giovedì 1 dicembre 2011

Borsa della CO2

L'Emissions-Trading Scheme (ETS), varato dall'Unione Europea, ha introdotto la compravendita di «crediti di emissioni», come se fossero azioni regolarmente scambiate in Borsa cercando così di rendere economicamente proficuo il controllo della CO2. In pratica, i Governi nazionali, sotto la supervisione della Commissione europea, stabiliscono un tetto alle emissioni di ogni singola azienda, rilasciando gratuitamente un numero equivalente di «allowances». Più un'azienda resta sotto il limite e più crediti può rivendere alle altre compagnie non in grado di restare entro i livelli prescritti. Si tratta di un sistema «cap-and-trade», dove per «cap» s'intende un limite posto alle emissioni di CO2.

Il mercato è aperto a tutti e non solo ai soggetti obbligati ma per poter operare è necessario avere un conto su un registro nazionale, in Italia ISPRA ex APAT (Registro Nazionale di Diritti di Emissione) www.greta.sinanet.apat.it. Una volta ottenuto il conto di registro è possibile realizzare operazioni di acquisto e vendita nel mercato di diritti di emissione di CO2.

Come si comporta il mercato dei crediti di carbonio? Per farsi un'idea sul portale SENDECO2 è possibile consultare la borsa elettronica degli ETS come pure i market report.

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