Le politiche di settore non possono più limitarsi alla tutela e alla salvaguardia, ma vanno orientate anche alle opportunità produttive e di sviluppo socio-economico dei territori rurali.
Il 2011 è stato dichiarato dall'ONU Anno Internazionale delle Foreste (IYF). L'intento dell'iniziativa, in continuità con il 2010, anno dedicato alla biodiversità, è quello di stimolare la conoscenza e l'approfondimento sull'importanza dell'uso razionale delle risorse naturali nella salvaguardia del nostro pianeta. Attraverso momenti di confronto scientifico, di dibattito e di coinvolgimento attivo delle persone, IYF ha inteso sensibilizzare le coscienze di cittadini e dei governi sul ruolo cruciale svolto dalle risorse forestali nella fornitura di beni e servizi pubblici come la lotta al cambiamento climatico o la conservazione della biodiversità.
Oggi, a seconda delle aree del pianeta, le esigenze e le istanze che coinvolgono le foreste sono molto differenziate: se nelle aree equatoriali e nei paesi in via di sviluppo si assiste ad una allarmante perdita di superfici forestali, accompagnata a volte da commercio illegale di legname e da sfruttamento del lavoro, nelle aree europee si assiste, invece, ad una generalizzata espansione dei boschi dovuta, spesso, all'abbandono delle pratiche selvicolturali tradizionali. L'Italia, ad esempio, in controtendenza rispetto alle dinamiche globali, vede espandere i propri boschi appenninici ed alpini anche a causa di un progressivo abbandono dell'attività agricola e del pascolo che, inevitabilmente, favorisce la ricolonizzazione boschiva del territorio rurale. Boschi che, da un lato, si espandono e che, dall'altro, non vengono più gestiti ed utilizzati come in passato a causa della carenza di politiche di promozione e della sempre più forte competitività del mercato (ormai globale) del legno. Questo processo impone una riconsiderazione complessiva delle politiche forestali che non possono più essere orientate alla sola tutela e alla salvaguardia del bosco, ma devono iniziare a considerare la gestione sostenibile delle foreste, all'interno del quadro più ampio dell'auspicata transizione alla "green" economy, anche come opportunità produttiva e di sviluppo socioeconomico dei territori rurali.
Nel corso degli anni la Politica di Sviluppo rurale ha dedicato sempre più spazio al tema "Foreste", cambiando, nell'arco delle diverse programmazioni, interpretazione e significato del concetto di "misura forestale". Da tema legato più strettamente ad esigenze di carattere ambientale (con forme vincolistiche e di tutela tout court) si è assistito, infatti, ad una graduale crescita di importanza degli aspetti di sviluppo socioeconomico del territorio rurale connessi alla gestione forestale.
Le foreste si legano in maniera forte alle 4 sfide individuate dal complesso sistema di revisione della Politica Agricola Comunitaria, avviata dal 2003 fino alla cosiddetta Healt-Check. Questo processo di riforma ha previsto per la Pac nuovi obiettivi e sfide e nuove risorse finanziarie dedicate al loro raggiungimento. Le sfide prioritarie - risorse idriche, mantenimento e tutela della biodiversità, energie rinnovabili, cambiamenti climatici - e le foreste sono strettamente e reciprocamente correlate. Si pensi, a titolo esemplificativo, al caso della filiera bosco-legno-energia che mette fortemente in gioco le foreste nella sfida della promozione e diffusione delle energie rinnovabili.
Questo numero di RRN Magazine dedicato alle foreste nello sviluppo rurale, ripercorre l'evoluzione che ha caratterizzato negli ultimi anni il tema "foreste" (e le relative politiche) a livello europeo ed italiano, fornendo anche una prospettiva post-2013 che sembra riconoscere agli interventi forestali una valenza più ampia tanto che questi, di fatto, vengono affiancati alle misure più tipicamente agricole. Iniziative ed esperienze rilevanti, provenienti dal mondo della ricerca e degli stakeholders "forestali" nazionali, completano il panorama, declinando il tema attraverso proposte, idee ed esperienze realizzate o ancora in corso nel contesto forestale italiano.
Milena Verrascina
Nessun commento:
Posta un commento