Blog della cooperazione e delle forme associate ad indirizzo agro-forestale ed ambientale operanti in Italia
martedì 20 dicembre 2011
NATALE 2011
La ragione dell’uomo porta insita l’esigenza di “ciò che vale e permane sempre”.
Tale esigenza costituisce un invito permanente inscritto indelebilmente nel cuore umana, a mettersi in cammino per trovare Colui che non cercheremmo se non ci fosse già venuto incontro. In Lui trova compimento ogni travaglio ed anelito del cuore umano.
La gioia dell’amore, la risposta al dramma della sofferenza e del dolore, la forza del perdono davanti all’offesa ricevuta e la vittoria della vita dinnanzi al vuoto della morte, tutto trova compimento nel mistero della sua Incarnazione.
(Benedetto XVI)
Cristo non è “qualcosa” di giustapposto, ma è <<qualcosa “dentro”>>: dentro la tua gioia, dentro la tua stanchezza, dentro la tua connivenza o la tua convivenza, dentro la tua repulsione o dentro la tua simpatia.
La coscienza del Mistero presente rende la nostra vita un flusso continuo di novità.
Con il riconoscimento di questa drammatica presenza, con questa presenza in cui abita corporalmente la divinità, <<inizia>> qualcosa di nuovo: oggi, alle undici, all’una, alle sei, alle dieci; domani, alle tre, alle quattro.
In qualsiasi momento inizia qualcosa di nuovo.
(Luigi Giussani)
Buon Natale e Felice Anno Nuovo
ForestAbruzzo - Condotta Forestale - Consorzi Forestali - CO.L.A.FOR. - Solidarietà e Ambiente - I.R.M.F. - Ge.For.A. - Consorzio Santa Teresa - Consorservice - S.I.A.F.
lunedì 5 dicembre 2011
Attività illegali nella gestione delle risorse forestali in Italia
Presentazione del rapporto realizzato dal Dip. TeSAF dell'Università degli studi di Padova, nell'ambito del progretto SCORE (Stop Crimes On Renewable and Environment – Fermare la criminalità organizzata nel settore ambientale e in quello delle energie innovabili) finanziato dalla Comunità Europea.
Il convegno si terrà il prossimo 16 Dicembre 2011 - ore 9.45 presso la sede di Banca Etica (via N.tommaseo, 7 - Padova).
Dopo la presentazione del rapporto da parte del Dott. Masiero e della Dott.ssa Secco, interverranno fra gli altri: A.Morabito (Legambiente). M. Rocco (Responsabile Ufficio TRAFFIC WWF Italia), D.Zovi (Corpo Forestale dello Stato), L.Ciccarese (ISPRA), P.Barzoni (PALM), R.Talucci (CO.L.A.FOR), D.Paradiso (ConLegno), L.Paluan (ICEA), P.Acciai (Filca Cisl).
Concluderà l'intervento il Prof. Pettenella con l'intervento dal titolo:Attività legali e foreste ben gestite: un sogno o un vantaggio competitivo per il Paese?
Per maggiori informazioni: www.euscore.eu
Videoconferenza di Fedagri-Confcooperative “LE CERTIFICAZIONI FORESTALI FSC e PEFC”
Fedagri-Confcooperative organizza per Mercoledì 7 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore12.30 una videoconferenza dal titolo “LE CERTIFICAZIONI FORESTALI FSC e PEFC”.
Le iscrizioni devono essere inviate all’indirizzo news.fedagrirete@gmail.com entro le ore 8:30 del giorno della videoconferenza stessa, indicando il proprio nome, cognome, indirizzo e-mail e Unione territoriale Confcooperative di riferimento. In questo modo, all’ora di inizio della videoconferenza, i partecipanti riceveranno un’e-mail con il link al quale connettersi e con il codice di avvio della sessione.
Per qualsiasi informazione o assistenza al collegamento è possibile telefonare al numero 393 2724465 .
giovedì 1 dicembre 2011
Convocato il Settore Forestazione di Fedagri-Confcooperative per il 14 dicembre 2011
Il presidente Gasper Rino Talucci ha convocato il Comitato di Settore Forestazione e Multifunzionalità di Fedagri – Confcooperative per mercoledì 14 dicembre 2011 alle ore 11,00 c/o la sala Consigliare del Comune di Moschiano Piazza IV novembre - Moschiano (AV).
Il comitato si riunisce in tale sede dietro invito di Francesco Castaldo Presidente della Cooperativa Agri Ecology (AV).
L’O.d.G. è il seguente:
1. Comunicazioni del Presidente;
2. Aggiornamento stato di avanzamento dei PSR e attuazione misure forestali sul
territorio;
3. Aggiornamento negoziato su PAC post 2013 e proposte nuovo Regolamento Sviluppo
Rurale per settore forestazione;
4. Problematiche e proposte per una nuova politica di settore;
5. Varie ed eventuali.
Collegata alla riunione del Comitato è prevista, nel pomeriggio della giornata del 14 dicembre, una visita alle attività della Cooperativa Agri
Ecology.
Borsa della CO2
L'Emissions-Trading Scheme (ETS), varato dall'Unione Europea, ha introdotto la compravendita di «crediti di emissioni», come se fossero azioni regolarmente scambiate in Borsa cercando così di rendere economicamente proficuo il controllo della CO2. In pratica, i Governi nazionali, sotto la supervisione della Commissione europea, stabiliscono un tetto alle emissioni di ogni singola azienda, rilasciando gratuitamente un numero equivalente di «allowances». Più un'azienda resta sotto il limite e più crediti può rivendere alle altre compagnie non in grado di restare entro i livelli prescritti. Si tratta di un sistema «cap-and-trade», dove per «cap» s'intende un limite posto alle emissioni di CO2.
Il mercato è aperto a tutti e non solo ai soggetti obbligati ma per poter operare è necessario avere un conto su un registro nazionale, in Italia ISPRA ex APAT (Registro Nazionale di Diritti di Emissione) www.greta.sinanet.apat.it. Una volta ottenuto il conto di registro è possibile realizzare operazioni di acquisto e vendita nel mercato di diritti di emissione di CO2.
Come si comporta il mercato dei crediti di carbonio? Per farsi un'idea sul portale SENDECO2 è possibile consultare la borsa elettronica degli ETS come pure i market report.
FLOSS: SciDAVis
SciDAVis è un'applicazione libera e gratuita rivolta all'analisi dei dati e alla pubblicazione per stampe di qualità. Nel suo campo di applicazione è simile ad applicazioni commerciali come Origin e SigmaPlot oppure QtiPlot.
SciDAVis combina una curva di apprendimento veloce, un'interfaccia intuitiva e facile da usare e un'interfaccia grafica con funzionalità avanzate per gli script e l'estensibilità.
Questo software fornisce una buona documentazione a tutti i livelli, dal manuale utente fino ai tutorial, compresa la documentazione delle API interne e un forum degli utenti per condividere le esperienze. Tra le funzionalità di SciDAVis segnaliamo:
- Tabelle (dati 2D), matrici (dati 3D), grafici (grafici 2D o 3D) e note (note di testo o script) con possibilità di raccolta in un progetto e organizzazione tramite cartelle.
- I dati di tabelle o matrici possono essere inseriti direttamente o importati da file ASCII.
- Multi-level undo/redo per le tabelle e matrici.
- Built-in per molte operazioni di analisi come le statistiche di colonna/riga, (de)convoluzione.
- Ampio supporto per il montaggio delle funzioni lineari e non lineari, compreso il montaggio multi-picco.
- Pubblicazione di qualità: trame 2D di vario tipo compresi i simboli, linee, barre e grafici a torta, che possono essere esportati in vari formati (JPG, PNG, EPS, PDF, SVG e molti altri).
- Grafici 3D interattivi con esportazione in una gran varietà di formati, inclusi EPS e PDF.
SciDAVis gira su GNU-Linux, Windows e MacOS X ed scaricabile all'indirizzo:http://scidavis.sourceforge.net/download.html.
FSC decennale: Festeggiamo insieme le foreste!
Il Forest Stewardship Council (FSC), sistema di certificazione forestale credibile, indipendente e rigoroso, festeggia il suo primo decennale di attività in Italia.
Le celebrazioni avverranno venerdì 16 dicembre 2011 a Padova: dopo il convegno mattutino del progetto Score (Stop Crimes on Renewables and Environmental), un pomeriggio informativo e celebrativo dedicato ai soci, alle aziende, alle ong ambientaliste, agli enti di certificazione, e uno spettacolo teatrale serale aperto a tutti.
L'appuntamento è alle 17.30 a Palazzo Moroni: un momento in cui ripercorrere passo dopo passo i traguardi raggiunti da FSC-Italia, ringraziare ufficialmente tutti coloro che hanno dimostrato impegno e partecipazione supportando il Gruppo negli anni, ma anche dare uno sguardo innovativo al futuro, fornire consulenze tecniche e informare sui progetti e le opportunità che FSC offre in Italia.
Dopo un buffet equosolidale, i festeggiamenti proseguono al Teatro Ruzante con uno spettacolo teatrale, per unirsi all'iniziativa ufficiale del Comune di Padova in occasione dell'Anno Internazionale delle Foreste. Alle ore 21.00 va infatti in scena Alberi, spettacolo della compagnia “La Piccionaia” di Vicenza, ispirato a testi di Mauro Corona e preceduto dagli interventi dell'Assessore all'ambiente Alessandro Zan e del professor Augusto Zanella della Facoltà di Agraria. L'ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.
Maggiori informazioni sugli eventi in programma su: http://www.fsc-italia.it/decennale/.
Nuova mappa pan-europea delle foreste
I dati telerilevati sono considerati un efficace quanto economico mezzo per individuare i diversi tipi di copertura vegetale a livello del suolo. Due diversi prodotti di osservazione della terra (Kempeneers et al. 2011 e Schuck et al. 2002 / Päivinen et al. 2001) sono stati combinati con i dati statistici provenienti dagli inventari forestali nazionali per produrre una nuova mappa paneuropea delle foreste a risoluzione 1 km, che corrisponde alle statistiche a livello nazionale e/o regionale. La mappa mostra la quota percentuale di foresta rispetto alla superficie terrestre come pure la percentuale di conifere e latifoglie della copertura forestale sulla superficie totale. Oltre all'Europa geografica, la mappa copre anche la Turchia.
La mappa è disponibile sul sito Web EFI (Istituto Forestale Europeo), dopo una semplice registrazione si possono scaricare immagini ad alta risoluzione e file delle mappe: http://www.efi.int/projects/euromap/phase2/register.php.
Natura 2000 Map Viewer
Con l'assistenza dell'Agenzia europea dell'ambiente (EEA), la Commissione europea ha sviluppato il programma di visualizzazione «NATURA 2000 Map Viewer», basato sulla stato dell'arte della tecnologia GIS. L'applicativo è accessibile all'indirizzo:http://natura2000.eea.europa.eu.
Il programma di visualizzazione permette di:
- navigare attraverso la rete europea dei siti Natura 2000 utilizzando diversi livelli di sfondo, come Street Map, immagini satellitari, LandCover CORINE, regioni biogeografiche, aree protette, ecc;
- ricercare luoghi di interesse, siti Natura 2000, specie e habitat di interesse;
- visualizzare informazioni di un sito (nome, codice, area, perimetro) e, se ci sono, vedere le foto;
- accedere rapidamente al formulario standard di un certo sito;
- stampare una mappa dalla finestra di visualizzazione.
Il cippato di qualità: la risposta forestale al pellet
Durante millenni la legna in pezzi (tondelli o squartoni) era praticamente l'unica forma con la quale l'uomo ha utilizzato l'energia termica proveniente dal bosco. Solo da circa 40 anni sono stati inventati gli impianti di riscaldamento automatici funzionanti con cippato. All'inizio del nuovo millenio in Svizzera si è imposta una nuova forma di combustibile forestale: il pellet. Tuttavia lo sviluppo prosegue e si sta affacciando sul mercato anche il cippato di qualità di provenienza forestale.
Cos'è il cippato di qualità? Il cippato di qualità consiste in cippato di legno selezionato che viene essiccato fino al 18% di umidità e che non contiene parti fini. Esso viene calibrato su una lunghezza da 5 a 45 mm ed uno spessore di 4 mm. Nella classificazione del cippato di QM Holzheizwerke (Energia legno Svizzera) esso figura sotto la denominazione di WS-P45-W18 Q. Il cippato di qualità consiste prevalentemente di scaglie di legno di latifoglia ed ha pertanto un valore energetico elevato, con, contemporaneamente, una produzione di cenere limitata.
Il cippato di legno tradizionale in genere è troppo grosso e troppo umido per funzionare in modo efficiente e con emissioni limitate in impianti di riscaldamento piccoli come quelli delle case mono- o pluri-famigliari. Specialmente in estate, quando è necessaria solo poca energia e gli impianti funzionano a regime parziale oppure non sono in funzione, il combustibile da impiegare deve essere molto asciutto, affinché esso possa accendersi anche con sistemi automatici. Questo è possibile unicamente con il pellet e, appunto, con il cippato di qualità. Infatti essi contengono un'umidità massima del 10% per i pellet e rispettivamente del 18% per il cippato di qualità.
Leggi l'articolo su www.waldwissen.net.
giovedì 24 novembre 2011
MALTEMPO, FEDAGRI: BENE APPELLO PRESIDENTE NAPOLITANO, PASSARE DALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALLA PREVENZIONE
Comunicato stampa
MALTEMPO, FEDAGRI: BENE APPELLO PRESIDENTE NAPOLITANO, PASSARE DALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALLA PREVENZIONE
Le 400 cooperative forestali italiane si candidano a svolgere un ruolo di primo piano nella manutenzione e gestione sostenibile del patrimonio boschivo. Più del 50% dei nostri boschi non sono più gestiti.
Roma, 24 novembre 2011 – “Sulle vittime e i danni provocati dal maltempo nel nostro Paese condividiamo e rilanciamo l’appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ieri ha sottolineato l’esigenza di riproporre adeguate e costanti politiche di prevenzione. Occorre passare dalla gestione delle emergenze ad una fase di prevenzione dei dissesti idrogeologici, rilanciando un grande progetto di manutenzione e gestione sostenibile del patrimonio boschivo: potremmo in tal modo tutelare meglio il territorio e difendere nel contempo una ricchezza per le popolazioni residenti e le generazioni future”.
Lo ha dichiarato il presidente del settore Forestazione di Fedagri-Confcooperative Gasper Rino Talucci al termine del Consiglio di Presidenza, esprimendo il cordoglio dell’organizzazione cooperativa per le vittime provocate dall’alluvione che ha colpito le province di Messina e Catanzaro.
“Le oltre 400 cooperative forestali italiane – ha aggiunto Talucci – possono rivestire in tal senso un ruolo di protagonista nell’ambito della manutenzione del territorio, in particolare quello boschivo. È stato calcolato che più del 50% dei nostri boschi, che occupano una superficie pari a circa un terzo della superficie totale nazionale, non sono più gestiti. L’abbandono delle attività forestali non tutela l’ambiente ma al contrario comporta processi di degrado di cui il fenomeno delle frane d’inverno e degli incendi d’estate sono alcuni dei segnali più evidenti ed allarmanti”.
“L’impegno per la manutenzione del territorio – ha proseguito Talucci - deve vedere la forte partecipazione di tutti gli attori interessati, dagli imprenditori e proprietari dei boschi alle istituzioni locali e nazionali e alle organizzazioni di rappresentanza, con un abile coordinamento che possa anche nel caso rivedere le competenze affidate alle regioni, in un’ottica di semplificazione e sburocratizzazione”.
“Sarà indispensabile in tal senso – così ha concluso Talucci – che le cooperative forestali possano operare interventi per la manutenzione e l’utilizzo attivo e sostenibile dei boschi senza essere rallentate o ostacolate da lungaggini o vincoli di natura burocratica. Con poche risorse, ed alcune volte senza neppure impegnare risorse pubbliche, si potrebbe tutelare il territorio e garantire sviluppo e occupazione nelle aree più svantaggiate del nostro paese”.
_________________________________________
UFFICIO STAMPA FEDAGRI – CONFCOOPERATIVE
Abbiamo 200 alberi a testa ma bisogna trattarli meglio
In occasione della Giornata nazionale, un bilancio della forestazione italiana. Superficie raddoppiata nel giro di mezzo secolo, ma il bosco per diventare una vera ricchezza deve essere curato
di SARA FICOCELLI
ROMA - Per Kahlil Gibran erano "liriche che la terra scrive sul cielo", per Joyce Kilmer le poesie di Dio, per Gandhi il simbolo della realizzazione di ogni sforzo umano. Idolatrati e martoriati, gli alberi sono sempre stati destinatari di molte parole e pochi fatti, soprattutto a livello di tutela. Il 21 novembre l'Italia ha deciso di dedicar loro una giornata nazionale, in memoria di Sandro Usai e di tutte le vittime delle alluvioni di tre settimane fa, dato che è stata anche la mancanza di gestione forestale ad aver provocato 18 morti fra Liguria e Toscana.
Una ricorrenza simbolica che chiude l'"International Year of Forests - Anno Internazionale delle Foreste" e che servirà a far riflettere sull'importanza di questi "pilastri della terra" che ci sostengono producendo ossigeno, contenendo le piogge, ospitando e nutrendo gli animali e fortificando gli argini dei fiumi.
Malgrado l'urbanizzazione feroce e l'abusivismo edilizio siano piaghe diffuse, il nostro paese è ancora tappezzato da Nord a Sud di boschi splendidi e negli ultimi 50 anni la superficie forestale è addirittura raddoppiata. Un dato che da un lato è positivo, ma che dall'altro è sintomo dell'abbandono delle aree rurali da parte della popolazione e della riconquista da parte del bosco di quei territori che una volta erano coltivati o abitati. Secondo il Corpo Forestale dello Stato, gli alberi sul territorio sono 12 miliardi, quasi 200 per ogni italiano, 1360 per ettaro, e tra le specie più diffuse il primato spetta al faggio, con oltre un miliardo di esemplari che ricoprono quasi tutti gli Appennini. Il più "famoso" è invece l'abete rosso, il tradizionale albero di Natale, diffusissimo sulle Alpi.
L'intenzione di preservare questo patrimonio e gestirlo in modo sano è dimostrata dall'aumento esponenziale di boschi con marchio PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), il sistema di certificazione più diffuso al mondo, che attesta che una foresta è gestita in modo sostenibile. "Il concetto di sostenibilità è molto ampio - spiega Antonio Brunori, segretario generale PEFC Italia - e significa che quel legno proviene da una foresta controllata, che non sparirà mai, perché tutti gli alberi tagliati verranno sistematicamente sostituiti da altrettante piante. Non solo: il legno certificato proviene da foreste dove le persone lavorano nel rispetto dei diritti sociali e delle norme di sicurezza, quindi al vantaggio per l'ambiente si aggiunge quello per la società".
Al momento in Italia sono certificati 773.667 ettari di foresta, che corrispondo all'8,5% della superficie totale a bosco; 744.538 con lo schema PEFC e 59.456 con quello FSC (che sta per Forest Stewardship Council, ente che garantisce la provenienza ecosostenibile del legno), oltre a 28.925 ettari con doppia certificazione PEFC-FSC (16.347 ettari in Lombardia e 12.578 in Trentino).
"Il maggior interesse alla certificazione forestale - spiega ancora Brunori - lo hanno dimostrato Paesi importatori di legname come Francia, Gran Bretagna, Germania e Olanda, che con gruppi ambientalisti molto attivi hanno fatto pressioni a livello politico e sull'opinione pubblica, precedendo molti altri Stati nello stilare una propria politica per l'acquisto di beni cosiddetti "verdi", cioè il Green Public Procurement (GPP)".
In Friuli è persino stata già costruita la prima casa fatta interamente con legno certificato PEFC: a realizzarla è stato l'ingegnere Samuele Giacometti, che al progetto "Sa Di legno", frutto di un sogno che lo ha portato a trasferirsi da Bologna in Carnia con la moglie e i tre figli un anno fa, ha dedicato il libro "Come ho costruito la mia casa di legno" (Compagnia delle foreste). A vederla da fuori la sua sembra un'abitazione normale, ma basta entrare per sentire che le pareti, le sedie, i tavoli e persino i giochi dei bambini (tutti realizzati con i tronchi di 43 alberi acquistati dalle foreste certificate locali) "sanno di legno", hanno cioè l'odore della natura.
Ma le abitazioni sono solo la punta di un icerberg. "Sempre in Friuli - continua Brunori - esiste una birra certificata PEFC, a base di pino mugo e pino silvestre, provenienti da boschi controllati. A produrla è il Birrificio Artigianale "Foglie d'erba" e si tratta della prima esperienza a livello internazionale di birra aromatizzata con prodotti forestali e provenienti da foreste certificate". Seguendo la stessa logica, grazie all'Associazione Muzzana Amatori Tartufi, è nato anche il "tartufo bianco certificato", e molte altre realtà economiche italiane stanno aderendo al circuito della gestione attiva forestale.
Per i prodotti in legno e cellulosa (cioè certificati con la "catena di custodia"), in Italia ci sono esattamente 1.300 aziende di trasformazione con marchio PEFC e FSC. La loro materia prima sono appunto i boschi nostrani, per fortuna in continua espansione, in linea con le richieste del Protocollo di Kyoto. "La crescita si attesta intorno allo 0,3 % annuo - conclude Brunori - l'equivalente di 4 metri cubi per ettaro. Un dato che ci permetterà di detrarre dalle nostre emissioni circa 25 milioni di tonnellate di carbonio, risparmiando due miliardi e mezzo di euro di sanzioni". La conoscenza puntuale e precisa degli ecosistemi forestali assume dunque oggi un valore mai considerato prima. Utile all'ambiente e all'economia, nell'interesse nostro e delle generazioni future.
lunedì 21 novembre 2011
Consulta Nazionale per le Foreste e il Legno e la Carta
“È urgente la revisione delle norme riguardanti la pianificazione e l’utilizzazione del patrimonio forestale, il ripristino delle alberature, il controllo permanente e la pulizia degli alvei fluviali e torrentizi, che non possono venire lasciate soltanto all’evoluzione naturale”, questo è il messaggio condiviso da tutti i componenti della Filiera Foreste-Legno riuniti nella Consulta Nazionale per le Foreste, il Legno e la Carta presieduta dall’On. Alfredo Diana, già Ministro delle risorse agricole, alimentari e forestali.
Queste misure, che sono necessariamente a carico dello Stato, possono contribuire in maniera sensibile a ridurre le situazioni di pericolo che minacciano oltre 5000 Comuni a rischio idrogeologico ed al tempo stesso favorire la produzione ed il riciclo di notevoli biomasse legnose.
L’impegno della Consulta, che proseguirà nel 2012 secondo le linee indicate dal Piano forestale dell’Unione Europea affinché il ruolo centrale della filiera Foresta-Legno possa dare una risposta ai nuovi scenari indicati dalle normative ambientali ed energetiche europee, è dedicato all’esame dei notevoli progressi compiuti dal settore nell’applicazione dei principi dello sviluppo ecosostenibile, così come previsto dalla “green economy”, che rappresenta uno dei momenti fondamentali per il superamento della fase critica dell’economia che ha colpito la maggior parte dei Paesi industrializzati.
“A questo scopo” sottolinea il Vice Presidente della Consulta, Presidente dell’Associazione Forestale Italiana e membro del Consiglio Direttivo di FederlegnoArredo Paolo Bortolotti, “la creazione di sinergie tra le filiere agricole e selvicolturali a livello locale quali la produzione di energia, la valorizzazione del legno in edilizia, il riconoscimento di crediti di carbonio ai prodotti legnosi, richiedono l’aumento della disponibilità di materiali legnosi sul territorio nazionale”. Considerazione quest’ultima condivisa anche dal Direttore Generale di Assocarta Massimo Medugno e da Angelo Fantin di Confartigianato Legno Arredo.
La Consulta, per la concreta realizzazione delle politiche sostenibili, ritiene prioritario affrontare anche il secolare problema della fragilità del suolo, come dimostrano le catastrofiche alluvioni che hanno provocato la perdita di vite umane, di beni, di infrastrutture industriali ed artigianali ed elevatissimi danni finanziari, dalla Liguria alla Sicilia.
Il ripetersi di eventi metereologici eccezionali determinati dal probabile cambiamento climatico, impongono l’attuazione di efficaci interventi di prevenzione dei rischi idrogeologici.
La ben nota fragilità strutturale delle pendici, che si è accentuata in seguito all’abbandono delle attività tradizionali nelle aree collinari e montane, rende urgente l’adozione di una nuova politica per il governo del territorio.
In quest’ambito la Consulta sottolinea l’importanza degli Stati Generali del Legno, che si riuniranno a Firenze i prossimi 18 e 19 Novembre 2011 in occasione della prima manifestazione de “Il Filo Verde” organizzata da Federlegno-Arredo, sull’opportunità che una più razionale gestione forestale venga considerata fondamentale per la manutenzione del territorio.
“A questo proposito” sottolinea Massimo Medugno, DG di Assocarta “anche il settore cartario nazionale supporta e promuove la gestione sostenibile delle foreste anche attraverso la campagna informativa Two Sides – Il lato verde della carta (www.twosides.info/it), un’iniziativa della filiera italiana ed europea della comunicazione su carta che punta a sfatare luoghi comuni, che vedono la carta come sinonimo di deforestazione, presso il grande pubblico e in particolare il target giovani”.
Secondo dati FAO le foreste europee crescono di un’area pari a 1,5 milioni di campi da calcio ogni anno equivalenti a 850.000 ha. Proprio la gestione sostenibile delle foreste è oggetto di una delle pagine informative Two Sides, in corso di pubblicazione sulle principali testate quotidiane e specializzate, dal titolo “La carta fa il tifo per le foreste”.
Boschi liguri a rischio dissesto
Gli alberi morti in piedi e a terra sono i più elevati d’Italia. L’abbandono delle aree rurali sul banco degli imputati
Nonostante il 95% delle foreste liguri siano definite potenzialmente disponibili alla raccolta del legno, sono in media di età avanzata e spesso hanno superato il turno consuetudinario
Il 15% del territorio boscato ligure, la regione d’Italia che ha la maggior superficie boscata (387.170 ha pari al 71,5% di quella totale), è soggetto a dissesti a causa dell’abbandono delle aree rurali e di conseguenza della mancanza di un adeguato presidio territoriale in grado di garantire la gestione forestale, la regimazione idrica, oltre che il mantenimento di un corretto deflusso superficiale delle acque meteoriche. E’ quanto sottolinea il CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali) su elaborazione dei dati INFC, in seguito alle alluvioni che hanno colpito la Liguria nelle scorse settimane.
L’elevata presenza di necromassa (alberi morti in piedi o atterrati) in Liguria raggiunge, infatti, i livelli più alti d’Italia e testimonia l’assenza di una gestione attiva dei boschi. Il 75,5% della necromassa ligure si riferisce agli alberi morti in piedi (364,4/ha contro i 154,6/ha in media delle regioni dell’Appenino centro nord e i 134/ha di media in Italia) per un totale di 13,9 m³/ha (5,2m³/ha la media delle regioni dell’Appennino centro nord e 5,4 m³/ha dell’Italia). Si tratta, nel dettaglio, della percentuale più alta d’Italia, seguita dal Piemonte con 10,2m³/ha e dalla Toscana e dalla Lombardia con 8,5 e 8,2 m³/ha. Anche la necromassa a terra in Liguria è superiore alla media nazionale (3,1 m³/ha contro l’1,3 m³/ha dell’Appennino centro nord e 1,9 m³/ha dell’Italia).
«Un dato allarmante che, pur in presenza di precipitazioni di oltre i 500 mm in poche ore, testimonia una mancanza nella corretta gestione dei boschi. Alcuni corsi dei fiumi a causa dell'eccessivo materiale sedimentario accumulato, infatti, hanno modificato il loro corso, fenomeno favorito anche dalla presenza incontrollata di vegetazione sia viva che morta» - spiega Sabrina Diamanti, presidente della Federazione dei Dottori Agronomi e dei Dottori della Liguria.
I problemi di gestione La gestione non risulta attiva a causa dell’abbandono delle aree rurali, delle difficoltà di accesso e di lavorazione nei soprassuoli. Nonostante il 95% delle foreste liguri siano definite potenzialmente disponibili alla raccolta del legno, sono in media di età avanzata e spesso hanno superato il turno consuetudinario. Il 53% dei cedui è in uno stadio adulto e il 36% è considerato invecchiato. Quindi solo l’11% dei cedui risulta in fase giovanile.
«Crediamo – spiega il presidente Diamanti - che a questo punto non resti che iniziare un percorso di pianificazione che abbia una dimensione territoriale e non locale, occorra individuare politiche gestionali che agevolino le operazioni colturali nei boschi contribuendo anche a invertire il processo di esodo verso la città, venendo incontro alle esigenze di imprenditori agricoli e forestali che hanno intenzione di mantenere o iniziare la propria attività. Si rendono necessari una chiarezza normativa e uno snellimento burocratico. Occorrono politiche di gestione degli alvei fluviali che ripartano dalla situazione attuale e non si basino su dati ormai obsoleti. Occorre eliminare una miopia progettuale che continua a ignorare che la gestione ambientale è una materia multidisciplinare, che l’attività di pianificazione deve riguardare tutto il territorio, superfici e versanti boscati compresi, coinvolgendo tutte le figure professionali necessarie».
Nei giorni scorsi il presidente CONAF Andrea Sisti aveva chiesto l’introduzione di norme in grado di fermare il consumo di suolo e introdurre strumenti finanziari finalizzati alla realizzazione di opere di manutenzione del territorio con l’obiettivo di inserire diritti ecologici e paesaggistici che devono sostituire gli oneri di urbanizzazione.
«Occorre invertire la rotta – ha detto Sisti - altrimenti non ci sarà sviluppo se non c’è territorio. Dobbiamo riqualificare le città nell’ottica di interconnettere e interconnetterle con il territorio circostante. Un’operazione non più procrastinabile che deve necessariamente portare a cambiare i sistemi di tassazione sul territorio per migliorare la qualità degli insediamenti. Le amministrazioni comunali e gli enti preposti devono essere obbligati con questa modalità di contribuzione a fare interventi per la salvaguardia del territorio e non deturparlo».
Il bosco ligure - In Liguria (dati carta dei tipi forestali della Regione Liguria) i boschi alti (cerrete, faggete, castagneti,e pinete) coprono 325.651 ha, il 60% dell’intera superficie regionale, l’84,4% di quella forestale totale. Gli arbusteti (collinari, montani, subalpini e macchie termo mediterranee) coprono invece 28.689 ha, il 5,3% della superficie regionale e il 7,4% di quella forestale. Infine le boscaglie pioniere o di invasione pari a circa 19.015 ha, il 4,9% della superficie forestale e le formazioni riparie che coprono 12.648 ha il 3,3% della superficie forestale. In questo contesto le provincie con la maggiore superficie forestale risultano essere Genova e Savona con rispettivamente 131.344 ha (71,6% della superficie provinciale e 33,9% della superficie forestale regionale) e 117.868 ha (76,3% della superficie provinciale e 30,4% di quella forestale regionale). Seguono Imperia con 75.598 ha ( 65,4% della superficie provinciale e il 19,5% della superficie forestale regionale) e La Spezia con 62.361 ha (70,7% della superficie provinciale e 16,2% di quella forestale regionale).
Fonte: Lorenzo Benocci
di C. S.
giovedì 10 novembre 2011
Non si ferma il boom del pellet
Secondo uno studio condotto dalla Hawkins Wright, circa 2,5 milioni di tonnellate di pellet sono stati importati in Europa nel 2010, circa il 40% in più rispetto al 2009, e gli esperti prevedono che il commercio internazionale dei pellet di legno continuerà a crescere nei prossimi anni. La Pöyry Management Consulting prevede flussi commerciali transcontinentali per un volume di 18 milioni di tonnellate di pellet all'anno nel 2020.
Secondo l'indagine effettuata dalla Hawkins Wright, il mercato principale per pellet di legno è l'Europa, con i Paesi Bassi che hanno acquistato 900.000 tonnellate nel 2010, seguiti dal Regno Unito che ne ha acquistate oltre 500.000 tonnellate. Il mercato dell'Europa centrale è rifornito principalmente da Stati Uniti e Canada, con circa 1,6 milioni di tonnellate di pellet spediti dagli Stati Uniti e dal Canada verso l'Europa nel 2010. Tra il 2008 e il 2010, il numero dei trasporti pellet dal Nord America raddoppiato - e la tendenza continua. Ma anche un Russia la produzione cresce. La più grande fabbrica di pellet del mondo si trova a Vyborg e ha una capacità annua di 900.000 tonnellate. Anche il Brasile si sta gettando in questo business. Il produttore nazionale di carta, Suzano, progetta di acquisire tre stabilimenti pellet, che assieme hanno una capacità annuale di 3 milioni di tonnellate.
Difficile escludere che questa crescita della domanda di fibre non impatterà sulle foreste. L'Unione Europea ha stabilito dei critari minimi per l'importazione di biomassa liquida (biodiesel) ma non per le biomasse solide.
martedì 8 novembre 2011
Foreste sostenibili e boschi certificati per evitare disastri ambientali
ANCHE UN CONCORSO PER VALORIZZARE IL SETTORE
In Italia gli alberi potrebbero essere un patrimonio immenso, ma in troppe Regioni non c'è pianificazione
MILANO - Un patrimonio immenso. Ma, salvo eccezioni, trascurato. I boschi italiani, le foreste che ricoprono il nostro Paese, si estendono per una superficie di 10.467.533 ettari, un gigantesco polmone verde che ricopre il 34,74% d’Italia. Abbiamo più boschi della Germania, coperta al 31% di alberi e della Francia, con un 28,6% di piante. Ma come per il patrimonio artistico, anche quello naturale in buona misura è abbandonato a se stesso.
FRAMMENTAZIONE - «In Italia c’è frammentazione: la superficie non è unitaria, ma costituita da tanti piccoli appezzamenti privati, alcuni curati e altri lasciati andare. E poi, strade, stradine e casette insediate nel bosco o ai suoi margini lo danneggiano irreparabilmente: andrebbero creati consorzi per gestire in maniera unitaria i boschi, organismi viventi che si proteggono permettendo loro di espandersi, muoversi, rinnovarsi, andare avanti e indietro. Invece, qui li blocchiamo costruendo. Il problema è politico», spiega il professor Bartolomeo Schirone, ordinario di selvicoltura e assestamento forestale all’Università della Tuscia. «Il nostro Paese potrebbe essere una potenza forestale di prima categoria, per posizione geomorfologica e ricchezza di specie potremmo produrre legnami che nessuno in Europa ha: le specie arboree native sono 85, ma non bastano, perché non abbiamo cultura», continua Schirone. «In molte regioni, e penso al Lazio, alla Basilicata, alla Calabria, i boschi e le foreste sono abbandonati al loro destino, in mano ai bracconieri, con animali allo stato brado, tagli abusivi, nessuna manutenzione. Gli incendi bruciano in media 40 mila ettari ogni anno. Ci sono anche esempi di regioni virtuose, come il Trentino, il Friuli, la Valle d’Aosta, una parte del Piemonte, dove è in atto un modello corretto di filiera bosco–legno: in queste zone le foreste sono gestite da comunità e consorzi montani che rispettano e conoscono il territorio e i suoi tempi. Perché un altro problema in selvicoltura è la pressione sulla foresta: come nelle monocolture si sono resi sterili i terreni con i concimi e i pesticidi, uccidendo ogni componente organica, lo stesso succede nelle foreste, dove la pressione sul suolo e sugli alberi per ottenere un guadagno immediato uccide l’ecosistema».
FORESTE SOSTENIBILI - In Italia sono sedici i corsi universitari in scienze forestali, alcuni di altissimo livello. Con un patrimonio boschivo in crescita del 19% in 25 anni e un abuso ambientale commesso da Nord a Sud d’Italia ogni 43 minuti (dato Wwf), un pensiero al futuro delle piante nell’Anno internazionale delle foreste che sta per concludersi va alle foreste sostenibili. Cosa sono? Sono quelle dove il legname tagliato non è mai superiore a quello che cresce e dove, dopo il taglio, gli alberi sono ripiantati o aiutati a rinnovarsi naturalmente, anche grazie alle piante morte nel bosco, che garantiscono la catena nutritiva. Sono foreste dove gli habitat degli animali selvatici sono rispettati e il sottobosco, gli arbusti e le piante minori svolgono una funzione protettiva del clima, del suolo e dell’acqua. Ma, la foresta certificata (Pefc, Programma internazionale di valutazione degli schemi di certificazione forestale), è molto di più. «Il Pefc Italia è l’organo nazionale del sistema internazionale di certificazione. Aderiscono proprietari forestali, consumatori, industriali e artigiani del legno. L’obiettivo è organizzare la filiera foresta–legno fornendo derivati da foreste e piantagioni gestite in modo sostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale», spiega Antonio Brunori, segretario generale Pefc. «Attualmente risultano certificati secondo il sistema Pefc oltre 226 milioni di ettari tra Canada, Finlandia, Norvegia, Svezia, Germania, Francia e Austria. In Italia sono certificati 744.538 ettari, l’8% dei boschi: il Consorzio forestale dell’Amiata con 3 mila ettari di faggeta, 38 proprietari forestali in Friuli Venezia Giulia con una superficie di 67.348 ettari, altri 27 proprietari nel Veneto hanno certificato 35.195 ettari. L’Unione agricoltori–Bauer Bund, cioè 22.926 piccoli proprietari forestali della Provincia di Bolzano, ha certificato 250.643 ettari: si tratta della più grande superficie in Europa con queste caratteristiche. Il Consorzio dei Comuni trentini rappresenta altri 246.842 ettari di foresta produttiva distribuiti tra oltre 310 proprietari pubblici e privati».
BOSCO CERTIFICATO - Il legname proveniente da un bosco certificato, viene poi trasformato: le aziende possono richiedere la «Catena di custodia», una certificazione di tracciabilità del legno Pefc. In Italia sono 370 le aziende certificate, e vanno dal mobilio agli imballaggi, dai parquet alla carta, dall’edilizia alla carpenteria, dall’editoria ai giochi. Il marchio Pefc garantisce ai consumatori che l’origine del legno e della cellulosa, è legale e sostenibile. Così, comprando fazzoletti di carta, risme per la stampante, infissi per le finestre, mobili o pavimenti, si può scegliere che tipo di consumatore essere.
FOREST SKILL - E visto che dal rapporto uomo-bosco dipende la salvezza dell’ambiente e dunque la nostra -perché sono gli alberi che proteggono il territorio da disastri idrogeologici e filtrano l’aria migliorandone la qualità - alle foreste e alla loro conservazione è dedicato il concorso Forest Skill, che ha per scopo l’individuazione di idee innovative che valorizzino il patrimonio e vadano nella direzione di creare occupazione nell’ambito ambientale, che in quindici anni ha registrato un incremento nel comparto agro-forestale del 35,8 %, in quello turistico del 14% e nel segmento controllo e disinquinamento dell’8,4%. Organizzato dalla Fondazione italiana Accenture, dal Collegio delle Università milanesi e da IdeaTRE60, Forest Skill è aperto ai progetti più vari: dalla produzione di beni al recupero idrogeologico; dal miglioramento della qualità dell’aria alla valorizzazione della funzione rifugio per la fauna selvatica; dalla salvaguardia e conservazione di specie a rischio al recupero di frammenti di bosco. «Il concorso Forest Skill», conclude Bruno Ambrosini, segretario generale della Fondazione italiana Accenture, offre grandi opportunità ai giovani. Secondo l’Isfol (Istituto per lo sviluppo e la formazione professionale dei lavoratori) tra il 1993 e il 2008 gli occupati del settore ambientale sono passati da 263.900 a 372.100, e per i prossimi anni le stime parlano di un raddoppio. «L’ambiente è un ambito sul quale investire competenze, innovazione, risorse e talenti per creare nuove professioni e rivalutare quelle esistenti».
Anna Tagliacarne
da corrieredellasera.it
mercoledì 5 ottobre 2011
FLOSS: OpenGeoDa
GeoDa è il programma di punta del Centro GeoDa, ed è il seguito di una lunga serie di strumenti software sviluppati dal Dr. Luc Anselin. è stato progettato per implementare le tecniche per l'analisi esplorativa di dati spaziali (ESDA) su dati reticolati (punti e poligoni). Il programma gratuito fornisce una facile interfaccia grafica per i metodi di analisi descrittiva dei dati spaziali, come le statistiche di autocorrelazione spaziale, così come funzionalità di base di regressione spaziale. L'ultima versione contiene numerose nuove caratteristiche quali un cartogramma, un film mappa raffinata, grafici a coordinate parallele, visualizzazione 3D, grafici condizionali (e mappe) e regressione spaziale.
OpenGeoDa è la versine open source e multipiattaforma di GeoDa. OpenGeoDa gira su diverse versioni di Windows (incluso XP, Vista e 7), Mac OS e GNU-Linux.
OpenGeoDa è liberamente scaricabile all'indirizzo: http://geodacenter.asu.edu/software/downloads.
La fornitura di biomassa legnosa proveniente dalle foreste dell'UE può essere notevolmente aumentata
Secondo l'Istituto Forestale Europeo (EFI) e l'Istituto di ricerca forestale finlandese (Finnish Forest Research Institute), la fornitura di biomassa legnosa proveniente dalle foreste nell'Unione europea può essere aumentata in modo significativo al di là dell'attuale livello di sfruttamento delle risorse. Tuttavia, questo richiede decisioni politiche veloci e incisive e un strategia globale a livello europeo.
Il potenziale teorico della biomassa delle foreste europee al 2010 è stimato in circa 1,3 miliardi di metri cubi, compresa la corteccia. Circa la metà di questo potenziale è costituita da legname tondo e il resto è costituito dai residui di utilizzazione, dalle ceppaie e dalla biomassa legnosa proveniente dai diradamenti precoci nelle foreste giovani. Il potenziale, tuttavia, è ridotto a circa 750 milioni di metri cubi a causa dei vari vincoli di natura ambientale, tecnica e sociale. I vincoli ricadono in particolar modo sulla frazione dei residui, delle ceppie e sulle biomasse da diradamenti precoci.
La riduzione della raccolta di biomassa nei siti poveri, al fine di evitare la perdita di nutrienti, è un esempio di vincolo ambientale. La capacità portante del terreno può limitare le utilizzazioni e quindi la raccolta su terreni incoerenti è un esempio di vincolo tecnico. Inoltre, la diversa disponibilità di biomassa, dovuta alla diversa struttura della proprietà delle foreste può essere considerato come un vincolo sociale.
[Fonte: www.efi.int]
Sfide ed opportunità dello Sviluppo Rurale per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici
Il libro bianco "Sfide ed opportunità dello Sviluppo Rurale per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici", redatto alla Rete Rurale Nazionale con la collaborazione di università, enti e istituti di ricerca, è disponibile online. Il documento si apre con una panoramica degli accordi politici che attualmente regolano gli impegni assunti dai Paesi a livello internazionale, comunitario e nazionale, lasciando poi ampio spazio all'analisi del fenomeno dei cambiamenti climatici nei diversi ambiti che caratterizzano il settore agricolo, al fine di individuare le sfide che l'agricoltura deve affrontare e, dove possibile, trasformarle in opportunità.
Il libro bianco à stato presentato dal Mipaaf e dalla Rete Rurale Nazionale il 20 Settembre 2011 a Roma.
Per scaricare il libro: http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5799.
Le risorse agro-forestali viste dal satellite
I.P.T. Informatica per il territorio - RapidEye aiuta a controllare lo stato di salute della vegetazione
Immagine RapidEye – Benevento (Campania), immagine a colori reali
I satelliti artificiali che orbitano intorno alla terra impiegati per l'osservazione del territorio sono dotati di strumenti per rilevare le emissioni di luce della superficie terrestre a diverse lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico.
La vegetazione e il terreno nudo hanno infatti 'firme' spettrali molto differenti, cioè assorbono e riflettono la luce in modo diverso fra loro, il che consente di rilevare la vegetazione e le sue condizioni su superfici molto ampie e con risoluzione temporale elevata.
Le piante sono caratterizzate da una bassa riflettanza nella porzione del visibile e da un'elevata riflettanza nella regione del vicino infrarosso che contrasta con il forte assorbimento delle lunghezze d'onda del vicino e medio infrarosso da parte dell'acqua, e il comportamento quasi monofonico del suolo al crescere della lunghezza d'onda.
La curva di riflettanza può variare in funzione del tipo di vegetazione, della sua densità, dello stato fenologico in cui si trovano le specie vegetali e degli stress (idrico, fito-sanitario, ecc.) cui queste possono andare soggette.
I pigmenti fogliari (es. clorofilla) assorbono di più nelle lunghezze d'onda del blu (450 nm) e del rosso (650 nm), di meno in quelle del verde (550 nm); inoltre la struttura della vegetazione determina una riflettanza più elevata nell'infrarosso vicino (900 nm).
Quindi, per mettere in evidenza la vegetazione in un'immagine a falsi colori si usa una 'band combination' Rgb che ha nel rosso la risposta radiometrica dell'infrarosso vicino (900 nm), nel verde la risposta nella banda del rosso (650 nm) e nel blu la risposta radiometrica della banda del verde (550 nm); a questo punto la vegetazione verrà visualizzata in toni di rosso.
Immagine RapidEye – Benevento (Campania), immagine a falsi colori (la vegetazione appare in gradazioni di rosso)
Negli ultimi 10 anni la tecnologia del telerilevamento, attraverso sensori multispettrali da satellite, ha compiuto passi da gigante; molti satelliti sono in grado di acquisire grandi aree, in periodi di tempi molti ristretti fra loro. Fra questi il più nuovo è RapidEye*, una costellazione di 5 satelliti artificiali tedeschi eliosincroni, che acquisiscono immagini alla risoluzione di 5 metri, in cinque bande multispettrali (Blue: 440-510 nm, Green: 520-590 nm, Red: 630-685 nm, Red Edge: 690-730 nm, e NIR: 760-850 nm.).
I principali settori in cui viene utilizzato questo tipo di dato satellitare sono l'agricoltura, la botanica, la selvicoltura e ilmonitoraggio ambientale.
Bande spettrali RapidEye
Tramite le immagini satellitari di RapidEye è possibile discernere in un campo agricolo il tipo di coltivazione, lo stato disalute delle piante e lo stato di irrigazione nel campo stesso; inoltre è possibile monitorare i cambiamenti in atto nel territorio e ottenere gli indici di vegetazione come per esempio l'indice Ndvi (indice di vegetazione normalizzato, in inglese normalized difference vegetation index), che consiste nel rapporto tra la differenza e la somma delle energie luminose misurate in due diverse bande dello spettro.
Le due bande utilizzate sono il vicino infrarosso (Vir) e il rosso (R) e la semplice formula usata è Ndvi=(Vir-R)/(R+Vir). L'indice sfrutta l'elevato assorbimento nel rosso e l'elevata riflessione nell'infrarosso per discriminare la vegetazione dagli altri tipi di copertura del suolo (suolo nudo, urbano, acqua, neve e nubi).
I valori dell'indice variano tipicamente da -1 (totale assenza di vegetazione) a +1 (totale copertura vegetale a più strati fogliari). Valori significativi sono generalmente compresi tra 0,2 e 1. Vari studi hanno verificato che l'indice NDVI presenta una forte relazione con il contenuto di clorofilla fotosinteticamente attiva e l’area fogliare; quindi le mappe dell'indice sono utili per verificare le condizioni anche qualitative della vegetazione su vaste zone.
In particolare, è possibile individuare quali zone agricole o forestali sono colpite da siccità o da altre avversità. Per esempio, alcuni centri utilizzano l'indice di vegetazione per scoprire boschi malati o attaccati da parassiti.
Le tecniche satellitari rendono quindi possibile una gestione ottimale del patrimonio agro-forestale, discriminando le diverse tipologie di vegetazione, segnalando repentinamente lo stato di salute delle piante (con l'individuazione di eventuali variazioni di azoto, acqua, e clorofilla) e permettendo così una rapida lettura e analisi delle risorse vegetazionali del territorio.
Aree acquisite a distanza di 20 giorni
*I dati satellitari della costellazione RapidEye sono distribuiti in Italia dalla società Iptsat di Roma.
Iptsat è da anni impegnata a interagire con la comunità degli utenti GIS e del Telerilevamento fornendo alta professionalità su tutti gli aspetti legati all’utilizzo di tali tecnologie e proponendo soluzioni ad alto valore aggiunto a supporto dei propri clienti; da oltre 10 anni è Business Partner della ESRI Italia e da aprile 2008 è diventata test center ufficiale AICA per l’ECDL GIS.
Iptsat annovera tra i propri clienti alcune tra le più importanti Università, Pubbliche amministrazioni, e realtà private italiane.
venerdì 2 settembre 2011
Introduzione alla Gestione Forestale Sostenibile nelle Aree Protette
Giornata di Studio - Giovedì 22 settembre 2011 – Piano Vomano di CROGNALETO (TE) – Centro Visite del Parco
L'accesso alla giornata di studio è gratuito, ma occorre comunicare preventivamente la partecipazione non oltre il 15/09/11. Per gli iscritti agli ordini Provinciali dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali: la giornata è valida ai fini dell'attribuzione dei crediti formativi.
L'evento si inserisce in un ciclo di Giornate di Studio organizzate da PNGSML, AISF e FOAFA che si terranno nell'ambito delle strutture PNGSML e che proseguiranno secondo il seguente calendario:
- gennaio 2012: Valutazione ambientale dei progetti di interventi selvicolturali e dei piani di gestione forestale
- maggio 2012: Tecniche di utilizzazione forestale a basso impatto ambientale e tecniche di recupero di ambienti forestali degradati
- ottobre 2012: Monitoraggio vegetazionale, faunistico e di funzionalità ecosistemica e inventariazione forestale.
Maggiori dettagli nel programma della giornata.
martedì 30 agosto 2011
Le biomasse continueranno a guidare la crescita delle rinnovabili europee
FONTI PULITE: Nel prossimo ventennio, evidenzia l'Aebiom, l'incremento previsto è del 210% rispetto ai livelli attuali
La biomassa è la fonte rinnovabile di energia in più rapida crescita dell'Unione europea, con una prospettiva di incremento del 210% nei prossimi 20 anni. È quanto evidenzia l'ultima rilevazione statistica dell'Aebiom, l'Associazione europea biomasse, secondo cui questa fonte già nel 2010 contribuiva per circa il 68,6% alla generazione complessiva delle rinnovabili nella Ue a 27.
Lo scorso anno le bioenergie europee hanno infatti garantito 82,2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) di energia primaria, di cui 58,8 Mtep (71%) per usi termici. Nel 2020, anno in cui andranno in scadenza gli obiettivi europei in materia ambientale, le biomasse forniranno circa 138,5 Mtep di energia, di cui il 62% termica, il 14% elettrica e il 24% legata ai trasporti. Il contributo della biomassa nel 2030 dovrebbe aumentare ulteriormente ed essere compreso tra i 236 e 255 Mtep, con un incremento, appunto, fino al 210% rispetto ai livelli attuali.
La maggior parte delle biomasse necessarie per raggiungere gli obiettivi entro il 2030 arriverà da residui forestali (41%), rifiuti (38%) e dell'agricoltura (21%), in quest'ultimo caso da coltivazioni, paglia e potature. Tra i Paesi in testa nell'uso delle tecnologie di produzione di energia da biomassa ci sono Svezia, Finlandia e Danimarca, seguiti da Francia, Austria e Portogallo, per merito soprattutto del forte attivismo dell'industria forestale. Secondo l'associazione di categoria, la chiave affinché si realizzi la rivoluzione energetica delle bioenergie deve passare dall'utilizzo termico, incrementando la cogenerazione e le reti centralizzate di riscaldamento e raffrescamento.
Link
- Energia da biomasse, un potenziale che comincia a dare risultati
- Il Governo è pronto a varare nuovi incentivi sulle biomasse
- Le biomasse europee hanno un potenziale di 200 Mtep
- Iea, nel 2050 il 27% dei carburanti arriverà dalle biomasse
- Le biomasse italiane possono fare di più sul lato termico
- In Svezia le biomasse sono la prima fonte di energia
lunedì 29 agosto 2011
AVVISO D’ASTA del Consorzio Forestale Marsica Occidentale per la vendita della Particella Fg 30 part 1 del comune di Pereto (AQ)
AVVISO D’ASTA PER LA VENDITA A CORPO DEL LOTTO BOSCHIVO ASSEGNATO AL TAGLIO NELLA PARTICELLA CATASTALE N° 1 FG. N° 30, IN LOC. “URIO – MACCHIA DEL PERO”, IN TERRITORIO E DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI PERETO (L’AQUILA), PER UNA MASSA LEGNOSA STIMATA DI CIRCA 4.719,30 MC, PARI A CIRCA 47.193 Q.LI (STATO FRESCO).
SI RENDE NOTO che il giorno 23 settembre 2011 alle ore 12.00 c/o la Sala Consiliare del Municipio di PERETO (AQ), innanzi a un pubblico ufficiale, si procederà all'asta ad unico e definitivo incanto per la vendita del lotto boschivo di cui sopra.
Importo a base d’asta: € 70.789,50 (euro settantamilasettecentoottantanove/50) a rialzo.
Sono inoltre a carico dell’Acquirente le spese tecniche ed amministrative determinate in € 47.193,00 (diconsi euro quarantasettemilacentonovantatre/00). Dette spese verranno trattenute dal Consorzio per la copertura degli oneri tecnico-amministativi;
Oggetto d’asta: Compravendita di lotto boschivo costituito da n° 20.622 piante di alto fusto di faggio (in piedi) di cui n° 1.938 numerate (Ø > 25 cm) , n° 6.236 di medie dimensioni (15 cm < Ø < 24 cm) e n° 12.448 di piccole dimensione (Ø < 15 cm) in grado di fornire circa 4.719,30 mc di legname, corrispondente a circa 47.193 q.li di legna allo stato fresco.
Allegati: Avviso Asta Pereto Fg 30 part 1 rev 29ago11.pdf
Capitolato Oneri Consortile Pereto part 1 Fg 30 rev 29ago11.pdf
lunedì 22 agosto 2011
AVVISO D’ASTA del Consorzio forestale le Valli dell'Orso per la vendita delle particelle 41 e 120 del Comune di Collelongo
AVVISO D’ASTA PER LA VENDITA A CORPO DEL LOTTO BOSCHIVO ASSEGNATO AL TAGLIO NELLE PARTICELLE ASSESTAMENTALI N° 41 e 120 UBICATE NELLE LOC.”Vado della fonte”, PER UNA MASSA LEGNOSA STIMATA DI CIRCA 2.203,38 MC, PARI A CIRCA 23.104 Q.LI (STATO FRESCO), IN TERRITORIO E DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI COLLELONGO (L’AQUILA) .
Il giorno 13 settembre 2011 alle ore 12.00 c/o la Sala Consiliare del Municipio di COLLELONGO (AQ), alla presenza del Segretario comunale e del Responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, si procederà all'asta ad unico e definitivo incanto per la vendita del lotto boschivo di cui sopra.
Importo a base d’asta: € 58.117,83 (euro cinquantottomilacentodiciassette/83) a rialzo.
Sono inoltre a carico dell’Acquirente le spese tecniche ed amministrative determinate in € 16.172,80 (diconsi euro sedicimilacentosettantadue/80). Dette spese verranno trattenute dal Consorzio per la copertura degli oneri tecnico-amministativi;
Oggetto d’asta: Compravendita di lotto boschivo costituito da 4.459 piante di alto fusto di faggio (in piedi) di cui 3.054 numerate (Ø > 20 cm) e 1.405 di piccole dimensioni (Ø < 20 cm) in grado di fornire circa 2.200,38 mc di legname suddivisibile nei seguenti assortimenti:
· Tronco da sega: 408,81 m3;
· Tronchetti: 204,12 m3 ;
· Legna da ardere 1.587,45 m3 (pari a circa 16.668 qli di legna allo stato fresco).
Allegati (3)
- Avviso Asta Uso Comm COLLELONGO part 41 e 120 rev comune 22ago11 492 k Visualizza Scarica
- Capitolato generale Oneri CFS - Collelongo part 41 e 120. 437 k Visualizza Scarica
- Capitolato speciale oneri consortile part 41 e 120 collelongo. 700 k Visualizza Scarica
- carta igm 41-120. 194 k Visualizza Scarica
giovedì 18 agosto 2011
L’Università nel Bosco, anno 2011 – Iniziative di formazione della Provincia di Pesaro e Urbino
La Provincia di Pesaro e Urbino è lieta di invitare a partecipare ad un’importante occasione di formazione nell’ambito del progetto “L’Università nel Bosco, anno 2011” con il quale si avvieranno i seguenti corsi residenziali settimanali presso il complesso di Ranco Fabbro (Alpe della Luna - PU):
1)"Sistema climatico e Global change"
Coordinatore scientifico: Università degli Studi di Urbino, Simone Galeotti
Periodo: da lunedì 29 agosto a sabato 3 settembre
Termine di iscrizione: giovedì 25 agosto 2011
2) “Il settore agroforestale nelle politiche del Clima: Opportunità nel mercato dei crediti di carbonio”
Coordinatore scientifico: Università della Tuscia, Riccardo Valentini
Periodo: dal 5 lunedì settembre al 10 settembre
Termine di iscrizione: giovedì 1 settembre 2011
3) "Il paesaggio forestale tra sostenibilità e conservazione. Una governance per le foreste e i boschi dell’Appennino”
Coordinatore Scientifico: Cooperativa La Macina Ambiente – Aldo Loris Cucchiarini
Periodo: dal 12 al 17 settembre
Termine di iscrizione: giovedì 8 settembre 2011
4) “Patto dei sindaci e opportunità finanziarie”
Coordinatore Scientifico: Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile di Modena (AESS), Marcello Antinucci. L´ Agenzia è anche una Societa di servizi energetici (ESCO) accreditata dall´Autorità per l´Energia Elettrica e il Gas (AEEG).
Periodo: da lunedì 19 settembre al sabato 24 settembre
Termine di iscrizione: giovedì 15 settembre 2011
Per partecipare e trovare informazioni aggiuntive ai corsi faccia clic sul link ( www.provincia.pu.it/ambiente ) o contatti la Segreteria organizzativa ai seguenti numeri telefonici: 0721 – 3592012 o 0721 – 3592226 (e-mail: a.traetto@provincia.ps.it ; t.gramolini@provincia.ps.it ).
lunedì 1 agosto 2011
Cantiere dimostrativo di esbosco con teleferica: 27-28-29 settembre
L'evento, della durata di un giorno, sarà ripetuto per 3 volte il 27, 28 e 29 settembre 2011 a Oulx (borgata Puys) in Valle di Susa (TO) e vuol essere un primo momento di informazione, formazione e confronto sull'impiego delle teleferiche nei cantieri forestali.
Rivolto alle ditte boschive che già operano con teleferiche e agli operatori interessati a tale sistema di esbosco, l'iniziativa vuol far conoscere le principali tipologie di macchine impiegate sul territorio regionale e discutere gli aspetti teorici e pratici del cantiere di esbosco aereo, in applicazione alle norme in vigore in materia di sicurezza. L'evento ha inoltre l'obiettivo di rilevare specifiche esigenze formative relative l'argomento, caratterizzandole dal punto di vista numerico e territoriale.
La preadesione, da effettuarsi entro venerdì 2 settembre 2011, è obbligatoria. La priorità sarà attribuita alle ditte boschive iscritte all'Albo delle Imprese Forestali e ai loro dipendenti. Sono ammessi 30 partecipanti al giorno per un totale complessivo di 90 partecipanti nei 3 giorni. L'eventuale selezione dei partecipanti verrà effettuata in base alla data di arrivo della scheda di preadesione. Saranno accettate fino a 3 persone per ogni impresa.
L’iniziativa è realizzata con il contributo congiunto di Comunità Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte, nell'ambito del PSR 2007-2013 Misura 111 Azione 2, è organizzata dal servizio Formazione di IPLA, in collaborazione col DEISTAF (Dipartimento di Economia, Ingegneria, Scienze e Tecnologie forestali dell'Università di Firenze) e il Consorzio Forestale Alta Valle di Susa.
- Scarica la locandina informativa (114 KB).
Per effettuare la preadesione è necessario compilare l'apposito modulo (351 KB) e inviarlo entro venerdì 2 settembre 2011, mezzo fax o posta cartacea, a
IPLA, Corso Casale 476, 10132 Torino
Servizio Formazione
Fax 011/89.89.333
Per ulteriori informazioni è possibile contattare:
I.P.L.A. - Servizio Formazione
Corso Casale 476, 10132 Torino
Tel 011/0961637 - Fax 011/8989333
e-mail: brenta@ipla.org - picco@ipla.org
giovedì 21 luglio 2011
Materiali delle giornate del Workshop del 15 luglio 2011 a Villavallelonga
Sul sito dei Consorzi Forestali www.consorziforestali.net all'indirizzo http://www.consorziforestali.net/14-16-luglio-2011-workshop-villavallelonga è stata resa disponibile la documentazione (presentazioni, comunicati, foto, video, ecc.) delle giornate del workshop per l'anno internazionale delle Foreste 2011 organizzate da Fedagri - Confcooperative in collaborazione con ForestAbruzzo e Condotta Forestale a Villavallelonga (AQ) dal 14 al 16 luglio 2011.
mercoledì 20 luglio 2011
lunedì 11 luglio 2011
Biomasse/ In Italia per il 2010 bilancio in chiaroscuro
Roma, 5 lug. (TMNews) - Pubblicato il secondo rapporto sulla situazione delle biomasse in Italia (Biomass Energy Report: il business delle biomasse e dei biocarburanti nel sistema industriale italiano) da parte dell'Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, un gruppo di docenti e ricercatori specializzato nell'analisi tecnologica e di mercato delle energie rinnovabili.
Il documento fotografa la situazione 2010 prendendo in esame tutti i comparti del settore: biomasse agroforestali, biogas, rifiuti solidi urbani assimilabili, biocarburanti e oli vegetali. Il quadro che emerge è molto disomogeneo: accanto ad alcuni comparti in fortissima espansione, altri presentano una situazione di stallo.
Il settore più in crescita è quello degli oli vegetali, con un aumento di oltre il 60% rispetto al 2009: la potenza installata per la generazione elettrica ha raggiunto i 620 MW, per un generazione stimata nel 2010 a 1,9 miliardi di kWh. In crescita anche il biogas: rispetto al 2009 l'aumento è stato del 20% in termini di potenza installata e del 13% per numero di impianti. In tutto, a fine 2010 erano presenti in Italia oltre 500 impianti per la generazione di elettricità da biogas, per una potenza totale di oltre 550 MW e una produzione di 2,9 miliardi di kWh.
Le biomasse forestali hanno fornito energia primaria per 5,6 milioni di tonnellate equivalenti petrolio, pari al 2,9% del fabbisogno totale. Rispetto al 2009, il contributo è aumentato del 7%.
È fermo invece il mercato dei biocarburanti (che in Italia vuol dire al 95% biodiesel, con un ruolo ancora marginale del bioetanolo): la produzione è rimasta praticamente costante dal 2008 al 2010, assestandosi intorno alle 730.000 tonnellate.
Brutte notizie anche per il recupero energetico dei rifiuti solidi urbani: nel 2010 non è entrato in funzione nessun nuovo impianto, anche se la potenza installata è aumentata del 5%, grazie ad interventi di potenziamento di alcuni impianti esistenti.
mercoledì 6 luglio 2011
15 luglio 2011 - Villavallelonga (AQ) - Workshop "Cooperazione e gestione associata: una scelta di sussidiarietà e sostenibilità"
Venerdì 15 luglio 2011 alle ore 10,00 presso la Sala Polivalente del Comune di Villavallelonga (AQ) – Via Marcandrea si svolgerà il Workshop
Cooperazione e gestione associata: una scelta di sussidiarietà e sostenibilità
Workshop per l’Anno Internazionale delle Foreste 2011
In allegato il programma del Workshop e il programma completo delle giornate che prevedono, oltre che il Workshop, anche altre iniziative e riunioni, fra cui l’Assemblea di ForestAbruzzo prevista per lo stesso venerdì 15 luglio alle ore 18,00.
Per partecipare a tutte le iniziative è possibile pernottare a Villavallelonga, fateci sapere eventuali esigenze.
Allegati (3)
- Come si arriva a Villavallelonga.pdf Visualizza Scarica
- Invito workshop 15lug11 villavallelonga.pdf Visualizza Scarica
- programma GIORNATE 15luglio2011 - rev 27giu11.pdf Visualizza Scarica
lunedì 4 luglio 2011
Convocato per il 14 luglio 2011 a Collelongo (AQ) il comitato di settore forestale di Fedagri-Confcooperative
In occasione del Workshop su ”Cooperazione e gestione associata: una scelta di sussidiarietà e sostenibilità ” in programma per il 15 luglio 2011 è convocato per il giorno precedente:
14 luglio 2011, alle ore 17,30
c/o la Sala Consigliare del Comune di Collelongo - Piazza Ara dei Santi - Collelongo (AQ)
il Comitato di Settore Forestazione e Multifunzionalità di Fedagri – Confcooperative per discutere e deliberare sui seguenti punti all’ordine del giorno:
1. Comunicazioni del Presidente;
2. Politica Agricola Comunitaria dopo il 2013;
3. Aggiornamento attuazione P.S.R.;
4. Attività secondo semestre 2011;
5. Organizzazione Assemblea Settore Forestazione e Multifunzionalità;
6. Problematiche di settore;
7. Varie ed eventuali.
venerdì 1 luglio 2011
Presentazione dei Consorzi nelle Marche
Nell'ambito della manifestazione "Una montagna di incanti" che si svolgerà a Amandola il 2-3 luglio 2011 la Dott. Marina Paolucci svolgerà una presentazione dal titolo "L'esperienza della gestione associata delle foreste".
La presentazione è disponibile QUI>>
giovedì 30 giugno 2011
FLOSS: Quantum GIS
Quantum GIS (QGIS) è un Sistema Informativo Geografico (GIS) Open Source rilasciato sotto licenza GNU General Public License. QGIS è un progetto ufficiale della Open Source Geospatial Foundation (OSGeo). Funziona su GNU-Linux, Unix, Mac OSX e Windows e supporta numerosi formati vettoriali, raster e database con numerose funzionalità.
Paragonato ad altri Desktop GIS della stessa classe, Quantum GIS è un software di minore dimensione e mediamente a parità di operazioni non necessita della stessa quantità di RAM.
Essendo distribuito come pacchetto Open Source, il codice sorgente di Quantum GIS è liberamente messo a disposizione dagli sviluppatori e può essere scaricato e modificato. Questo permette la sua riprogrammazione per rispondere a specifiche esigenze. Per aumentare le funzionalità e la compatibilità possono altresì essere compilati dei Plug-In, piccole estensioni caricate al momento del lancio del programma.
Download del programma su: http://www.qgis.org/.
Info e tutorials su: http://wiki.gfoss.it/index.php/Guida_Utente_QGIS_in_italiano.