare che l’elettrodo abbia una distanza di 0,5 mm.
5. Controllare il dispositivo di avviamento e la molla di ritorno. Pulire le alette sul volano.
6. Pulire le flange sulla testata del cilindro.
7. Pulire la marmitta.
8. Pulire il carburatore.
9. Riserrare le viti della marmitta.

Mensilmente
1. Controllare la fascia del freno della catena, tenendo conto dell’usura.
2. Controllare il centro, la molla e il tamburo della frizione.
3. Pulire esternamente il carburatore.
4. Controllare il filtro del carburante e il tubo di alimentazione e sostituirli se necessario.
5. Pulire internamente il serbatoio del carburante.
6. Pulire internamente il serbatoio dell’olio.
7. Controllare tutti i cavi e i collegamenti.
8. Sostituire la candela.
9. Sostituire il filtro dell’aria.

La motosega è stata progettata per essere utilizzata da un solo operatore, è importante allontanare le altre persone durante le operazioni di taglio.
L’operatore della motosega deve essere nel pieno delle sue condizioni psico-fisiche, non deve usare la macchina dopo l’assunzione di alcol o altre sostanze che pregiudicano la prontezza dei riflessi.

Nell'uso della motosega, considerate le sue caratteristiche di elevata potenzialità offensiva verso l'utilizzatore, è d'obbligo l’equipaggiamento con i dispositivi di protezione individuale: guanti, casco con visiera e cuffie, scarpe antiscivolo e pantaloni antitaglio, devono sempre essere utilizzati correttamente e mantenuti in piena efficienza.

Incidente con motosega
Descrizione della dinamica e relativi fattori
L’infortunato al momento dell’evento si trovava da solo su un ramo di notevole spessore di un albero di noce, intento a tagliare con la motosega il ramo stesso. Si trovava vicino al tronco e tagliava il ramo ad una distanza di ca 50 cm dal suo appoggio. Improvvisamente, dopo aver tagliato il ramo, ha perso l’equilibrio ed è caduto a terra da un’altezza di circa m 3,90 su un fondo di cemento misto a terreno. Il colpo è stato fatale per a causa della frattura del cranio. L’infortunato, pur avendo a disposizione l’imbracatura per svolgere il lavoro in sicurezza, non l’ha utilizzata. 

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Fonte foto: Ispesl - Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro

Rubrica dedicata alla sicurezza sul lavoro in agricolturaAlfonso Germinario

Sicurezza sul lavoro in agricoltura

Per informazioni scrivere a:

alfonso.germinario@agronotizie.it

lunedì 8 novembre 2010

ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE COOPERATIVE FORESTALI

LA MULTIFUNZIONALITÀ QUALE OPPORTUNITÀ PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO
Strumenti ed esperienze della cooperazione forestale

Il termine multifunzionalità illustra il nesso fondamentale tra attività di impresa, equilibrio territoriale, conservazione del paesaggio e dell’ambiente, sviluppo sociale delle  popolazioni.
La multifunzionalità è quindi non solo una possibilità di ampliamento delle attività realizzate dalle aziende esistenti, ma anche l’opportunità per lo sviluppo di forme imprenditoriali che diano risposte concrete ai servizi richiesti dalle comunità locali, soprattutto in aree montane e marginali, e dalla collettività in generale.
In tal senso lo sviluppo di forme imprenditoriali capaci di operare in un’ottica di multifunzionalità ha una valenza non solo economica, ma anche di carattere sociale e di sviluppo complessivo del territorio.
Le cooperative forestali, per il loro radicamento territoriale e per aver operato da sempre in aree difficili, sono naturalmente portate ad operare in un’ottica multifunzionale.
Ciò a partire dall’utilizzo pieno delle possibilità offerte dall’uso multifunzionale del bosco al fine di sviluppare, ad integrazione delle attività silvicolturali tradizionali e quindi di mantenimento di un patrimonio naturale inestimabile, di altre iniziative in campo turistico, culturale, energetico, di manutenzione del territorio, etc.
L’assemblea intende analizzare gli strumenti, le risorse e le opportunità che possono consentire alle imprese cooperative di svolgere al meglio tale ruolo.

ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE COOPERATIVE FORESTALI DI FEDAGRI CONFCOOPERATIVE
VENERDI’ 12 Novembre 2010 Ore 10,00
Foresteria comunale S. Giovanni - Via S. Giovanni Battista
Barcis (PN)

Allegati (1)

lunedì 18 ottobre 2010

lntesa delle filiere agroenergetiche tra il gruppo Maccaferri-Seci e Power Crop e Consorzi agrari e Coldiretti

003188 Al via l'intesa delle filiere agroenergetiche tra il gruppo Maccaferri-Seci e Power Crop e Consorzi agrari e Coldiretti per cogliere l'opportunita' costituita dalle filiere agroenergetiche per un progetto comune. Obiettivo e' di remunerare adeguatamente tutti i fattori produttivi mediante certezze e costanza della fornitura di biomasse derivanti da coltivazioni agricole e forestali ai fini della tarsformazione in energia elettrica, l'ottenimento del massimo coefficiente moltiplicativo dei Certificati verdi, riservato a filiere corte e intese di filiera. Il progetto, presentato a Cernobbio al decimo Forum della Coldiretti, punta ad una partnership di lungo periodo superando l'approccio speculativo di breve periodo, condivisione delle condizioni di sostenibilita' economica e finanziaria, quella ambientale e tutela del territorio, sviluppo degli investimenti e dell'occupazione diretta e indotta. (AGI)

Il Brasile cede l'amazzonia alle compagnie del legno

Il Brasile ha annunciato la messa all'asta ampi blocchi di foresta amazzonica, che saranno dati in gestione a imprese private e cooperative, allo scopo di ridurre il taglio illegale. Dopo anni di scontri legali e di opposizione politica, il governo riscopre le concessioni forestali e cederà ai privati le foreste nazionali. "Il futuro dell'Amazzonia, la lotta alla deforestazione e al cambiamento climatico, si devono basare sulla gestione forestale, non vedo altra soluzione - ha dichiarato alla Reuter Antonio Carlos Hummel, a capo del servizio forestale del Brasile.

Secondo il governo, le concessioni contribuiscono a a stabilire un maggiore controllo statale nella regione amazzonica spesso senza legge, dove i latifondisti e gli speculatori si impossessano illegalmente di terreni pubblici. E cos', entro la fine dell'anno, il governo concederà a imprese forestali e compagnie del legno quasi 1 milione di ettari in concessione. Nel giro di 4 o 5 anni, quasi 11 milioni di ettari, le dimensioni di un terzo dell'Italia. Le concessioni esistenti si estendono ora su appena 150.000 ettari.
Secondo il governo brasiliano, a differenza del taglio illegale e della pratica del "slash and burn" (taglia e brucia)  che ha già distrutto quasi il 20 per cento della principale foresta pluviale del pianeta, il taglio selettivo consentirebbe alla foresta di rigenerarsi naturalmente. Ma uno studio del Carnegie Institute di Washington avverte che anche il taglio selettivo può causare seri danni alla biodiversità. Combinando l'osservazione sul campo allo studio delle immagini satellitari ad alta risoluzione il Carnegie Institution, ha determinato che i convenzionali metodi di analisi sottostimano del 50% circa del danno causato dal prelievo legnoso. Inoltre, il taglio selettivo provoca un ulteriore 25% di emissioni di gas serra nell'atmosfera. "L'impatto globale del taglio selettivo sulla biodiverstà è meno drammatico rispetto alla perdita causata dal taglio a raso,  ma può comunque alterare in profondità l'habitat forestale" ha spiegato Greg Asner, del Carnegie Institute di Washington. Un altro studio, pubblicato dalla rivista Science in nell'ottobre 2005 mostra che il taglio selettivo di due o tre specie di albero comporta un danno collaterale che può andare dal 60% al 123% della deforestazione fino ad oggi calcolata. All'attuale tasso di deforestazione, le foreste tropicali rischiano di scomparire nel giro di 20 anni.

LA DOMADA E’: PERCHE’ NON PASSARE ALLA GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE?

sabato 9 ottobre 2010

AVVISO PER LA SELEZIONE DI IDONEA IMPRESA PER LA REALIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI USO CIVICO DI LEGNATICO DEL COMUNE DI ROCCA PIA (AQ) PER L’ANNO 2010

Il giorno VENERDI’ 22 ottobre 2010 alle ore 12.00 nella sede legale del Consorzio Forestale Alto Sangro c/o la Sala Consiliare del Municipio di Rocca Pia, innanzi a un pubblico ufficiale, si procederà  all’esperimento di una procedura di selezione pubblica per l’affidamento del servizio di uso civico di legnatico per l’anno 2010 nel comune consorziato di ROCCA PIA (AQ).
In allegato copia integrale dell'Avviso.

Allegati (1)

mercoledì 29 settembre 2010

Energie verdi, in vigore dal 3 ottobre le linee guida nazionali

Energie verdi, in vigore dal 3 ottobre le linee guida nazionali

Nei giorno scorsi, in Gazzetta Ufficiale sono apparse le linee guida sulla realizzazione di impianti di produzione di energie rinnovabili. La legislazione unica semplificherà la burocrazia e stabilizzerà gli incentivi

Lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia è ancora limitato, complice un quadro legislativo fino ad oggi non univoco per la realizzazione di impianti e soluzioni domestiche green, e con regole regionali spesso in contrasto tra loro sugli investimenti verdi in fonti rinnovabili.

Dopo sette anni di attesa, in Gazzetta Ufficiale n.219 sono state da poco pubblicate le linee guida nazionali, operative dal prossimo 3 ottobre.

Le Regioni dovranno dunque adeguare le proprie regolamentazioni, agevolando in tal modo il lavoro degli operatori di settore e contribuendo all'incentivazione della Green Economy.

Tra gli obiettivi principali delle linee guida, realizzate in attuazione della direttiva europea 2001/77/CE, c'è quello della semplificazione delle procedure autorizzative inerenti l'installazione degli impianti, per favorire gli investimenti coniugando le esigenze di crescita e il rispetto dell'Ambiente.

Solo in questo modo l'Italia potrà ridurre il gap con le principali nazioni europee e produrre energia pulita, raggiungendo entro il 2020 l'obiettivo di produzione green (17%) assegnatole dalla Comunità europea.

Una volta emanata la normativa, il Governo dovrà necessariamente passare alle attività di stabilizzazione degli incentivi per le rinnovabili, indispensabili per rendere più sicuri gli investimenti e amplificare lo sviluppo del mercato.

http://www.pmi.it/file/whitepaper/000423.pdf

lunedì 13 settembre 2010

Contenziosi e diritti di proprietà

Contenziosi e diritti di proprietàPartecipa alla consultazione esprimendo il tuo parere

FSC ha aperto la consultazione pubblica sugli standard di buona gestione forestale. Da oggi e per 5 settimane l’organizzazione proporrà a voi alcuni indicatori specifici su cui concentrare l’attenzione. Non perdere questa occasione e commentate attraverso il Blog di Sherwood!

Indicatore 2.3.1

L'organizzazione forestale adotta procedure operative per affrontare e risolvere eventuali dispute che derivino da contenziosi insorti in seguito a diritti di proprietà e d'uso lesi nella realizzazione di interventi di gestione forestale (ad esempio: usi civici; cfr. Criterio 4.4.1).

L’indicatore 2.3.1 ricade all’interno del secondo Principio di buona gestione forestale definito da FSC a livello internazionale e ne completa il terzo criterio. La sfera di riferimento è prevalentemente quella sociale, con focus specifico sull’esistenza e adozione di procedure che consentano al gestore forestale di risolvere eventuali dispute e, più in generale, situazioni conflittuali reali o potenziali riconducibili al tema della proprietà e dell’uso delle risorse forestali.

Entrano qui in gioco due dimensioni chiave della certificazione e del sistema di governance FSC: la ricerca costante della prevenzione/risoluzione di dispute e conflitti e il coinvolgimento delle parti interessate (stakeholder) quale strumento principe per giungere a questo risultato. Sarà compito dell’ente di certificazione verificare natura ed efficacia delle soluzioni adottate dal gestore, prestando attenzione alla voce delle diverse parti coinvolte nel processo e valutando conseguenze e impatti delle soluzioni stesse.

L’indicatore 2.3.1 si richiama in modo esplicito all’indicatore 4.4.1, nel quale si richiede al gestore di valutare gli aspetti sociali in sede di pianificazione delle attività di gestione forestale, con riferimento, ad esempio, agli aspetti occupazionali, di sicurezza, di professionalità e alla dimensione culturale del bosco e delle sue genti.

Partecipa alla consultazione ...

Lo schema di certificazione forestale del PEFC Italia ri-approvato a livello internazionale fino al 2015

100_1887 Dopo 6 mesi di studio sulla conformità dello standard italiano con i requisiti minimi del PEFC Internazionale, iniziato con il doppio controllo da parte della società di consulenza Systain Consulting di Amburgo (Germania) e della Commissione di esperti individuati dal PEFC Internazionale (il “Panel of Experts”), i 34 schemi soci del PEFC Council hanno votato positivamente per la validazione del mutuo riconoscimento dello schema di certificazione di Gestione Forestale Sostenibile (GFS) del PEFC Italia. Lo schema, già accreditato a livello internazionale dal 2004 ha così una validità estesa fino al 28 luglio 2015; la formalizzazione verrà effettuata dal Presidente William Street con la consegna il 12 novembre 2010 a Rio de Janeiro (Brasile) dell’attestato di mutuo riconoscimento, durante l’Assemblea generale del PEFC Internazionale, nelle mani del Presidente del PEFC Italia, Pier Luigi Ferrari e del Segretario Generale, Antonio Brunori.

Il parere positivo sulla qualità dello schema italiano conferma il buon lavoro iniziato nel giugno del 2008, quando i proprietari forestali certificati si sono incontrati a Paneveggio (TN) per individuare i punti da migliorare dello schema di certificazione. Dopo numerosi incontri tra stakeholder e mondo della filiera foresta legno, è stato creato ad Aprile 2009 un Forum per la revisione dello standard di Gestione Forestale Sostenibile PEFC, che dopo tre incontri ha presentato la documentazione a fine luglio per una consultazione pubblica durata più di due mesi. Dopo ulteriori modifiche, il nuovo schema di certificazione di gestione forestale sostenibile è stato approvato l’8 ottobre 2009 dal CdA (durante il Forum CompraVerde-BuyGreen di Cremona) e presentato per la sua valutazione al PEFC Internazionale.
Attualmente un proprietario forestale deve rispettare 64 indicatori e linee guida (di cui 54 obbligatori e 10 informativi), a cui si aggiungono altri 40 (di cui 18 obbligatori e 22 informativi) se fa parte della certificazione regionale. I cambiamenti e le aggiunte rispetto alla precedente norma si sintetizzano così rapidamente:

  • non devono essere introdotti organismi geneticamente modificati (OGM), almeno fino a quando la scienza non dimostrerà in modo certo che non determinano un impatto sugli ecosistemi naturali (ITA 1001-1, linea guida  2.3);
  • l’eventuale uso delle biotecnologie nel settore forestale deve essere basato sull’approccio precauzionale, dopo adeguata sperimentazione scientifica e con appropriate prove di campo (ITA 1001-1 linea guida 2.3);
  • i livelli di utilizzazione forestale devono essere sostenibili per periodi di almeno 10 anni (ITA 1001-1 linea guida 3.3);
  • i livelli di raccolta dei prodotti forestali non legnosi non devono eccedere quelli che possano essere sostenuti su un lungo periodo (ITA 1001-1 linea guida 3.3);
  • le operazioni di gestione forestale devono prendere in considerazione anche i valori estetici delle foreste (ITA 1001-1 linea guida  3.1 e 3.4);
  • i gestori forestali sono incoraggiati a considerare l’ampio spettro di servizi ambientali forestali offerti dal bosco e a considerare il mercato di questi servizi (ITA 1001-1 linea guida 3.1, 3.4 e 6.1; indicatori 5.1b e 5.4);
  • PEFC Italia e le entità associate e certificate, di dimensione adeguata, sostengono la ricerca forestale finalizzata al miglioramento della salute, della produttività e della gestione delle risorse forestali;
  • i proprietari e i gestori forestali sono invitati a calcolare l’assorbimento netto di carbonio della gestione forestale e a considerare anche queste informazioni quando sviluppano le  strategie di gestione forestale. PEFC Italia collaborerà alla conoscenza e alla definizione di standard sull’assorbimento di CO2 da parte delle formazioni forestali (compreso attività come la partecipazione in progetti a grande scala, monitoraggio del carbonio forestale, e/o certificazione dei crediti di carbonio).
  • tutti gli attori coinvolti nella certificazione (individuale o come membri dei gruppi o delle Associazioni Regionali) sono responsabili di assicurarsi che le attività e le operazioni dei terzisti siano conformi/rispettino i criteri e gli indicatori della Gestione Forestale Sostenibile indicati dal PEFC (ITA 1001-1 linea guida 6.7).

Questa valutazione internazionale fa parte della “rimodulazione” quinquennale degli standard di buona gestione dei boschi, caratteristica dello schema di certificazione PEFC, che si impone una costante e periodica autovalutazione attraverso la logica del “miglioramento continuo”, cioè la verifica periodica dei propri indicatori di qualità: tale crescita è stata diretta dal Forum di GFS e dall’esperienza in campo, dai suggerimenti di esperti e attori della filiera foresta-legno e dagli aggiornamenti che vengono dal mondo accademico e scientifico.
Si ricorda che il gruppo di documenti normativi per la certificazione della gestione forestale sostenibile (ITA 1000, ITA 1001-1 e ITA 1001-2), sono scaricabili nella sezione Documenti e norme del sito del PEFC Italia, al link:
http://www.pefc.it/download/documenti/10210_ITA1000.pdf
http://www.pefc.it/download/documenti/10210_ITA%201001_1.pdf
http://www.pefc.it/download/documenti/10210_ITA%201001_2.pdf

mercoledì 21 luglio 2010

I deputati europei votano per vietare il commercio di legname di provenienza illegale nell’UE

003793 Il Parlamento europeo ha approvato il 7 luglio 2010, con 644 voti favorevoli, 25 contrari e 16 astensioni, la Proposta di Regolamento  del Parlamento e del Consiglio che stabilisce gli obblighi degli operatori che commercializzano legname e prodotti del legno.
Il regolamento mira a combattere il commercio illegale del legno e dei prodotti derivati e prevede una serie di adempimenti da parte degli operatori (la “dovuta diligenza”, in inglese “due diligence”) per garantire l’identificazione del prodotto e la sua tracciabilità al fine di perseguire l’esclusione dal commercio di partite di legname di origine illegale o dubbia.
Il nuovo regolamento vieta quindi l’immissione nel mercato dell’Unione Europea di legname ottenuto illegalmente o di prodotti da esso derivati, impedendo che possano essere riutilizzati una volta che abbiano raggiunto il mercato europeo. Attualmente, secondo una relazione del Parlamento Europeo, si stima che almeno il 20% del legname e dei prodotti del legno commercializzati in Europa provengano da fonti illegali.
Il commercio illegale di legname è una delle cause principali di deforestazione a livello mondiale, rappresenta una minaccia alla competitività dell’industria legale del legno ed ostacola lo sviluppo sostenibile in molti Paesi extra europei. Inoltre, per taluni Paesi terzi in via di sviluppo rappresenta un forte pericolo per la salvaguardia dei principi di "good governance".
La normativa stabilisce che spetta agli Stati membri la responsabilità dell'applicazione delle sanzioni nei confronti degli operatori che violano le regole, definendone anche le linee guida per la loro imposizione: esse dovranno tener conto, per stabilirne l'entità, del danno ambientale, del valore del legname o dei prodotti del legno e delle perdite fiscali causate. Inoltre, i Paesi membri potranno anche sanzionare penalmente i commercianti disonesti. Infine, per assicurare la tracciabilità, ciascun operatore, nell’ambito della catena interna di approvvigionamento, dovrà dichiarare da chi ha comprato legname e a chi l'ha venduto, applicando la Due diligence.
Il Parlamento Europeo sarà chiamato a ratificare il compromesso e - dopo il lavoro dei giuristi-linguisti - potrà essere adottato ad un prossimo Consiglio dei Ministri, probabilmente sotto la subentrante Presidenza belga. Le norme dovrebbero quindi entrare in vigore alla fine del 2012, per concedere agli operatori del settore il tempo necessario per conformarsi. Il PEFC Italia, che ha partecipato alle riunioni presso il CNEL sulla Due Diligence (collaborando alla definizione delle proposte italiane poi veicolate dal personale dell'Ispettorato Generale del Corpo Forestale dello Stato, delegato a intervenire alle riunioni del Consiglio) ha ricordato che la certificazione forestale rappresenta lo strumento ideale per fornire garanzia di legalità e sostenibilità dell’origine del legno e carta, configurandosi perfettamente come alternativa alla documentazione necessaria per dimostrare la “diligenza dovuta” da parte degli operatori del legno che acquistano partite di legname, sia dall’estero che da proprietari forestali italiani. Si ricorda infatti che il provvedimento riguarda tutte le attività legate all’immissione del legname nel mercato europeo, interessando anche l’abbattimento delle foreste europee e la successiva vendita del legname derivante.
Il testo della Proposta di Regolamento è reperibile al link:
www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=
-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2010-0268+0+DOC+XML+V0//IT ma si può anche scaricare nella sezione documenti del PEFC Italia al link:
www.pefc.it/download/documenti/16710_Legno%20Illegale_7luglio%202010.pdf

Nuovi prodotti in Fiera... vieni a farti un giro!

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La Fiera Forestale Virtuale è il nuovo servizio di Rivistasherwood.it che dà la possibilità alle ditte produttrici e rivenditrici di macchine e attrezzature forestali di esporre i propri prodotti e presentare le proprie novità.


Scopri la Fiera Forestale Virtuale attraverso i video di presentazione >>>

Convocato il Comitato Nazionale di Settore Forestazione e Multifunzionalità di FEDAGRI – CONFCOOPERATIVE

anim1 Ospiti del Consorzio Toscano Forestale (LU), in particolare del Presidente Luciano Mazzoni, è convocato dal presidente Gasper Rino Talucci per il giorno 23 luglio 2010 alle ore 15,00 presso la sede della Coop.va Frantoio Sociale La Visona - Loc. Pieve di Compito - CAPANNORI (LU) il Comitato Nazionale di Settore Forestazione e Multifunzionalità di FEDAGRI – CONFCOOPERATIVE per discutere e deliberare sui seguenti punti all’ordine del giorno:
1. Comunicazioni del Presidente;
2. Politica Agricola Comunitaria dopo il 2013;
3. Libro verde sulle foreste della Commissione Europea: documento della cooperazione;
4. Aggiornamento attuazione P.S.R.;
5. Organizzazione Assemblea Settore Forestazione e Multifunzionalità;
6. Problematiche di settore;
7. Aggiornamento rinnovo CCNL operai forestali;
8. Varie ed eventuali.
Come da prassi, collegata alla riunione del Comitato, nella intenzione di favorire la conoscenza di esperienze positive di cooperative operanti sul territorio, è prevista, nella mattinata del 24 luglio, una visita ai cantieri forestali e alle altre attività del Consorzio Forestale Toscano .

lunedì 12 luglio 2010

Guida pratica per sostenere le foreste nella cooperazione allo sviluppo

Le foreste contribuiscono al sostentamento di oltre 1,6 miliardi di persone. Le foreste e l'industria dei prodotti forestali sono una fonte di crescita economica e dell'occupazione, con un valore globale dei prodotti forestali oggetto di scambi internazionali che raggiunge i 270 miliardi dollari, dei quali i paesi in via di sviluppo rappresentano il 20 per cento e più. A livello mondiale, forniscono occupazione alle industrie forestali (sia formali che informali) per circa 50 milioni di persone.

La pubblicazione è divisa in due parti. La prima parte contiene un'introduzione al libro più sette capitoli che coprono argomenti associati al miglioramento del contributo delle foreste alla riduzione della povertà, coinvolgendo il settore privato, incontrando la crescente domanda di prodotti forestali; l'ottimizzazione delle funzioni delle foreste a livello del paesaggio, una migliore gestione delle foreste, l'integrazione delle foreste nel dialogo macroeconomico ed il monitoraggio delle attività del settore forestale. La seconda parte fornisce orientamenti per l'attuazione dei programmi di salvaguardia delle foreste da parte della Banca mondiale.

La pubblicazione è in lingua inglese.

Download della guida:

http://siteresources.worldbank.org/EXTFORSOUBOOK/Resources/completeforestsourcebookapril2008.pdf.

Cooperazione nell'economia forestale svizzera

Negli ultimi anni, sul mercato svizzero del legno la domanda e i prezzi sono sensibilmente aumentati con un conseguente sostanziale miglioramento della situazione economica delle aziende forestali, le quali, tuttavia, nel loro complesso continuano a far registrare delle perdite. Queste perdite complessive si registrano nonostante i contributi che gli enti pubblici hanno versato alle aziende forestali come indennizzo per le prestazioni fornite in alcuni settori nell'interesse della collettività. Finora queste perdite sono state sopportate dai proprietari di bosco, che nei due terzi dei casi sono costituiti da enti pubblici.
La maggior parte delle perdite subite dalle aziende forestali svizzere può essere spiegata soprattutto con problemi strutturali. In Svizzera, la dimensione media dei boschi pubblici ha una superficie pari a 238 ha, mentre l’estensione dei boschi privati è pari a 1,44 ha. Sono superfici troppo piccole e con spese fisse troppo elevate per assicurare una gestione efficiente in termini di costi. Proprio per le loro dimensioni modeste, le aziende hanno spesso difficoltà anche a commercializzare in modo professionale le loro quantità limitate di legname.

Leggi il resto su:

http://www.waldwissen.net/themen/betriebsfuehrung/zusammenschluesse/wsl_kooperationen_IT.

venerdì 2 luglio 2010

RICERCA TECNICI FORESTALI

ForestAbruzzo comunica che ricerca TECNICI FORESTALI per collaborare alla PROGETTAZIONE e relativa MARTELLATA di TAGLI  di lotti boschivi, i primi due lotti rispettivamente in comune di RIVISONDOLI e ROCCA PIA (AQ) (Consorzio Forestale Alto Sangro) un altro in comune di ROCCA DI BOTTE (AQ) (Consorzio Forestale Marsica Occidentale) ed infine in comune di PETTORANO (AQ) (Consorzio Forestale Alto Gizio).

Le attività sono da realizzarsi nel corso del corrente 2010.

Per informazioni rivolgersi al Dott. For. Franco Compagnoni (Tel. 085 4972302348 8750097) (E-mail: compagnoni.franco@gmail.com ).

lunedì 28 giugno 2010

Consegnato il Tapiro Verde a Max Laudadio

Consegnato il Tapiro Verde a Max
 LaudadioIl giornalista di Varese News Daniele Pizzi ha consegnato a Max Laudadio il Tapiro Verde ideato da Sherwood. Nonostante le prese di posizione ufficiali di numerose istituzioni e migliaia di tecnici e ricercatori forestali, l’inviato di Striscia continua a definire “furibondi” i tagli del Monte Poncione e a criticare la legislazione forestale. Laudadio si “lancia” anche in incredibili proposte selvicolturali: 3 alberi piantati ogni 1 tagliato!... chiede inoltre a tutti noi se porteremmo i nostri figli a visitare un bosco tagliato. La nostra risposta è si, porteremmo certamente i nostri figli a visitare un ceduo, per spiegargli la selvicoltura e la cultura della gestione attiva e sostenibile del territorio... cosa che evidentemente non è chiara per chi vede in un normale taglio colturale la distruzione del bosco.

Guarda il video su www.rivistasherwood.it > QUI >> Consegnato il Tapiro Verde a Max Laudadio

martedì 22 giugno 2010

Consoliamoci, all'Unione europea dovremo restituire solo 500 milioni di euro

europa%2019_04 Tra riunioni, correzioni e smentite si avvicina la fatidica data del 31 dicembre. Ora spunta l'ipotesi di una scorciatoia per facilitare e accelerare il pagamento delle misure agroambientali

Non si placano le polemiche sul mancato utilizzo dei fondi comunitari esi moltiplicano le riunioni per cercare di sventare il peggio, ovvero la restituzione dei fondi all'Unione europea.
Il Presidente Agea, Dario Fruscio, intanto ha voluto rassicurare. L'Italia non dovrebbe restituire 1,1 miliardi di euro ma "solo" 500 milioni.
Gli altri fondi verrebbero comunque persi dal settore primario perché rappresentano la parte di cofinanziamento di Stato e Regioni.
Un danno tanto ingente che, per scongiurare questa eventualità, non è esclusa alcuna ipotesi.
Negli ultimi giorni si sono tenute diverse riunioni ma il giudizio sui risultati ottenibili non sono unanimi.
Partiamo dalla proposta sottoposta dal Presidente Agea Fruscio agli assessori regionali all'agricoltura.
Agea vorrebbe attivare una apposita procedura, semplificata per il pagamento di tutte le domande agroambientali entro il 15 ottobre.
Allo scopo Agea metterebbe tutti i suoi tecnici a lavorare proprio sull'Asse II dei Piani di Sviluppo Rurale, garantendo l'erogazione di 700 milioni di euro in pochi mesi.
La proposta non ha tuttavia convinto tutti, non soltanto perché così verrebbero slittati i pagamenti delle misure d'investimento (Asse I), soldi che sono certo utili alle aziende che più hanno scommesso sull'innovazione, ma anche perché le Regioni virtuose, ovvero quelle in ordine con l'attuazione dei PSR, sarebbero quelle maggiormente penalizzate.
L'Agea conta comunque di recuperare l'inattività sull'Asse II a partire dalla metà di ottobre, avviando le istruttorie per la spesa degli altri 400 milioni di euro per arrivare così al 31 dicembre 2010 avendo nulla da restituire alla Ue.
Dagli incontri tenuti, invece, l'assessore all'agricoltura del Lazio, Francesco Battistoni vede "ottimi risultati". "Cominciamo ad uscire dalla stasi che il Piano di Sviluppo Rurale ha vissuto fino a questo momento - ha affermato Battistoni - e finalmente saremo in grado di far arrivare sul territorio le risorse necessarie allo sviluppo della nostra agricoltura. "Infatti - ha sottolineato l'assessore regionale - considerando i fondi nazionali e quelli gia' spesi dall'amministrazione regionale, il Lazio dovra' spendere entro l'anno corrente 17 milioni di euro anziche' i 63 milioni iniziali, fondi che confidiamo di far arrivare alle aziende gia' nel mese di ottobre."
I dubbi di tutti sono però in questo momento concentrati sull'affidabilità dei sistemi informatici di Agea.
Oggi infatti le domande presenti in Agea sarebbero solo il 30 per cento di quelle relative alla domanda unica Pac (circa un milione) e del Psr (circa 400mila). Domande la cui presentazione è scaduta già il 15 maggio scorso. Questo in parte anche a causa dell’introduzione di un nuovo fascicolo aziendale che ha creato problemi tecnici, non nuovi all'organismo pagatore nazionale.

di Graziano Alderighi da www.teatronaturale.it

martedì 15 giugno 2010

Gentile Redazione di Striscia la Notizia

Gentile Redazione di Striscia la NotiziaScriviamo nuovamente a riguardo del servizio andato in onda il giorno 14 Maggio scorso dal titolo “Boschi: tagli senza regole”, a cura del vostro inviato Max Laudadio.

A seguito del servizio citato, l’intero settore forestale, fatto di tecnici, ricercatori, docenti, studenti, operatori e associazioni, si è levato in una forte protesta contro la disinformazione da voi passata che, mettendo sullo stesso piano una normalissima utilizzazione di un bosco ceduo ad eventi disastrosi e catastrofici come le frane di Sarno e di Messina, ha portato grave danno, sicuramente nell’immagine ma non solo, a chi ogni giorno lavora per la gestione sostenibile delle foreste italiane.

Purtroppo non siamo stati ascoltati, non abbiamo ricevuto alcuna replica da Voi e Max Laudadio ha continuato, tramite altre emittenti, la sua personale battaglia a favore di una singola area (Il Monte Poncione), adiacente alla sua abitazione.

Infatti, oltre alla infondatezza delle informazioni passate dal servizio, la cosa più grave della questione è che il vostro inviato ha un interesse personale sulla cosa, che esula dalla prassi giornalistica e che mira ad un tornaconto privato, ovvero la “quiete” nell’intorno della sua abitazione, nei boschi che dovrebbero trasformarsi, secondo quanto dichiarato, in “un giardino”, non tenendo in considerazione la proprietà dei boschi stessi e le utilizzazioni forestali che legalmente un proprietario può decidere di effettuare, nel pieno rispetto delle norme e senza causare alcun danno.

Il vostro giornalista ha addirittura un contenzioso legale in atto sulla questione: non riusciamo a credere che una Redazione stimabile come la Vostra possa aver sottovalutato l’aspetto personale del servizio, che ha offeso e recato danno a migliaia di persone che, purtroppo, hanno poca voce in capitolo.

Poca voce forse, ma molta forza derivata dalla coesione di tutti gli attori del settore sulla questione. Con la presente segnaliamo che, oltre a migliaia di persone, anche istituzioni importanti si sono schierate contro quel servizio, ed hanno scritto denunciando la grave disinformazione passata.

Elenchiamo di seguito solo alcuni dei principali interventi a riguardo:

Inoltre segnaliamo che tramite il sito internet di Sherwood – Foreste ed Alberi Oggi, centinaia di persone hanno scritto a riguardo attraverso il nostro Blog http://www.rivistasherwood.it/blog/479-tapiro-verde-a-striscia-la-notizia.html, che ha registrato oltre 9.000 accessi e 200 commenti arrivati in pochi giorni.

Molti altri Siti internet e Blog si sono occupati della questione, tutti in modo unanime denunciando la disinformazione e il conflitto d’interessi dell’inviato.

Su Facebook infine, in poche settimane, il gruppo “Quelli che vogliono le scuse di Striscia la Notizia” (creato a seguito del servizio) è arrivato a contare oltre 1.230 membri.

Non ci rassegniamo a subire in silenzio un attacco mediatico di questo tipo, tecnicamente scorretto e probabilmente aggravato dall’interesse personale e privato dell’inviato.

Chiediamo quindi un confronto con la Vostra Redazione, rendendoci disponibili per fornirvi tutte le indicazioni che vi occorreranno per un’eventuale rettifica del servizio.

L’intero settore forestale chiede le scuse da parte di chi ha non solo offeso, ma anche recato danno, a un comparto già in difficoltà che cerca di lavorare legalmente e in modo sostenibile per produrre la materia prima rinnovabile che tutti utilizziamo ogni giorno, ma di cui spesso ci si dimentica l’origine: il legno.

In attesa di una vostre gentile risposta, porgiamo cordiali saluti

La Redazione di Sherwood - Foreste ed Alberi Oggi

a nome delle migliaia di persone che ogni giorno lavorano per la gestione sostenibile delle foreste.

da: www.rivistasherwood.it

sabato 12 giugno 2010

Boschi di Lombardia, risposta a Striscia la notizia

Cattedrale del verde sull'Arera: ora si piantano le «colonne»

Dopo due anni di attesa si inizia a costruire la «cattedrale verde» voluta dal Parco delle Orobie: sarà alta da otto a 15 metri, lunga 29 e larga 24, per 650 metri quadrati di superficie, cinque navate e 42 colonne. Ideata dall'artista lodigiano Giuliano Mauri (morto nel 2009), sorgerà in località Grumello, a circa 1.200 metri di quota, sulla strada che dalla Plassa porta alle pendici del monte Arera, a Oltre il Colle. La struttura in legno di sostegno con le prime piante, dovrebbe essere pronta entro fine agosto. Da poco, infatti, il Parco delle Orobie, ha affidato l'incarico dei lavori ai tre Consorzi forestali bergamaschi, quello dell'alta Valle Brembana e i due della Valle Seriana.

La «cattedrale verde sarà un'opera d'arte, realizzata con alberi e rami, che assumerà, appunto, la forma di una cattedrale, a cinque campate. «Un connubio di arte, natura e spiritualità – spiega il presidente del Parco delle Orobie Franco Grassi – voluto per valorizzare il monte Arera, attraveso l'arte dei roccoli».
«Tempo tre mesi e si potrà vedere la struttura in legno, di per sé già bellissima – continua Grassi – con le prime piante, carpini e altri alberi autoctoni, alti circa due metri. Poi la "cattedrale", con i suoi intrecci di rami, crescerà di anno in anno, assumendo colori diversi a seconda delle stagioni». Un percorso, quello della «cattedrale», iniziato, peraltro, due anni fa: era il luglio 2008 e, in località Plassa, veniva realizzato e inaugurato in grande stile il portone d'ingresso della struttura.


L'artista aveva già fatto alcuni sopralluoghi e aveva in mete cosa realizzare: quelle idee ora verranno portate avanti dal figlio». Mauri, scomparso nel maggio 2009, divenne famoso proprio per le sue architetture naturali, realizzate con rami e tronchi di legno. Tra le sue opere più famose un'altra «cattedrale verde», quella realizzata a Borgo Valsugana nel 2001, in Val di Sella (Trento) per la manifestazione di arte contemporanea «Artesella».

martedì 8 giugno 2010

Feltrinelli stamperà solo su carta sostenibile

feltrinelli carta sostenibile

Feltrinelli ha deciso che stamperà soltanto su carta sostenibile.

La notizia è stata diffusa da un comunicato di Greenpeace che recentemente dal Salone Internazionale
del libro di Torino ha lanciato la classifica “Salvaforeste” per evidenziare il problema della difesa del patrimonio forestale indonesiano dal business della cellulosa.

È noto infatti che vaste aree di foresta vengono distrutte ogni anno per essere riconvertite in produzione di carta per il mercato internazionale.

Purtroppo gli editori italiani si riforniscono a volte proprio da quelle aziende come la APP, responsabili di una deforestazione incontrollata e dannosa per gli equilibri degli ecosistemi e per la tutela della biodiversità.

Greenpeace chiede alle imprese nazionali del settore editoriale un impegno per acquisti più eco-compatibili facendo riferimento alla certificazione Forest Stewardship Council. Il marchio FSC, Ong internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, garantisce prodotti derivanti da una gestione delle foreste secondo rigorosi criteri ambientali, sociali ed economici.

La direzione di Feltrinelli ha assicurato che utilizzerà per i propri libri esclusivamente carta certificata FSC, vincolo valido anche per le altre case editrici del gruppo (Apogeo, Kowalski e Urra).

lunedì 7 giugno 2010

Firmato l’accordo tra Cispel, Anca-Legacoop e Fedagri per i servizi ambientali e la qualificazione dei servizi pubblici

L’assessore Bramerini: «Se l'ambiente è fonte di lavoro come in questo caso, la Regione non può che approvare e guardare con favore sinergie simili. Oggi più che mai economia e politiche ambientali sono un binomio inscindibile»

«Favorire lo scambio di esperienze e la collaborazione soprattutto in materia di tenuta del verde, recupero ambientale, difesa del suolo, ma anche per stabilire sinergie in materia di protezione civile, servizi ambientali e qualificazione dei servizi pubblici». E', questa dichiarazione congiunta, la ratio fondamentale dell'accordo siglato stamani nel capoluogo toscano dal presidente di Cispel-Confeservizi Alfredo de Girolamo insieme al presidente di Anca-Legacoop Toscana Roberto Negrini e Carlo Salvadori, presidente della sezione regionale di Fedagri-Confcooperative.

Il protocollo, si legge in un comunicato, è finalizzato a «creare una collaborazione tra le cooperative agricolo-forestali della Toscana e le aziende che erogano servizi pubblici, quali l'igiene urbana, il servizio idrico, il gas, il trasporto»: sono quindi previsti «lo scambio di dati per promuovere le conoscenze delle caratteristiche della cooperazione agroforestale e delle opportunità offerte dalla legislazione nazionale e regionale per l'affidamento di lavori e servizi», tra cui vanno citate «la manutenzione ordinaria delle reti idrogeologiche, delle sorgenti, di interventi relativi alla manutenzione sul territorio del sistema idrico e fognario, delle manutenzioni necessarie al territorio e al verde pubblico».

Secondo quanto successivamente dichiarato da Negrini e Salvadori, con l'accordo di oggi «si concretizza il progetto di orientare il lavoro agricolo anche alla produzione di servizi ambientali, in una moderna concezione di agricoltura»: in realtà, più che di "orientare il lavoro agricolo verso la produzione di servizi ambientali" apparirebbe più adatto parlare di "riconoscimento" di una funzione che - sia per quanto riguarda il comparto selvicolturale/forestale (si pensi in primo luogo al contributo dato dalle foreste alla regimazione idrica e alla stabilità idrogeologica dei versanti) sia per quello agricolo (ad esempio in termini di conservazione del paesaggio toscano) - è già in atto e richiede soprattutto di essere appunto riconosciuta e valorizzata.

E agire in sinergia con le aziende di servizi è sicuramente un modo di valorizzare il "guadagno" ambientale e paesaggistico (oltre che economico, anche in riferimento al costo dei servizi pubblici e delle attività di protezione civile) associato ad una buona gestione del patrimonio agricolo e forestale.

In questo senso, de Girolamo ha sostenuto che l'intesa di oggi «potrà contribuire a qualificare ulteriormente i servizi ai cittadini ma anche a valorizzare le realtà occupazionali del territorio e a premiare l'impegno del mondo agricolo forestale nella promozione della cura dell'ambiente». Sulle ricadute occupazionali si è soffermata anche l'assessore regionale all'Ambiente Anna Rita Bramerini, che ha sostenuto che «se l'ambiente è fonte di lavoro come in questo caso, la Regione non può che approvare e guardare con favore sinergie simili, nell'ottica del principio che oggi più che mai economia e politiche ambientali sono un binomio inscindibile».

Tra le prospettive più incoraggianti in termini di cooperazione tra gli stakeholders politici, tecnici e istituzionali associate all'accordo firmato stamani sono anche da segnalare quelle legate alla filiera corta delle biomasse per la produzione di energia elettrica e calore, cioè alla cosiddetta filiera "bosco-legno-energia": un tema molto sentito in questi giorni, a causa della recente inaugurazione di alcuni impianti (per la provincia di Firenze sono da ricordare l'impianto di Calenzano e quelli che sono già o stanno venendo posti in funzione in alcune località - Pomino, Vallombrosa, Rincine - situate sulla montagna fiorentina ad opera della locale comunità montana) e che è destinato a diventare ancora più dibattuto nel prossimo futuro.

Altro ambito in cui la creazione di una "rete" di contatti e l'attuazione di sinergie tra le aziende di servizi e le cooperative agricole-forestali potrà offrire significativi sviluppi è, tra gli altri, quello della gestione del patrimonio idrico e della distribuzione, in quanto un efficace trattamento del bosco e delle aree rurali in generale è da considerarsi a tutti gli effetti il primo tassello del mosaico rappresentato dalla filiera dell'acqua. E', anche questo, un lavoro fornito dagli ecosistemi sia naturali sia artificiali che spesso riceve una considerazione limitata, e che invece necessita di essere valorizzato sia in termini concreti (in primo luogo occupazionali) sia in termini comunicativi: e anche in questo senso l'accordo di oggi apre prospettive future di non poco conto.

da: www.greenreport.it