giovedì 2 agosto 2012

L'OPERA n° 4 - Agosto 2012 - Speciale CO.L.A.FOR.

E' uscito il n° 4 - Agosto 2012 de L'OPERA, strumento di lavoro dell'Associazionismo Forestale.
Questo numero è interamente dedicato al CO.L.A.FOR. e alla recente conclusione del processo che ha visto imputato il suo presidente e che si è concluso con l'assoluzione con la formula piena de "Il fatto non sussiste".
Nel numero una cronistoria dei fatti, le voci degli interessati e una sintetica presentazione dell'esperienza.
In allegato il numero in pdf

ď v.1 opera ago12 speciale colafor.pdf (1744k)

giovedì 12 luglio 2012

TG2 Storie - Racconti della Settimana 30/06/2012.mpeg

Tg2 Edizione delle 20.30 - 2 Luglio 2012.mp4

mercoledì 13 giugno 2012

19 giugno 2012 - Rocca Priora (RM) - Seminario sulla certificazione forestale

Il Distretto Agroalimentare di Qualità dei Castelli Romani e Monti Prenestini

In collaborazione con il

Consorzio V.A.L.E. (Valorizzazione Ambientale per il Legno e l’Energia)

è lieto di invitarLA all'incontro  sul tema:

La certificazione delle foreste e del legno per la  valorizzazione del settore forestale nei Castelli Romani e Monti Prenestini

che si terrà

Martedì 19 Giugno 2012 - Ore 16.30

Sala Riunioni della Comunità Montana - Via della Pineta 117, Rocca Priora (RM)

PROGRAMMA

Coordina i lavori Gasper Rino Talucci - Presidente Consorzio Vale

Ore 16,30 Inizio lavori

Intervengono 

- Giuseppe De Righi - Presidente ATS Comitato Promotore del Distretto delle Eccellenze dei Castelli Romani e Prenestini

- Dott. Stefano Sbaffi – Dirigente Dipartimento Istituzionale e Territorio - Direzione Generale Agricoltura - Regione Lazio

- Dott.ssa Marina Rabagliati Candida - Dirigente Conservazione Natura e Foreste - Direzione Generale Agricoltura - Regione Lazio

Relazioni tecniche

- Prof. Davide  Pettenella - Dipartimento Sistemi Agroforestali – Agripolis Padova – “La certificazione forestale come opportunità di valorizzazione delle risorse forestali”

- Dott.ssa Marina Paolucci - Responsabile Progetto P.I.F. – “Progetto di Cooperazione per lo sviluppo di processi di certificazione secondo gli schemi FSC e PEFC”

- Prof.ssa Manuela Romagnoli Università della Tuscia – “Certificazione del prodotto legno”

Comunicazioni degli schemi di certificazione forestale

- Antonio Brunori - Segretario Generale del PEFC Italia

- Mauro Masiero - Segretario  Generale FSC Italia

Ore 19,30 Conclusione dei lavori

Attività cofinanziata dalla Regione Lazio - Piano di Sviluppo Rurale Lazio 2007-2013

(Iniziativa realizzata nell’ambito del Progetto di Cooperazione per lo sviluppo di processi di certificazione secondo gli schemi FSC e PEFC - Misura 124 PSR 2007-2013 Regione Lazio – Beneficiario ATS Comitato Promotore del Distretto delle Eccellenze dei Castelli Romani e Prenestini - Progettazione Integrata di Filiera (P.I.F.)  Valorizzazione Ambientale per il Legno e l’Energia- V.A.L.E. – Cod. PIF RL067)

venerdì 1 giugno 2012

Pubblicato il Piano di settore della Filiera Legno

albero solo Piano di settore della Filiera Legno

Orientamenti strategici nelle politiche di sviluppo e nell'individuazione delle misure ed azioni utili a sostegno del settore

 (630.73 KB)Piano di settore della Filiera Legno (630.73 KB)

 (387.97 KB)Allegati (387.97 KB)

mercoledì 16 maggio 2012

J'ACCUSE/ Ninatti (Assolegno): così la burocrazia ci impedisce di lavorare

J'ACCUSE/ Ninatti (Assolegno): così la burocrazia ci impedisce di lavorare

Di fronte ai guasti e alle assurdità della burocrazia italiana, anche scrittori come Franz Kafka o scienziati sociali come Max Weber rimarrebbero senza fiato. Il presidente di Assolegno, Paolo Ninatti, un valtellinese di Tirano, spiega: «Se lei guarda le fotografie del primo Novecento, vede che le nostre montagne delle Valtellina sono meno ricoperte di boschi. Oggi ce ne sono almeno il doppio. L'abbandono dell'agricoltura di montagna ha fatto in modo che la superficie boschiva sia raddoppiata. Il bosco si rifà da solo e il legno è l'unico materiale che si rigenera. Ma io, che ho due aziende, in totale 60 dipendenti, devo importare tronchi dalla Svizzera per lavorare. Sto parlando del 95% del materiale che mi serve, altrimenti dovrei chiudere domani mattina».

Scusi, signor Ninatti, mi faccia capire. Lei ha dei boschi lì, davanti agli occhi, nella sua Valtellina, in territorio italiano. Ha bisogno di tronchi per lavorare e non riesce a trovarli. Ma a chi si rivolge?

Questa è una bella domanda e se lei trova la risposta merita un premio. La competenza in Italia è divisa tra ministero dell'Agricoltura e ministero dell'Ambiente, che poi viene demandata a Regioni, Province e Comunità montane. Quando ho bisogno di legno mi domando: a chi devo chiedere? Alla fine ci sono una trentina di soggetti che si disputano competenze e prima che si ritrovino tutti d'accordo, io ho già bello che perso il lavoro. Quindi per galleggiare, come facciamo un po' tutti in questi momenti, chiedo agli svizzeri, i quali quando sentono parlare di queste vicende italiane si fanno delle sonore risate. Ma questo non succede solo in Valtellina: in Piemonte si importa legno dalla Francia e in Veneto dall'Austria.

Forse ci sarà un problema di cosiddetta sostenibilità, di economia sostenibile e quindi di tutela del territorio?

Guardi che la parola sostenibilità non è un'invenzione dei nostri giorni. Sta scritta nei manuali del Settecento per mantenere bene i boschi, conservare e tutelarne la crescita e, al momento giusto, sfruttarla per fare delle case, dei mobili, del materiale per infrastrutture. Non si è inventato nulla di nuovo. Ci sono boschi che hanno tagliato i nostri nonni, sono normalmente ricresciuti e in alcuni casi abbiamo già tagliato noi. Si è solamente complicato il tutto burocraticamente.

Lei è presidente di Assolegno, chi rappresentate?

Le segherie, che stanno quasi scomparendo, le carpenterie, le imprese di legno lamellare per grandi strutture, il settore case ed edifici a struttura di legno. In questo momento c'è una grande richiesta. Pensi che c'è un comune in Svizzera, a Paschiano, dove vivono cinquemila persone che producono tutto quello che si produce in Valtellina, che ha 180mila persone.

Voi praticamente date la materia prima a una serie di imprese che lavorano il legno e quindi servite “distretti industriali” di primissima qualità, anche nel mondo dell'arredamento e del mobile.

Di fronte ai guasti e alle assurdità della burocrazia italiana, anche scrittori come Franz Kafka o scienziati sociali come Max Weber rimarrebbero senza fiato. Il presidente di Assolegno, Paolo Ninatti, un valtellinese di Tirano, spiega: «Se lei guarda le fotografie del primo Novecento, vede che le nostre montagne delle Valtellina sono meno ricoperte di boschi. Oggi ce ne sono almeno il doppio. L'abbandono dell'agricoltura di montagna ha fatto in modo che la superficie boschiva sia raddoppiata. Il bosco si rifà da solo e il legno è l'unico materiale che si rigenera. Ma io, che ho due aziende, in totale 60 dipendenti, devo importare tronchi dalla Svizzera per lavorare. Sto parlando del 95% del materiale che mi serve, altrimenti dovrei chiudere domani mattina».

Scusi, signor Ninatti, mi faccia capire. Lei ha dei boschi lì, davanti agli occhi, nella sua Valtellina, in territorio italiano. Ha bisogno di tronchi per lavorare e non riesce a trovarli. Ma a chi si rivolge?

Questa è una bella domanda e se lei trova la risposta merita un premio. La competenza in Italia è divisa tra ministero dell'Agricoltura e ministero dell'Ambiente, che poi viene demandata a Regioni, Province e Comunità montane. Quando ho bisogno di legno mi domando: a chi devo chiedere? Alla fine ci sono una trentina di soggetti che si disputano competenze e prima che si ritrovino tutti d'accordo, io ho già bello che perso il lavoro. Quindi per galleggiare, come facciamo un po' tutti in questi momenti, chiedo agli svizzeri, i quali quando sentono parlare di queste vicende italiane si fanno delle sonore risate. Ma questo non succede solo in Valtellina: in Piemonte si importa legno dalla Francia e in Veneto dall'Austria.

Forse ci sarà un problema di cosiddetta sostenibilità, di economia sostenibile e quindi di tutela del territorio?

Guardi che la parola sostenibilità non è un'invenzione dei nostri giorni. Sta scritta nei manuali del Settecento per mantenere bene i boschi, conservare e tutelarne la crescita e, al momento giusto, sfruttarla per fare delle case, dei mobili, del materiale per infrastrutture. Non si è inventato nulla di nuovo. Ci sono boschi che hanno tagliato i nostri nonni, sono normalmente ricresciuti e in alcuni casi abbiamo già tagliato noi. Si è solamente complicato il tutto burocraticamente.

Lei è presidente di Assolegno, chi rappresentate?

Le segherie, che stanno quasi scomparendo, le carpenterie, le imprese di legno lamellare per grandi strutture, il settore case ed edifici a struttura di legno. In questo momento c'è una grande richiesta. Pensi che c'è un comune in Svizzera, a Paschiano, dove vivono cinquemila persone che producono tutto quello che si produce in Valtellina, che ha 180mila persone.

Voi praticamente date la materia prima a una serie di imprese che lavorano il legno e quindi servite “distretti industriali” di primissima qualità, anche nel mondo dell'arredamento e del mobile.

Eppure siamo in questa difficoltà cronica nel reperire la materia prima che ci serve per lavorare. In questo momento galleggiamo, tra mille difficoltà conosciute da tutti, con il problema dei pagamenti che è diventato veramente problematico. Ci salva la grande richiesta di legno che esiste sempre. Ripeto, galleggiamo in attesa di tempi migliori. Certo, la redditività è fortemente diminuita, ma  che cosa dovremmo fare?

Mi scusi se mi ripeto: ma in Italia ci sono veramente grandi risorse forestali?

Ci sono grandissime riserve forestali, ma non esiste un'adeguata manutenzione del bosco, non ci sono politiche d'incremento, manca un'adeguata valorizzazione. Tutto quello che fanno altri paesi confinanti con noi. Le dirò di più. Capita anche che spesso gli austriaci, ad esempio, chiedano di tagliare tronchi in territorio italiano e riescano a ottenerlo. Poi magari ce lo rivendono, esportandolo.

In sostanza siete praticamente impediti a fare il primo lavoro di  un prodotto che si rigenera da solo con il tempo e non riuscite a trovare un interlocutore valido.

E' proprio così, in questi termini. Siamo imprese buone, lavoriamo bene, ma siamo praticamente imbavagliati dalla burocrazia e aspettiamo sempre almeno una cabina di regia che ci faccia uscire da questa situazione.

(Gianluigi Da Rold)

lunedì 16 aprile 2012

Foreste, il futuro è nella gestione sostenibile - Magazine RRN

Le politiche di settore non possono più limitarsi alla tutela e alla salvaguardia, ma vanno orientate anche alle opportunità produttive e di sviluppo socio-economico dei territori rurali.

copertina documento (5.66 MB)Scarica il magazine (5.66 MB)

Il 2011 è stato dichiarato dall'ONU Anno Internazionale delle Foreste (IYF). L'intento dell'iniziativa, in continuità con il 2010, anno dedicato alla biodiversità, è quello di stimolare la conoscenza e l'approfondimento sull'importanza dell'uso razionale delle risorse naturali nella salvaguardia del nostro pianeta. Attraverso momenti di confronto scientifico, di dibattito e di coinvolgimento attivo delle persone, IYF ha inteso sensibilizzare le coscienze di cittadini e dei governi sul ruolo cruciale svolto dalle risorse forestali nella fornitura di beni e servizi pubblici come la lotta al cambiamento climatico o la conservazione della biodiversità.
Oggi, a seconda delle aree del pianeta, le esigenze e le istanze che coinvolgono le foreste sono molto differenziate: se nelle aree equatoriali e nei paesi in via di sviluppo si assiste ad una allarmante perdita di superfici forestali, accompagnata a volte da commercio illegale di legname e da sfruttamento del lavoro, nelle aree europee si assiste, invece, ad una generalizzata espansione dei boschi dovuta, spesso, all'abbandono delle pratiche selvicolturali tradizionali. L'Italia, ad esempio, in controtendenza rispetto alle dinamiche globali, vede espandere i propri boschi appenninici ed alpini anche a causa di un progressivo abbandono dell'attività agricola e del pascolo che, inevitabilmente, favorisce la ricolonizzazione boschiva del territorio rurale. Boschi che, da un lato, si espandono e che, dall'altro, non vengono più gestiti ed utilizzati come in passato a causa della carenza di politiche di promozione e della sempre più forte competitività del mercato (ormai globale) del legno. Questo processo impone una riconsiderazione complessiva delle politiche forestali che non possono più essere orientate alla sola tutela e alla salvaguardia del bosco, ma devono iniziare a considerare la gestione sostenibile delle foreste, all'interno del quadro più ampio dell'auspicata transizione alla "green" economy, anche come opportunità produttiva e di sviluppo socioeconomico dei territori rurali.
Nel corso degli anni la Politica di Sviluppo rurale ha dedicato sempre più spazio al tema "Foreste", cambiando, nell'arco delle diverse programmazioni, interpretazione e significato del concetto di "misura forestale". Da tema legato più strettamente ad esigenze di carattere ambientale (con forme vincolistiche e di tutela tout court) si è assistito, infatti, ad una graduale crescita di importanza degli aspetti di sviluppo socioeconomico del territorio rurale connessi alla gestione forestale.
Le foreste si legano in maniera forte alle 4 sfide individuate dal complesso sistema di revisione della Politica Agricola Comunitaria, avviata dal 2003 fino alla cosiddetta Healt-Check. Questo processo di riforma ha previsto per la Pac nuovi obiettivi e sfide e nuove risorse finanziarie dedicate al loro raggiungimento. Le sfide prioritarie - risorse idriche, mantenimento e tutela della biodiversità, energie rinnovabili, cambiamenti climatici - e le foreste sono strettamente e reciprocamente correlate. Si pensi, a titolo esemplificativo, al caso della filiera bosco-legno-energia che mette fortemente in gioco le foreste nella sfida della promozione e diffusione delle energie rinnovabili.
Questo numero di RRN Magazine dedicato alle foreste nello sviluppo rurale, ripercorre l'evoluzione che ha caratterizzato negli ultimi anni il tema "foreste" (e le relative politiche) a livello europeo ed italiano, fornendo anche una prospettiva post-2013 che sembra riconoscere agli interventi forestali una valenza più ampia tanto che questi, di fatto, vengono affiancati alle misure più tipicamente agricole. Iniziative ed esperienze rilevanti, provenienti dal mondo della ricerca e degli stakeholders "forestali" nazionali, completano il panorama, declinando il tema attraverso proposte, idee ed esperienze realizzate o ancora in corso nel contesto forestale italiano.

Milena Verrascina

giovedì 5 aprile 2012

AVVISO D'ASTA del Consorzio Forestale Alto Sangro per la vendita a corpo in piedi della Particella ass. 2 del Comune di Rocca Pia (AQ)

AVVISO D'ASTA PER LA VENDITA A CORPO DEL LOTTO BOSCHIVO ASSEGNATO AL TAGLIO NELLA PARTICELLA ASSESTAMENTALE N° 2, PER UNA MASSA LEGNOSA STIMATA DICIRCA Q.LI 9.967,00 (STATO FRESCO) DI LEGNA DA ARDERE E MC 552 DI LEGNAME DA LAVORO, IN TERRITORIO E DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI ROCCA PIA (AQ) .

SI RENDE NOTO

che il giorno VENERDI’ 27 APRILE 2012 alle ore 12.30 c/o la Sala Consiliare del Municipio di ROCCA PIA (AQ), sede legale del Consorzio, innanzi a un pubblico ufficiale, si procederà all'asta ad unico e definitivo incanto per la vendita del lotto boschivo di cui sopra.

Importo a base d’asta: € 45.717,82 (euro quarantacinquemilasettecentodiciassette/82) a rialzo.

(di cui € 28.784,21 di valore di macchiatico di competenza dell’Ente Proprietario e € 16.933,61 di spese tecniche ed amministrative di competenza del Consorzio. L’eventuale rialzo è di esclusiva competenza dell’Ente Proprietario).

Oggetto d’asta: Compravendita di lotto boschivo costituito da 2.131 piante di alto fusto di faggio (in piedi) con diametro superiore a cm 20 (numerate) e n° 537 piante di piccole dimensioni di diametro compreso fra i cm 8 e cm 20 (contraddistinti da croce), radicate nel bosco in località “Fosso di Fonte Secca” in agro e di proprietà del Comune di Rocca Pia (AQ) in grado di fornire circa Q.li 9.967,00 (stato fresco) di legna da ardere e mc 552 di legname da lavoro. Progetto approvato dall’Ente Proprietario con Deliberazione di G.M. n° 3 del 18.2.11 e autorizzato dalla Autorità Forestale CFS dell’Aquila con nota n° 21676 del 11.11.11.

ďv. 1AVVISO ASTA CF alto sangro Rocca Pia PA 2.pdf (614k)

ďv.1 Capitolato oneri CFS taglio Part 2 Rocca Pia.pdf (6208k)

ďv.1 area intervento taglio rocca pia PA 2.pdf (2103k)

mercoledì 4 aprile 2012

AVVISO D'ASTA del Consorzio Forestale Alto Sangro per la vendita del lotto boschivo P.A. 4 e 23 del Comune di Rivisondoli (AQ)

AVVISO PER LA VENDITA A CORPO DEL LOTTO BOSCHIVO ASSEGNATO AL TAGLIO NELLA PARTICELLE ASSESTAMENTALI N° 4 e 23, PER UNA MASSA LEGNOSA STIMATA DI CIRCA Q.LI 10.880 (STATO FRESCO) DI LEGNA DA ARDERE E MC 219 DI LEGNAME DA LAVORO, IN TERRITORIO E DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI RIVISONDOLI (L’AQUILA) .

SI RENDE NOTO

che il giorno VENERDI’ 27 APRILE 2012 alle ore 11.00 c/o la Sala Consiliaredel Municipio di ROCCA PIA (AQ), sede legale del Consorzio, innanzi a un pubblico ufficiale, si procederà all'asta ad unico e definitivo incanto per la vendita del lotto boschivo di cui sopra.

Importo a base d’asta:

€ 39.967,90 (euro trentanovenovemilanovecentosessantasette/90) a rialzo.

(di cui € 26.473,36 di valore di macchiatico di competenza dell’Ente Proprietario e € 13.494,54 di spese tecniche ed amministrative di competenza del Consorzio. L’eventuale rialzo è di esclusiva competenza dell’Ente Proprietario).

Oggetto d’asta: Compravendita di lotto boschivo costituito da 2.234 piante di alto fusto di faggio (in piedi) con diametro superiore a cm 20 (numerate) e n° 2.034 piante di piccole dimensioni di diametro compreso fra i cm 8 e cm 20 (contraddistinti da croce), radicate nel bosco in località Monte Paradiso in agro e di proprietà del Comune di Rivisondoli (AQ) in grado di fornire circa Q.li 10.880 (stato fresco) di legna da ardere e Mc 219 di legname da lavoro. Progetto approvato dall’Ente Proprietario con Deliberazione di G.C. n° 7 del 1.2.11 e autorizzato dalla Autorità Forestale CFS dell’Aquila con nota n° 21687 del 11.11.11.

In allegato i documenti relativi.

ďv.1AVVISO ASTA CF alto sangro Rivisondoli PA 4 e 23.pdf (611k)

ďv.1Capitolato oneri CFS taglio Part 4 e 23 Rivisondoli.pdf (6377k)

ďv.1aree intervento rivisondoli PA 4 e 23.pdf (2287k)

mercoledì 14 marzo 2012

Avviso vendita due fuoristrada ed una autovettura

A seguito della esternalizzazione della maggior parte delle attività tecniche si è evidenziata la necessità di dismettere alcune macchine, per la precisione due fuoristrada e una autovettura.
Come buona norma fra noi ci rivolgiamo prima ai soci e poi, eventualmente, all’esterno.
In allegato quindi le schede delle macchine in questione pregandoVi, ove l’acquisto fosse di vostro interesse, a contattare direttamente Alessio Talucci in sede (CO.LA.FOR. – Via Lago di Como, 6 – SPOLTORE (PE) – Tel 085 4972302 – colafor@gmail.com .
Trascorsi quindici giorni dalla presente senza che nessun socio abbia dimostrato interesse i mezzi saranno messi in vendita sul libero mercato.
In allegato le schede dei mezzi messi in vendita.

Defender 110.pdf (329k)

Defender 90.pdf (308k)

Fiat Brava.pdf (224k)

mercoledì 8 febbraio 2012

CONSORZIO FORESTALE DEL CANAVESE CERTIFICATO PEFC

bosco neve Il consorzio ha certificato per la gestione forestale sostenibile PEFC una superficie forestale di 573,33 ettari presente nei comuni aderenti al consorzio (comuni di Alice Superiore, Meugliano, Rueglio, Trausella, Vico Canavese) e quelli gestiti dalla Soc. Coop. Agr. Valli Unite del Canavese. La categoria forestale prevalente è il castagneto governato a ceduo, che occupa il 32% della superficie forestale. Nel piano montano il castagno è sostituito da acero e frassino, mentre le formazioni forestali a prevalenza di specie quercine, che un tempo dovevano occupare vaste superfici, sono ridotte a pochi lembi relitti. Nelle zone di pianura una superficie rilevante è occupata dalla robinia.
Nel sito del Consorzio ( www.consorzioforestalecanavese.com/doc/SisGFS1_PGFS.doc) è reperibile il documento di sintesi della politica di gestione forestale sostenibile del Consorzio forestale del Canavese. La scadenza del certificato è per i 22/12/2016.
Per informazioni:
Via Castelnuovo Nigra, 10 - 10081 Castellamonte (TO)
Tel.: 3470870908
Fax: 0124.570212
con.for.canavese@tiscali.it
www.consorzioforestalecanavese.com

lunedì 6 febbraio 2012

Convocato per Venerdì 24 febbraio 2012 il Comitato di settore forestale di Fedagri - Confcooperative

boschi4 Accogliendo l’invito di Gianni Tarello, Presidente della Cooperativa Valli Unite del Canavese, è stato convocato dal Presidente Gasper Rino Talucci per il giorno  venerdì  24  febbraio 2012 alle ore 14,30  presso la sede della Cooperativa Valliunite del Canavese - Via Castelnuovo Nigra, 10 - Castellamonte (TO)  il Comitato di Settore Forestazione e Multifunzionalità di Fedagri – Confcooperative per discutere e deliberare sul seguente O.d.G.:

1. Comunicazioni del Presidente;
2. Piano Nazionale Filiera Legno;
3. Proposte di politica di settore;
4. Alleanza Cooperative Italiane  ed iniziative comuni di settore;
5. Programma attività  anno 2012;
6. Varie ed eventuali.
Insieme alla riunione del Comitato è prevista una visita ai  cantieri di cooperative forestali locali.

lunedì 23 gennaio 2012

Nuovo sito FSC Italia

logo-fsc-72dpiÈ online il nuovo sito di FSC Italia!
Nuovo anno, nuova veste per FSC Italia! Da oggi è online il nuovo sito dell'associazione, che con un un restyling grafico e la riorganizzazione dei contenuti cerca di rendendone più coinvolgente la navigazione agli utenti e più semplice la ricerca di informazioni.

Continua »

Le certificazioni forestali FSC e PEFC

bosco17 Vi informiamo che martedì 24 gennaio dalle ore 9.30 alle ore 12.30 si terrà la videoconferenza dal titolo Le certificazioni forestali FSC e PEFC” (Replica della videoconferenza del 7/12/11).

La videoconferenza è organizzata da FEDAGRI – CONFOCOOPERATIVE.

Le iscrizioni devono essere inviate all’indirizzo news.fedagrirete@gmail.com entro le ore 8.30 del giorno 24 gennaio 2012, indicando il proprio nome, cognome, indirizzo e-mail e Unione territoriale di riferimento.

In questo modo, all’ora di inizio della videoconferenza, i partecipanti riceveranno un’e-mail con il link al quale connettersi e con il codice di avvio della sessione.

Per qualsiasi informazione o assistenza al collegamento è possibile telefonare al numero 393 2724465.

Vi ricordiamo che potete, in qualsiasi momento, richiedere approfondimenti specifiche su tematiche di Vostro interesse.

La valorizzazione delle biomasse legnose in Italia

Nicola Graniglia e Sabina Jez   (Dipartimento di Chimica dell'Università degli Studi di Siena)

Con il termine “biomasse” viene indicata la materia organica prevalentemente vegetale, sia spontanea che coltivata dall’uomo, terrestre e marina, prodotta per effetto del processo di fotosintesi clorofilliana con l’apporto dell’energia della radiazione solare, di acqua e di svariate sostanze nutritive.
Le tipologie più abbondanti di biomasse utilizzabili energeticamente possono essere riconducibili alle seguenti categorie:
•    le biomasse forestali e dell’industria del legno, derivanti dagli interventi di taglio e manutenzione del bosco, dalle lavorazioni delle segherie, dalla trasformazione del prodotto legno;
•    i sottoprodotti agricoli, come paglie, stocchi, sarmenti di vite, ramaglie di potatura, ecc.;
•    i residui agroindustriali, costituiti da sanse, vinacce, noccioli, lolla di riso, ecc. provenienti dall’industria alimentare (riserie, distillerie, oleifici);
•    le colture energetiche finalizzate alla produzione di biomasse erbacee o legnose per lo sfruttamento diretto (combustione) o per la produzione di biocombustibili (short rotation forestry, oleaginose e zuccherine).
•    la frazione organica dei rifiuti urbani, proveniente dalla raccolta differenziata dalla quale può essere prodotto biogas.
L’energia potenziale contenuta nelle biomasse può essere liberata direttamente come energia termica nel processo di combustione (uso tradizionale e dominante), oppure concentrata in una varietà di combustibili solidi, liquidi o gassosi, tali da rendere più facile il trasporto e l’utilizzazione finale, mediante processi termochimici o biochimici.
Le soluzioni impiantistiche variano per tipo di biomasse, tecnologia utilizzata e prodotto finale (solo energia elettrica, combinata con produzione di calore, solo energia termica). Ad esempio sono tecnologie consolidate la combustione diretta della biomassa in forni appositi in sospensione, su griglia fissa o mobile, su letto fluido; la gassificazione, pirolisi e carbonizzazione che permettono di ottenere combustibili intermedi solidi, liquidi e gassosi; la produzione di biogas mediante fermentazione anaerobica.

Schema di impianto per la generazione di energia elettrica alimentato a biomassa solida

Sebbene l'energia prodotta dalla biomassa venga considerata genericamente rinnovabile grazie al fatto che il ciclo della CO2 è chiuso (la CO2 rilasciata durante la combustione è pari a quella fissata attraverso la fotosintesi durante la crescita), in realtà la filiera di qualunque tipo di biomassa necessita di un consumo di energia fossile (energia grigia) direttamente proporzionale al numero di passaggi richiesti per la preparazione del prodotto (coltivazione, raccolta, trasformazione, trasporto, ecc.). In generale, tenendo conto dell’intera filiera, con l’energia ottenuta dalle biomasse si può ottenere un risparmio dal 50% al 80 % di CO2 rispetto alle fonti fossili.
Partendo dal presupposto che lo sviluppo delle energie rinnovabili, nell’ottica dell’abbassamento delle emissioni di CO2, sia un obiettivo imprescindibile a cui devono tendere le politiche di tutte le nazioni, i settori produttivi e i singoli cittadini con l’adozione di comportamenti responsabili e un profondo ripensamento sugli stili di vita, va però considerato che accanto agli effetti positivi vi sono delle criticità che vanno attentamente valutate e che ogni intervento che implica un consumo di risorse ambientali sia pur rinnovabili, richiede un attenta valutazione delle potenzialità territoriali.
Il ruolo attuale dell’energia derivante dalle biomasse nel soddisfacimento della domanda complessiva di energia è un tema entrato nel dibattito politico ed economico internazionale investendo questioni ambientali e sociali, oltre che economiche, come la competizione tra biocarburanti e produzione di alimenti per l'uso del suolo, la sostenibilità ambientale riguardo alla biodiversità, alla deforestazione ed alle emissioni derivanti dall'installazione di impianti di grossa taglia per la produzione di energia, alle speculazioni e distorsioni dei mercati internazionali che rischiano di indebolire ulteriormente economie già precarie di paesi terzi. Sarà quindi possibile dare vita ad un sistema veramente sostenibile solo se a livello globale e locale sarà raggiunto un equilibrio tra criticità e fattori trainanti. La produzione di energia termica o termica ed elettrica in cogenerazione in impianti decentrati di taglia medio-piccola e la cui filiera di approvvigionamento rientri in un raggio massimo di circa 50 km sembra essere, attualmente, una strada perseguibile per aumentare la produzione di energia rinnovabile minimizzando gli impatti ambientali e valorizzando le risorse locali.
Biomasse legnose di origine forestale
Le biomasse legnose per la loro localizzazione in aree rurali svantaggiate rappresentano una risorsa che comporta uno stretto legame tra la loro valorizzazione e le politiche di sviluppo delle aree marginali.
In Italia si stima che la disponibilità potenziale di materiale legnoso, sia sotto forma di materia prima (la superficie forestale italiana è di circa 10 milioni di ettari pari al 35% del territorio nazionale) che di residui dall'attività agroforestale e delle lavorazioni del legno, sia molto elevata ed adeguata a rispondere a fabbisogni energetici decentrati con impatti ambientali non negativi.
Dall’avvento della metanizzazione, l’utilizzo della legna come principale forma di energia per il riscaldamento è andato calando drasticamente e con esso lo sviluppo di un settore produttivo che è stato ritenuto marginale poiché la legna da ardere è stata considerata un prodotto obsoleto, a domanda inelastica rispetto al reddito, destinato quindi ad essere emarginato dal mercato dalla diffusione di altre forme d’energia. L’utilizzazione energetica della legna proveniente dai boschi è stata trascurata anche dalla politica forestale che non ha tenuto conto che la presenza e lo sviluppo di una domanda di legna da ardere poteva essere un potente stimolo alla realizzazione di interventi di miglioramento colturale di molti boschi degradati, riducendo, ad esempio, i costi di avviamento di cedui ad altofusti, oltre a poter sostenere un’economia forestale che, soprattutto in aree appenniniche e prealpine, era e rimane sostanzialmente collegata a forme di governo a ceduo e, quindi, alla produzione di piccoli assortimenti.

Evoluzione della superficie forestale in Italia

Fonte: Corpo Forestale dello Stato

Nell’ultimo decennio si è assistito ad una decisa inversione di tendenza, legata all'aumento dei prezzi di petrolio e GPL, all’aumento dei consumi da parte di alcuni specifici settori (ad esempio la ristorazione) ed alla disponibilità di tecnologie in grado di aumentare le rese nel riscaldamento domestico e di consentire l’uso delle biomasse in impianti di medio-grandi dimensioni altamente automatizzati nonché alla politica di incentivi messa in atto dallo stato e dalle  regioni.
Andamento dei prelievi di legna in Italia in migliaia di m3

Fonte: APAT

Le stime sulla disponibilità di biomassa legnosa a livello nazionale variano in un intervallo da 15 a 25 milioni di tonnellate di sostanza secca in relazione alla metodologia adottata ed alle fonti dei dati di partenza. Il contributo energetico potenziale è stimato intorno a 4 MTEP (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). Di fatto, sebbene siano disponibili numerosi studi e ricerche nel settore delle bioenergie forestali, essi sono in genere finalizzati a contesti territoriali limitati. Manca cioè un quadro d’insieme sulla distribuzione geografica della domanda e dell’offerta di combustibili legnosi.
Le statistiche prodotte dal GSE S.p.A. rilevano che nell’arco temporale compreso tra il 1999 e il 2009, il numero degli impianti alimentati da biomasse solide (principalmente cippato di legna) è aumentato secondo un tasso medio annuo pari al 7,8%. Dai 25 impianti del 1999 si arriva fino ai 53 impianti presenti in Italia nel 2009.

Evoluzione della potenza installata e del numero degli impianti alimentati da biomasse solide in

Italia dal 1999 al 2009

Fonte: GSE S.p.A.

Nel periodo considerato, la produzione di energia è salita da 587 a 2.828 GWh (per un incremento medio annuo del 17%); mentre l’evoluzione del parco impianti alimentati da biomasse solide è stata caratterizzata da un incremento della taglia: nel 1999 la dimensione media è pari a 7,9 MW, nel 2009 arriva a 8,9 MW.
Distribuzione percentuale regionale della produzione da biomasse solide nel 2009

Fonte: GSE S.p.A.

Questo rapido proliferare di impianti anche di grossa taglia, favorito dal regime di incentivi, se da una parte contribuisce a  realizzare gli obiettivi di produzione di energia rinnovabile e risparmio di CO2 che il nostro Paese deve raggiungere per rispettare gli impegni europei e il protocollo di Kyoto, d'altra parte mette in luce le criticità dovute ad una mancanza di pianificazione e coordinamento a livello nazionale ed ai limiti del settore forestale che sconta l'arretratezza dovuta ad anni di scarsa considerazione.
Uno dei rischi a cui più facilmente si può andare incontro è legato a valutazioni erronee o approssimative riguardo alla disponibilità reale della biomassa: spesso le valutazioni teoriche anche a livello locale  non tengono debitamente conto delle difficoltà reali di approvvigionamento causate da una serie di fattori come la scarsità di ditte forestali attrezzate, la frammentazione della proprietà, la difficoltà nelle operazioni di taglio ed esbosco per mancanza di un'adeguata viabilità forestale, la domanda di prodotti legnosi preesistente e l'eventuale vicinanza con altri impianti con lo stesso bacino di approvvigionamento.
Se vogliamo quindi evitare che si faccia ricorso a materia prima proveniente dall'estero con l'annullamento del vantaggio ambientale, è auspicabile che queste considerazioni unitamente ad altre di carattere ambientale ed economico vengano poste alla base di ogni processo decisionale che riguardi l'installazione di impianti a biomassa forestale.

giovedì 19 gennaio 2012

Incontro di Fedagri – Confcooperative a Monte Sant’Angelo (FG) sui Consorzi Forestali

foreste2 Il Comune di MONTE SANT’ANGELO, in collaborazione con la Regione Puglia e con Fedagri – Confcooperative Puglia ha organizzato per

Venerdì 20 gennaio 2012 - Ore 10,30 - Presso la sala Auditorium “delle Clarisse” a Monte Sant’Angelo (FG)

UN INCONTRO SUL TEMA:

“CONSORZI FORESTALI - STRUMENTO PER UNA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA – SOCIALE – AMBIENTALE DEI TERRITORI MONTANI”

Presiede: Dott. Matteo SAVASTANO – Presidente del Consiglio Comunale

Interventi:

Dott. Andrea CILIBERTI - Sindaco di Monte Sant’Angelo

Prof. Antonio MAZZAMURO – Assessore Attività Agroforestali

Ing. Emanuele GIORDANO, Dirigente Servizio Foreste della Regione Puglia

Avv. Stefano PECORELLA, Commissario Straordinario dell’Ente Parco Nazionale del Gargano

Dott. Giannicola DE LEONARDIS, Consigliere Regionale

Dott. Avv. Giuseppe Maria TAURINO, Direttore Generale dell’ARIF

Dott. Giorgio MERCURI – Presidente Confcooperative Foggia

Dott. Matteo CUTTANO - Direttore di Confcooperative Foggia

Dott. Gasper Rino TALUCCI – Presidente Settore Forestazione e Multifunzionalità Fedagri – Confcooperative

Conclude: DOTT. DARIO STEFANO, ASSESSORE ALLE RISORSE AGROALIMENTARI DELLA REGIONE PUGLIA

lunedì 16 gennaio 2012

AVVISO del Consorzio Forestale Marsica Occidentale per la selezione di una Ditta per il servizio di Uso Civico nel Comune di Pereto (AQ)

AVVISO PER LA SELEZIONE DI IDONEA IMPRESA PER LA REALIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI USO CIVICO DI LEGNATICO DEL COMUNE DI PERETO (AQ) PER L’ANNO SILVANO 2011-2012

IL CONSORZIO FORESTALE MARSICA OCCIDENTALE RENDE NOTO

che il giorno MARTEDI’ 31 GENNAIO 2012 alle ore 11,00 nella sede legale del Consorzio Forestale Marsica Occidentale c/o la Sala Consiliare del Municipio di Pereto, innanzi a un pubblico ufficiale, si procederà all’esperimento di una procedura di selezione pubblica per l’affidamento del servizio di uso civico di legnatico per l’anno silvano 2011-2012 nel comune consorziato di Pereto (AQ).
CODICE IDENTIFICATIVO GARA (CIG): in attesa di rilascio
Trattandosi comunque di importo inferiore a € 150.000 non è necessario alcun versamento alla AVCP.
Oggetto d’asta: Il servizio consiste nella effettuazione del taglio, esbosco e consegna a domicilio degli aventi diritto, segnalati dalla Amministrazione, per presumibili 5.000 (cinquemila) quintali circa. Tale quantitativo è presunto dalle richieste pervenute da parte dei cittadini negli scorsi anni e non vincola in alcun modo l’amministrazione.
Il prelievo del legnatico avverrà su parte della superficie interessata dal progetto così individuata:
- circa 3,9 ha residui nella particella catastale n° 63 foglio 26;
- circa 0,35 ha nella particella catastale n° 86 foglio 22;
- circa 0,48 ha nella particella catastale n° 141 foglio 21.
Tutti gli aventi diritto sono residenti nell’ambito territoriale del Comune di Pereto (AQ). Ad ogni avente diritto sarà consegnato un quantitativo pari a un massimo di Q.li 90 (novanta) per i residenti e di Qli 20 (venti) per i non residenti.
In Allegato l'Avviso integrale

Allegati (1)

  • AVVISO per SELEZIONE DITTA uso civico pereto 2011-2012 rev_16gen11.pdf il 16/gen/2012 06:46 da Presidenza ForestAbruzzo (versione 1)
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venerdì 13 gennaio 2012

FORESTALIA 2012 - Un nuovo appuntamento fieristico per chi lavora nei boschi

Piacenza ospita per la prima volta la mostra dedicata ai lavori forestali ed alla filiera energetica sostenibile. Dal 17 al 19 febbraio 2012, presso Piacenza Expo, si svolgerà la prima edizione di Forestalia, salone agroforestale italiano.

La risorsa foresta rappresenta un bene prezioso per l'Appennino. La fiera vuole fornire un valido strumento di aggiornamento e contatto commerciale ai numerosissimi operatori del settore che operano nella filiera energetica bosco-legno-energia.

Molte le attualità che verranno affrontate nei convegni: sviluppo del territorio, certificazione, tutela ambientale, gestione dei patrimoni forestali, corrette prassi operative. Coldiretti Piacenza proporrà “La Filiera Italiana del Legno” - sviluppo opportunità risorsa e tutela del territorio - un appuntamento che vedrà presenti i principali attori del complesso mondo legato all'economia forestale. Di particolare valenza l'esposizione di mezzi e tecnologie per i lavori nel bosco: carri, spaccalegna, rimorchi, sistemi di esbosco, utensili e tecnologie per la sicurezza occuperanno uno spazio importante nel padiglione 1 del Centro Fieristico.

In periodo di forti contrazioni degli interventi pubblici, la gestione attiva del territorio come risorsa economica nonchè la nascita di nuove imprenditorialità diventa di fondamentale importanza per prevenire dissesti e l'abbandono dei presidi territoriali.

Forestalia è organizzata da Piacenza Expo con il patrocinio di Federforeste e l'Unione Nazionale delle Comunità Montane (Uncem). La manifestazione si svolge in contemporanea con la settima edizione di Edilshow, appuntamento dedicato all'edilizia. L'ingresso alle manifestazioni è gratuito.

Sul sito www.forestalia.it si può ottenere la preregistrazione per il pass d'ingresso.

Atlante Nazionale delle Biomasse

L'Atlante Nazionale delle Biomasse è una banca dati on-line sulla produzione potenziale di biomasse e biogas e la loro distribuzione sul territorio nazionale. Il progetto è stato realizzato dall'ENEA nell'ambito di un accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico.

L'Atlante delle Biomasse è suddiviso in sette categorie che comprendono le biomasse agricole e forestali e i biogas da allevamento, da scarti di macellazione e da rifiuti urbani.

Oltre a visualizzare i dati sulla produzione di biomasse, l'utente può produrre con pochi click la mappa del territorio d'interesse. Il database utilizza un software GIS che permette di incrociare i dati sulla produzione con quelli sul territorio. Per utilizzare l'Atlante l'utente non deve installare nessun programma, basta avere un comune software di navigazione in internet.

L'applicativo è disponibile all'indirizzo: http://www.atlantebiomasse.enea.it.

lunedì 2 gennaio 2012

Dal 26 novembre 2011 entra in vigore definitivamente la nuova catena di custodia PEFC

foreste8 A partire dal 26 novembre 2011 entra in vigore, in maniera obbligatoria, lo standard PEFC ITA 1002:2010. Il periodo transitorio di un anno per il passaggio dallo standard ITA 1002:2008 è formalmente terminato: quindi in tutto il mondo, ogni certificazione nuova o di sorveglianza dovrà obbligatoriamente essere condotta in conformità allo standard internazionale PEFC ST 2002:2010 (in italiano è PEFC ITA 1002:2010) e ogni azienda dovrà dare evidenza documentale che ha iniziato a implementare il nuovo standard almeno a partire dal 26 novembre 2011, se non l’avesse ancora effettuato.

Ricordiamo qui di seguito le principali modifiche:

  • C’è una nuova definizione di fonti controverse; oltre a quanto prima richiesto, ora non potranno entrare in prodotti a marchio PEFC le seguenti categorie:
    • fibre o legno di alberi Ogm,
    • fibre o legno di alberi da conversione di foreste primarie ad altri impianti forestali o ad arboricoltura da legno;
    • fibre o legno da foreste classificate come ecologicamente importanti.
  • Sono state inserite nuove modalità di valutazione del rischio per il legname o fibra non certificato, che includono l'uso dell'“Indice di percezione della corruzione” (CPI) creato da Trasparency International per la provenienza geografica del legno; le nazioni da cui si origina il legname che hanno un indice di percezione della corruzione inferiore a 5 verranno definiti “ad alto rischio”. Segnaliamo che l’Italia ha un “indice di percezione della corruzione” pari a 3,9 al 67° posto al mondo, inferiore al Rwanda e sopra la Georgia.
  • Ogni azienda certificata (attualmente oltre 10.000 in tutto il mondo) dovrà dare garanzia su requisiti obbligatori legati alla salute, alla sicurezza e agli aspetti sociali dell’azienda stessa; ogni organizzazione certificata dovrà infatti dimostrare che:
  • non viene impedito ai propri lavoratori di associarsi liberamente, di scegliere i propri rappresentanti e di poter avere una contrattazione collettiva con il datore di lavoro;
  • non viene utilizzato il lavoro forzato;
  • non vengono utilizzati lavoratori che sono sotto l'età della frequenza scolastica obbligatoria;
  • non siano negate pari opportunità di lavoro e di trattamento ai lavoratori;
  • le condizioni di lavoro non mettono a repentaglio la sicurezza o la salute dei lavoratori.
  • E’ stato inserito una nuova appendice specificamente creato per rispondere alle richieste dell'Unione Europea relative alla Due Diligence (“diligenza dovuta” da parte di chi immette nel mercato europeo prodotti di origine forestale, per escluderne la provenienza illegale); questa appendice potrà essere applicata anche dalle aziende che non hanno catena di custodia, soprattutto se saranno fornitrici di aziende con certificazione PEFC;
  • esiste una nuova procedura per il controllo dei terzisti dell’azienda certificata PEFC;
  • non si potrà più fare certificazione di gruppo con aziende presenti in differenti nazioni; accederanno alla certificazione di gruppo solo aziende con meno di 50 lavoratori e con un fatturato inferiore a 9 milioni di franchi svizzeri (cioè 6,7 milioni di euro);
  • esiste una nuova definizione del riciclato, non esistendo più differenziazione tra riciclato pre-consumo e post-consumo (sono considerati ugualmente validi all’interno della catena di custodia), ma è mantenuta l’esclusione dalla definizione di riciclato sia dei sottoprodotti di segheria che dei materiali che possono essere riusati all’interno dello stesso processo produttivo.
  • Tutta la materia prima definita riciclata rispondente ai requisiti dettati dal nuovo standard CoC PEFC e a norme di riferimento (ad esempio la norma EN 643 per la carta) è considerata materia prima certificata PEFC ed entrare nel ciclo produttivo come materiale certificato.
  • Per l’uso del logo, esistono precise definizioni per l’uso delle dichiarazioni su prodotti a marchio PEFC oltre che nelle comunicazioni da inserire nell’etichetta PEFC.
  • Obbligo di inserire la percentuale di certificazione del prodotto in fattura e/o altro documento equivalente (es. DDT).

Lo standard PEFC ITA 1002:2010 è scaricabile dal sito del PEFC Italia al link:

 www.pefc.it/download/documenti/27911_PEFC_ITA_1002_2010.pdf

martedì 20 dicembre 2011

Come si carica un mulo……

NATALE 2011

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La ragione dell’uomo porta insita l’esigenza di “ciò che vale e permane sempre”.

Tale esigenza costituisce un invito permanente inscritto indelebilmente nel cuore umana, a mettersi in cammino per trovare Colui che non cercheremmo se non ci fosse già venuto incontro. In Lui trova compimento ogni travaglio ed anelito del cuore umano.

La gioia dell’amore, la risposta al dramma della sofferenza e del dolore, la forza del perdono davanti all’offesa ricevuta e la vittoria della vita dinnanzi al vuoto della morte, tutto trova compimento nel mistero della sua Incarnazione.

(Benedetto XVI)

Cristo non è “qualcosa” di giustapposto, ma è <<qualcosa “dentro”>>: dentro la tua gioia, dentro la tua stanchezza, dentro la tua connivenza o la tua convivenza, dentro la tua repulsione o dentro la tua simpatia.

La coscienza del Mistero presente rende la nostra vita un flusso continuo di novità.

Con il riconoscimento di questa drammatica presenza, con questa presenza in cui abita corporalmente la divinità, <<inizia>> qualcosa di nuovo: oggi, alle undici, all’una, alle sei, alle dieci; domani, alle tre, alle quattro.

In qualsiasi momento inizia qualcosa di nuovo.

(Luigi Giussani)

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

ForestAbruzzo - Condotta Forestale - Consorzi Forestali - CO.L.A.FOR. - Solidarietà e Ambiente - I.R.M.F. - Ge.For.A. - Consorzio Santa Teresa - Consorservice - S.I.A.F.

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lunedì 5 dicembre 2011

Attività illegali nella gestione delle risorse forestali in Italia

bosco Presentazione del rapporto realizzato dal Dip. TeSAF dell'Università degli studi di Padova, nell'ambito del progretto SCORE (Stop Crimes On Renewable and Environment – Fermare la criminalità organizzata nel settore ambientale e in quello delle energie innovabili) finanziato dalla Comunità Europea.
Il convegno si terrà il prossimo 16 Dicembre 2011 - ore 9.45 presso la sede di Banca Etica (via N.tommaseo, 7 - Padova).
Dopo la presentazione del rapporto da parte del Dott. Masiero e della Dott.ssa Secco, interverranno fra gli altri:  A.Morabito (Legambiente). M. Rocco (Responsabile Ufficio TRAFFIC WWF Italia), D.Zovi (Corpo Forestale dello Stato), L.Ciccarese (ISPRA), P.Barzoni (PALM), R.Talucci (CO.L.A.FOR), D.Paradiso (ConLegno), L.Paluan (ICEA), P.Acciai (Filca Cisl).
Concluderà l'intervento il Prof. Pettenella con l'intervento dal titolo:Attività legali e foreste ben gestite: un sogno o un vantaggio competitivo per il Paese?
Per maggiori informazioni: www.euscore.eu

Videoconferenza di Fedagri-Confcooperative “LE CERTIFICAZIONI FORESTALI FSC e PEFC”

legno1

Fedagri-Confcooperative organizza per Mercoledì 7 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore12.30 una videoconferenza dal titolo “LE CERTIFICAZIONI FORESTALI FSC e PEFC”.

Le iscrizioni devono essere inviate all’indirizzo news.fedagrirete@gmail.com entro le ore 8:30 del giorno della videoconferenza stessa, indicando il proprio nome, cognome, indirizzo e-mail e Unione territoriale Confcooperative di riferimento.  In questo modo, all’ora di inizio della videoconferenza, i partecipanti riceveranno un’e-mail con il link al quale connettersi e con il codice di avvio della sessione.

Per qualsiasi informazione o assistenza al collegamento è possibile telefonare al numero 393 2724465 .

giovedì 1 dicembre 2011

Convocato il Settore Forestazione di Fedagri-Confcooperative per il 14 dicembre 2011

boschi14 Il presidente Gasper Rino Talucci ha convocato il Comitato di Settore Forestazione e Multifunzionalità di Fedagri – Confcooperative per mercoledì 14 dicembre 2011 alle ore 11,00 c/o la sala Consigliare del Comune di Moschiano Piazza IV novembre - Moschiano (AV).

Il comitato si riunisce in tale sede dietro invito di Francesco Castaldo Presidente della Cooperativa Agri Ecology (AV).

L’O.d.G. è il seguente:
1. Comunicazioni del Presidente;
2. Aggiornamento stato di avanzamento dei PSR e attuazione misure forestali sul
territorio;
3. Aggiornamento negoziato su PAC post 2013 e proposte nuovo Regolamento Sviluppo
Rurale per settore forestazione;
4. Problematiche e proposte per una nuova politica di settore;
5. Varie ed eventuali.
Collegata alla riunione del Comitato è prevista, nel pomeriggio della giornata del 14 dicembre, una visita alle attività della Cooperativa Agri
Ecology.

Borsa della CO2

L'Emissions-Trading Scheme (ETS), varato dall'Unione Europea, ha introdotto la compravendita di «crediti di emissioni», come se fossero azioni regolarmente scambiate in Borsa cercando così di rendere economicamente proficuo il controllo della CO2. In pratica, i Governi nazionali, sotto la supervisione della Commissione europea, stabiliscono un tetto alle emissioni di ogni singola azienda, rilasciando gratuitamente un numero equivalente di «allowances». Più un'azienda resta sotto il limite e più crediti può rivendere alle altre compagnie non in grado di restare entro i livelli prescritti. Si tratta di un sistema «cap-and-trade», dove per «cap» s'intende un limite posto alle emissioni di CO2.

Il mercato è aperto a tutti e non solo ai soggetti obbligati ma per poter operare è necessario avere un conto su un registro nazionale, in Italia ISPRA ex APAT (Registro Nazionale di Diritti di Emissione) www.greta.sinanet.apat.it. Una volta ottenuto il conto di registro è possibile realizzare operazioni di acquisto e vendita nel mercato di diritti di emissione di CO2.

Come si comporta il mercato dei crediti di carbonio? Per farsi un'idea sul portale SENDECO2 è possibile consultare la borsa elettronica degli ETS come pure i market report.

FLOSS: SciDAVis

SciDAVis è un'applicazione libera e gratuita rivolta all'analisi dei dati e alla pubblicazione per stampe di qualità. Nel suo campo di applicazione è simile ad applicazioni commerciali come Origin e SigmaPlot oppure QtiPlot.

SciDAVis combina una curva di apprendimento veloce, un'interfaccia intuitiva e facile da usare e un'interfaccia grafica con funzionalità avanzate per gli script e l'estensibilità.

Questo software fornisce una buona documentazione a tutti i livelli, dal manuale utente fino ai tutorial, compresa la documentazione delle API interne e un forum degli utenti per condividere le esperienze. Tra le funzionalità di SciDAVis segnaliamo:

  • Tabelle (dati 2D), matrici (dati 3D), grafici (grafici 2D o 3D) e note (note di testo o script) con possibilità di raccolta in un progetto e organizzazione tramite cartelle.
  • I dati di tabelle o matrici possono essere inseriti direttamente o importati da file ASCII.
  • Multi-level undo/redo per le tabelle e matrici.
  • Built-in per molte operazioni di analisi come le statistiche di colonna/riga, (de)convoluzione.
  • Ampio supporto per il montaggio delle funzioni lineari e non lineari, compreso il montaggio multi-picco.
  • Pubblicazione di qualità: trame 2D di vario tipo compresi i simboli, linee, barre e grafici a torta, che possono essere esportati in vari formati (JPG, PNG, EPS, PDF, SVG e molti altri).
  • Grafici 3D interattivi con esportazione in una gran varietà di formati, inclusi EPS e PDF.

SciDAVis gira su GNU-Linux, Windows e MacOS X ed scaricabile all'indirizzo:http://scidavis.sourceforge.net/download.html.

FSC decennale: Festeggiamo insieme le foreste!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Forest Stewardship Council (FSC), sistema di certificazione forestale credibile, indipendente e rigoroso, festeggia il suo primo decennale di attività in Italia.

Le celebrazioni avverranno venerdì 16 dicembre 2011 a Padova: dopo il convegno mattutino del progetto Score (Stop Crimes on Renewables and Environmental), un pomeriggio informativo e celebrativo dedicato ai soci, alle aziende, alle ong ambientaliste, agli enti di certificazione, e uno spettacolo teatrale serale aperto a tutti.

L'appuntamento è alle 17.30 a Palazzo Moroni: un momento in cui ripercorrere passo dopo passo i traguardi raggiunti da FSC-Italia, ringraziare ufficialmente tutti coloro che hanno dimostrato impegno e partecipazione supportando il Gruppo negli anni, ma anche dare uno sguardo innovativo al futuro, fornire consulenze tecniche e informare sui progetti e le opportunità che FSC offre in Italia.

Dopo un buffet equosolidale, i festeggiamenti proseguono al Teatro Ruzante con uno spettacolo teatrale, per unirsi all'iniziativa ufficiale del Comune di Padova in occasione dell'Anno Internazionale delle Foreste. Alle ore 21.00 va infatti in scena Alberi, spettacolo della compagnia “La Piccionaia” di Vicenza, ispirato a testi di Mauro Corona e preceduto dagli interventi dell'Assessore all'ambiente Alessandro Zan e del professor Augusto Zanella della Facoltà di Agraria. L'ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

Maggiori informazioni sugli eventi in programma su: http://www.fsc-italia.it/decennale/.

Nuova mappa pan-europea delle foreste

I dati telerilevati sono considerati un efficace quanto economico mezzo per individuare i diversi tipi di copertura vegetale a livello del suolo. Due diversi prodotti di osservazione della terra (Kempeneers et al. 2011 e Schuck et al. 2002 / Päivinen et al. 2001) sono stati combinati con i dati statistici provenienti dagli inventari forestali nazionali per produrre una nuova mappa paneuropea delle foreste a risoluzione 1 km, che corrisponde alle statistiche a livello nazionale e/o regionale. La mappa mostra la quota percentuale di foresta rispetto alla superficie terrestre come pure la percentuale di conifere e latifoglie della copertura forestale sulla superficie totale. Oltre all'Europa geografica, la mappa copre anche la Turchia.

La mappa è disponibile sul sito Web EFI (Istituto Forestale Europeo), dopo una semplice registrazione si possono scaricare immagini ad alta risoluzione e file delle mappe: http://www.efi.int/projects/euromap/phase2/register.php.

Natura 2000 Map Viewer

Con l'assistenza dell'Agenzia europea dell'ambiente (EEA), la Commissione europea ha sviluppato il programma di visualizzazione «NATURA 2000 Map Viewer», basato sulla stato dell'arte della tecnologia GIS. L'applicativo è accessibile all'indirizzo:http://natura2000.eea.europa.eu.

Il programma di visualizzazione permette di:

  • navigare attraverso la rete europea dei siti Natura 2000 utilizzando diversi livelli di sfondo, come Street Map, immagini satellitari, LandCover CORINE, regioni biogeografiche, aree protette, ecc;
  • ricercare luoghi di interesse, siti Natura 2000, specie e habitat di interesse;
  • visualizzare informazioni di un sito (nome, codice, area, perimetro) e, se ci sono, vedere le foto;
  • accedere rapidamente al formulario standard di un certo sito;
  • stampare una mappa dalla finestra di visualizzazione.

Il cippato di qualità: la risposta forestale al pellet

Durante millenni la legna in pezzi (tondelli o squartoni) era praticamente l'unica forma con la quale l'uomo ha utilizzato l'energia termica proveniente dal bosco. Solo da circa 40 anni sono stati inventati gli impianti di riscaldamento automatici funzionanti con cippato. All'inizio del nuovo millenio in Svizzera si è imposta una nuova forma di combustibile forestale: il pellet. Tuttavia lo sviluppo prosegue e si sta affacciando sul mercato anche il cippato di qualità di provenienza forestale.
Cos'è il cippato di qualità? Il cippato di qualità consiste in cippato di legno selezionato che viene essiccato fino al 18% di umidità e che non contiene parti fini. Esso viene calibrato su una lunghezza da 5 a 45 mm ed uno spessore di 4 mm. Nella classificazione del cippato di QM Holzheizwerke (Energia legno Svizzera) esso figura sotto la denominazione di WS-P45-W18 Q. Il cippato di qualità consiste prevalentemente di scaglie di legno di latifoglia ed ha pertanto un valore energetico elevato, con, contemporaneamente, una produzione di cenere limitata.
Il cippato di legno tradizionale in genere è troppo grosso e troppo umido per funzionare in modo efficiente e con emissioni limitate in impianti di riscaldamento piccoli come quelli delle case mono- o pluri-famigliari. Specialmente in estate, quando è necessaria solo poca energia e gli impianti funzionano a regime parziale oppure non sono in funzione, il combustibile da impiegare deve essere molto asciutto, affinché esso possa accendersi anche con sistemi automatici. Questo è possibile unicamente con il pellet e, appunto, con il cippato di qualità. Infatti essi contengono un'umidità massima del 10% per i pellet e rispettivamente del 18% per il cippato di qualità.

Leggi l'articolo su www.waldwissen.net.

giovedì 24 novembre 2011

MALTEMPO, FEDAGRI: BENE APPELLO PRESIDENTE NAPOLITANO, PASSARE DALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALLA PREVENZIONE

Comunicato stampa

MALTEMPO, FEDAGRI: BENE APPELLO PRESIDENTE NAPOLITANO, PASSARE DALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALLA PREVENZIONE

Le 400 cooperative forestali italiane si candidano a svolgere un ruolo di primo piano nella manutenzione e gestione sostenibile del patrimonio boschivo. Più del 50% dei nostri boschi non sono più gestiti.

foreste7 Roma, 24 novembre 2011 – “Sulle vittime e i danni provocati dal maltempo nel nostro Paese condividiamo e rilanciamo l’appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ieri ha sottolineato l’esigenza di riproporre adeguate e costanti politiche di prevenzione. Occorre passare dalla gestione delle emergenze ad una fase di prevenzione dei dissesti idrogeologici, rilanciando un grande progetto di manutenzione e gestione sostenibile del patrimonio boschivo: potremmo in tal modo tutelare meglio il territorio e difendere nel contempo una ricchezza per le popolazioni residenti e le generazioni future”.

Lo ha dichiarato il presidente del settore Forestazione di Fedagri-Confcooperative Gasper Rino Talucci al termine del Consiglio di Presidenza, esprimendo il cordoglio dell’organizzazione cooperativa per le vittime provocate dall’alluvione che ha colpito le province di Messina e Catanzaro.

“Le oltre 400 cooperative forestali italiane – ha aggiunto Talucci – possono rivestire in tal senso un ruolo di protagonista nell’ambito della manutenzione del territorio, in particolare quello boschivo. È stato calcolato che più del 50% dei nostri boschi, che occupano una superficie pari a circa un terzo della superficie totale nazionale, non sono più gestiti. L’abbandono delle attività forestali non tutela l’ambiente ma al contrario comporta processi di degrado di cui il fenomeno delle frane d’inverno e degli incendi d’estate sono alcuni dei segnali più evidenti ed allarmanti”.

“L’impegno per la manutenzione del territorio – ha proseguito Talucci - deve vedere la forte partecipazione di tutti gli attori interessati, dagli imprenditori e proprietari dei boschi alle istituzioni locali e nazionali e alle organizzazioni di rappresentanza, con un abile coordinamento che possa anche nel caso rivedere le competenze affidate alle regioni, in un’ottica di semplificazione e sburocratizzazione”.

“Sarà indispensabile in tal senso – così ha concluso Talucci – che le cooperative forestali possano operare interventi per la manutenzione e l’utilizzo attivo e sostenibile dei boschi senza essere rallentate o ostacolate da lungaggini o vincoli di natura burocratica. Con poche risorse, ed alcune volte senza neppure impegnare risorse pubbliche, si potrebbe tutelare il territorio e garantire sviluppo e occupazione nelle aree più svantaggiate del nostro paese”.

_________________________________________
UFFICIO STAMPA FEDAGRI – CONFCOOPERATIVE

Abbiamo 200 alberi a testa ma bisogna trattarli meglio

In occasione della Giornata nazionale, un bilancio della forestazione italiana. Superficie raddoppiata nel giro di mezzo secolo, ma il bosco per diventare una vera ricchezza deve essere curato

di SARA FICOCELLI
 Abbiamo 200 alberi a testa ma bisogna trattarli meglio

ROMA - Per Kahlil Gibran erano "liriche che la terra scrive sul cielo", per Joyce Kilmer le poesie di Dio, per Gandhi il simbolo della realizzazione di ogni sforzo umano. Idolatrati e martoriati, gli alberi sono sempre stati destinatari di molte parole e pochi fatti, soprattutto a livello di tutela. Il 21 novembre l'Italia ha deciso di dedicar loro una giornata nazionale, in memoria di Sandro Usai e di tutte le vittime delle alluvioni di tre settimane fa, dato che è stata anche la mancanza di gestione forestale ad aver provocato 18 morti fra Liguria e Toscana.

Una ricorrenza simbolica che chiude l'"International Year of Forests - Anno Internazionale delle Foreste" e che servirà a far riflettere sull'importanza di questi "pilastri della terra" che ci sostengono producendo ossigeno, contenendo le piogge, ospitando e nutrendo gli animali e fortificando gli argini dei fiumi.
Malgrado l'urbanizzazione feroce e l'abusivismo edilizio siano piaghe diffuse, il nostro paese è ancora tappezzato da Nord a Sud di boschi splendidi e negli ultimi 50 anni la superficie forestale è addirittura raddoppiata. Un dato che da un lato è positivo, ma che dall'altro è sintomo dell'abbandono delle aree rurali da parte della popolazione e della riconquista da parte del bosco di quei territori che una volta erano coltivati o abitati. Secondo il Corpo Forestale dello Stato, gli alberi sul territorio sono 12 miliardi, quasi 200 per ogni italiano, 1360 per ettaro, e tra le specie più diffuse il primato spetta al faggio, con oltre un miliardo di esemplari che ricoprono quasi tutti gli Appennini. Il più "famoso" è invece l'abete rosso, il tradizionale albero di Natale, diffusissimo sulle Alpi.


L'intenzione di preservare questo patrimonio e gestirlo in modo sano è dimostrata dall'aumento esponenziale di boschi con marchio PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), il sistema di certificazione più diffuso al mondo, che attesta che una foresta è gestita in modo sostenibile. "Il concetto di sostenibilità è molto ampio - spiega Antonio Brunori, segretario generale PEFC Italia - e significa che quel legno proviene da una foresta controllata, che non sparirà mai, perché tutti gli alberi tagliati verranno sistematicamente sostituiti da altrettante piante. Non solo: il legno certificato proviene da foreste dove le persone lavorano nel rispetto dei diritti sociali e delle norme di sicurezza, quindi al vantaggio per l'ambiente si aggiunge quello per la società".


Al momento in Italia sono certificati 773.667 ettari di foresta, che corrispondo all'8,5% della superficie totale a bosco; 744.538 con lo schema PEFC e 59.456 con quello FSC (che sta per Forest Stewardship Council, ente che garantisce la provenienza ecosostenibile del legno), oltre a 28.925 ettari con doppia certificazione PEFC-FSC (16.347 ettari in Lombardia e 12.578 in Trentino).
"Il maggior interesse alla certificazione forestale - spiega ancora Brunori - lo hanno dimostrato Paesi importatori di legname come Francia, Gran Bretagna, Germania e Olanda, che con gruppi ambientalisti molto attivi hanno fatto pressioni a livello politico e sull'opinione pubblica, precedendo molti altri Stati nello stilare una propria politica per l'acquisto di beni cosiddetti "verdi", cioè il Green Public Procurement (GPP)".
In Friuli è persino stata già costruita la prima casa fatta interamente con legno certificato PEFC: a realizzarla è stato l'ingegnere Samuele Giacometti, che al progetto "Sa Di legno", frutto di un sogno che lo ha portato a trasferirsi da Bologna in Carnia con la moglie e i tre figli un anno fa, ha dedicato il libro "Come ho costruito la mia casa di legno" (Compagnia delle foreste). A vederla da fuori la sua sembra un'abitazione normale, ma basta entrare per sentire che le pareti, le sedie, i tavoli e persino i giochi dei bambini (tutti realizzati con i tronchi di 43 alberi acquistati dalle foreste certificate locali) "sanno di legno", hanno cioè l'odore della natura.


Ma le abitazioni sono solo la punta di un icerberg. "Sempre in Friuli - continua Brunori - esiste una birra certificata PEFC, a base di pino mugo e pino silvestre, provenienti da boschi controllati. A produrla è il Birrificio Artigianale "Foglie d'erba" e si tratta della prima esperienza a livello internazionale di birra aromatizzata con prodotti forestali e provenienti da foreste certificate". Seguendo la stessa logica, grazie all'Associazione Muzzana Amatori Tartufi, è nato anche il "tartufo bianco certificato", e molte altre realtà economiche italiane stanno aderendo al circuito della gestione attiva forestale.


Per i prodotti in legno e cellulosa (cioè certificati con la "catena di custodia"), in Italia ci sono esattamente 1.300 aziende di trasformazione con marchio PEFC e FSC. La loro materia prima sono appunto i boschi nostrani, per fortuna in continua espansione, in linea con le richieste del Protocollo di Kyoto. "La crescita si attesta intorno allo 0,3 % annuo - conclude Brunori - l'equivalente di 4 metri cubi per ettaro. Un dato che ci permetterà di detrarre dalle nostre emissioni circa 25 milioni di tonnellate di carbonio, risparmiando due miliardi e mezzo di euro di sanzioni". La conoscenza puntuale e precisa degli ecosistemi forestali assume dunque oggi un valore mai considerato prima. Utile all'ambiente e all'economia, nell'interesse nostro e delle generazioni future.

lunedì 21 novembre 2011

Consulta Nazionale per le Foreste e il Legno e la Carta

bosco20È urgente la revisione delle norme riguardanti la pianificazione e l’utilizzazione del patrimonio forestale, il ripristino delle alberature, il controllo permanente e la pulizia degli alvei fluviali e torrentizi, che non possono venire lasciate soltanto all’evoluzione naturale”, questo è il messaggio condiviso da tutti i componenti della Filiera Foreste-Legno riuniti nella Consulta Nazionale per le Foreste, il Legno e la Carta presieduta dall’On. Alfredo Diana, già Ministro delle risorse agricole, alimentari e forestali.

Queste misure, che sono necessariamente a carico dello Stato, possono contribuire in maniera sensibile a ridurre le situazioni di pericolo che minacciano oltre 5000 Comuni a rischio idrogeologico ed al tempo stesso favorire la produzione ed il riciclo di notevoli biomasse legnose. 

L’impegno della Consulta, che proseguirà nel 2012 secondo le linee indicate dal Piano forestale dell’Unione Europea affinché il ruolo centrale della filiera Foresta-Legno possa dare una risposta ai nuovi scenari indicati dalle normative ambientali ed energetiche europee, è dedicato all’esame dei notevoli progressi compiuti dal settore nell’applicazione dei principi dello sviluppo ecosostenibile, così come previsto dalla “green economy”, che rappresenta uno dei momenti fondamentali per il superamento della fase critica dell’economia  che ha colpito la maggior parte dei Paesi industrializzati.

A questo scopo”  sottolinea il Vice Presidente della Consulta, Presidente dell’Associazione Forestale Italiana e membro del Consiglio Direttivo di FederlegnoArredo Paolo Bortolotti, “la creazione di sinergie tra le filiere agricole e selvicolturali a livello locale quali la produzione di energia, la valorizzazione del legno in edilizia, il riconoscimento di crediti di carbonio ai prodotti legnosi, richiedono l’aumento della disponibilità di materiali legnosi sul territorio nazionale”. Considerazione quest’ultima condivisa anche dal Direttore Generale di Assocarta Massimo Medugno e da Angelo Fantin di Confartigianato Legno Arredo.

La Consulta, per la concreta realizzazione delle politiche sostenibili, ritiene prioritario affrontare anche il secolare problema della fragilità  del suolo, come dimostrano le catastrofiche alluvioni che hanno provocato la perdita di vite umane, di beni, di infrastrutture industriali ed artigianali ed elevatissimi danni finanziari, dalla Liguria alla Sicilia.

Il ripetersi di eventi metereologici eccezionali determinati dal probabile cambiamento climatico, impongono l’attuazione di efficaci interventi di prevenzione dei rischi idrogeologici.

La ben nota fragilità strutturale delle pendici, che si è accentuata in seguito all’abbandono delle attività tradizionali nelle aree collinari e montane, rende urgente l’adozione di una nuova politica per il governo del territorio.

In quest’ambito la Consulta sottolinea l’importanza degli Stati Generali del Legno, che  si riuniranno a Firenze i prossimi 18 e 19 Novembre 2011 in occasione della prima manifestazione de “Il Filo Verde” organizzata da Federlegno-Arredo, sull’opportunità che una più razionale gestione forestale venga considerata fondamentale per la manutenzione del territorio.

A questo proposito” sottolinea Massimo Medugno, DG di Assocarta “anche il settore cartario nazionale supporta e promuove la gestione sostenibile delle foreste anche attraverso la campagna informativa Two Sides – Il lato verde della carta (www.twosides.info/it), un’iniziativa della filiera italiana ed europea della comunicazione su carta che punta a sfatare luoghi comuni, che vedono la carta come sinonimo di deforestazione, presso il grande pubblico e in particolare il target giovani”.

Secondo dati FAO le foreste europee crescono di un’area pari a 1,5 milioni di campi da calcio ogni anno equivalenti a 850.000 ha. Proprio la gestione sostenibile delle foreste è oggetto di una delle pagine informative Two Sides, in corso di pubblicazione sulle principali testate quotidiane e specializzate, dal titolo “La carta fa il tifo per le foreste”.

Boschi liguri a rischio dissesto

boschi3 Gli alberi morti in piedi e a terra sono i più elevati d’Italia. L’abbandono delle aree rurali sul banco degli imputati

Nonostante il 95% delle foreste liguri siano definite potenzialmente disponibili alla raccolta del legno, sono in media di età avanzata e spesso hanno superato il turno consuetudinario

Il 15% del territorio boscato ligure, la regione d’Italia che ha la maggior superficie boscata (387.170 ha pari al 71,5% di quella totale), è soggetto a dissesti a causa dell’abbandono delle aree rurali e di conseguenza della mancanza di un adeguato presidio territoriale in grado di garantire la gestione forestale, la regimazione idrica, oltre che il mantenimento di un corretto deflusso superficiale delle acque meteoriche. E’ quanto sottolinea il CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali) su elaborazione dei dati INFC, in seguito alle alluvioni che hanno colpito la Liguria nelle scorse settimane.

L’elevata presenza di necromassa (alberi morti in piedi o atterrati) in Liguria raggiunge, infatti, i livelli più alti d’Italia e testimonia l’assenza di una gestione attiva dei boschi. Il 75,5% della necromassa ligure si riferisce agli alberi morti in piedi (364,4/ha contro i 154,6/ha in media delle regioni dell’Appenino centro nord e i 134/ha di media in Italia) per un totale di 13,9 m³/ha (5,2m³/ha la media delle regioni dell’Appennino centro nord e 5,4 m³/ha dell’Italia). Si tratta, nel dettaglio, della percentuale più alta d’Italia, seguita dal Piemonte con 10,2m³/ha e dalla Toscana e dalla Lombardia con 8,5 e 8,2 m³/ha. Anche la necromassa a terra in Liguria è superiore alla media nazionale (3,1 m³/ha contro l’1,3 m³/ha dell’Appennino centro nord e 1,9 m³/ha dell’Italia).

«Un dato allarmante che, pur in presenza di precipitazioni di oltre i 500 mm in poche ore, testimonia una mancanza nella corretta gestione dei boschi. Alcuni corsi dei fiumi a causa dell'eccessivo materiale sedimentario accumulato, infatti, hanno modificato il loro corso, fenomeno favorito anche dalla presenza incontrollata di vegetazione sia viva che morta» - spiega Sabrina Diamanti, presidente della Federazione dei Dottori Agronomi e dei Dottori della Liguria.

I problemi di gestione La gestione non risulta attiva a causa dell’abbandono delle aree rurali, delle difficoltà di accesso e di lavorazione nei soprassuoli. Nonostante il 95% delle foreste liguri siano definite potenzialmente disponibili alla raccolta del legno, sono in media di età avanzata e spesso hanno superato il turno consuetudinario. Il 53% dei cedui è in uno stadio adulto e il 36% è considerato invecchiato. Quindi solo l’11% dei cedui risulta in fase giovanile.

«Crediamo – spiega il presidente Diamanti - che a questo punto non resti che iniziare un percorso di pianificazione che abbia una dimensione territoriale e non locale, occorra individuare politiche gestionali che agevolino le operazioni colturali nei boschi contribuendo anche a invertire il processo di esodo verso la città, venendo incontro alle esigenze di imprenditori agricoli e forestali che hanno intenzione di mantenere o iniziare la propria attività. Si rendono necessari una chiarezza normativa e uno snellimento burocratico. Occorrono politiche di gestione degli alvei fluviali che ripartano dalla situazione attuale e non si basino su dati ormai obsoleti. Occorre eliminare una miopia progettuale che continua a ignorare che la gestione ambientale è una materia multidisciplinare, che l’attività di pianificazione deve riguardare tutto il territorio, superfici e versanti boscati compresi, coinvolgendo tutte le figure professionali necessarie».

Nei giorni scorsi il presidente CONAF Andrea Sisti aveva chiesto l’introduzione di norme in grado di fermare il consumo di suolo e introdurre strumenti finanziari finalizzati alla realizzazione di opere di manutenzione del territorio con l’obiettivo di inserire diritti ecologici e paesaggistici che devono sostituire gli oneri di urbanizzazione.

«Occorre invertire la rotta – ha detto Sisti - altrimenti non ci sarà sviluppo se non c’è territorio. Dobbiamo riqualificare le città nell’ottica di interconnettere e interconnetterle con il territorio circostante. Un’operazione non più procrastinabile che deve necessariamente portare a cambiare i sistemi di tassazione sul territorio per migliorare la qualità degli insediamenti. Le amministrazioni comunali e gli enti preposti devono essere obbligati con questa modalità di contribuzione a fare interventi per la salvaguardia del territorio e non deturparlo».

Il bosco ligure - In Liguria (dati carta dei tipi forestali della Regione Liguria) i boschi alti (cerrete, faggete, castagneti,e pinete) coprono 325.651 ha, il 60% dell’intera superficie regionale, l’84,4% di quella forestale totale. Gli arbusteti (collinari, montani, subalpini e macchie termo mediterranee) coprono invece 28.689 ha, il 5,3% della superficie regionale e il 7,4% di quella forestale. Infine le boscaglie pioniere o di invasione pari a circa 19.015 ha, il 4,9% della superficie forestale e le formazioni riparie che coprono 12.648 ha il 3,3% della superficie forestale. In questo contesto le provincie con la maggiore superficie forestale risultano essere Genova e Savona con rispettivamente 131.344 ha (71,6% della superficie provinciale e 33,9% della superficie forestale regionale) e 117.868 ha (76,3% della superficie provinciale e 30,4% di quella forestale regionale). Seguono Imperia con 75.598 ha ( 65,4% della superficie provinciale e il 19,5% della superficie forestale regionale) e La Spezia con 62.361 ha (70,7% della superficie provinciale e 16,2% di quella forestale regionale).

Fonte: Lorenzo Benocci

di C. S.

da www.teatronaturale.it