L’assessore Bramerini: «Se l'ambiente è fonte di lavoro come in questo caso, la Regione non può che approvare e guardare con favore sinergie simili. Oggi più che mai economia e politiche ambientali sono un binomio inscindibile»
«Favorire lo scambio di esperienze e la collaborazione soprattutto in materia di tenuta del verde, recupero ambientale, difesa del suolo, ma anche per stabilire sinergie in materia di protezione civile, servizi ambientali e qualificazione dei servizi pubblici». E', questa dichiarazione congiunta, la ratio fondamentale dell'accordo siglato stamani nel capoluogo toscano dal presidente di Cispel-Confeservizi Alfredo de Girolamo insieme al presidente di Anca-Legacoop Toscana Roberto Negrini e Carlo Salvadori, presidente della sezione regionale di Fedagri-Confcooperative.
Il protocollo, si legge in un comunicato, è finalizzato a «creare una collaborazione tra le cooperative agricolo-forestali della Toscana e le aziende che erogano servizi pubblici, quali l'igiene urbana, il servizio idrico, il gas, il trasporto»: sono quindi previsti «lo scambio di dati per promuovere le conoscenze delle caratteristiche della cooperazione agroforestale e delle opportunità offerte dalla legislazione nazionale e regionale per l'affidamento di lavori e servizi», tra cui vanno citate «la manutenzione ordinaria delle reti idrogeologiche, delle sorgenti, di interventi relativi alla manutenzione sul territorio del sistema idrico e fognario, delle manutenzioni necessarie al territorio e al verde pubblico».
Secondo quanto successivamente dichiarato da Negrini e Salvadori, con l'accordo di oggi «si concretizza il progetto di orientare il lavoro agricolo anche alla produzione di servizi ambientali, in una moderna concezione di agricoltura»: in realtà, più che di "orientare il lavoro agricolo verso la produzione di servizi ambientali" apparirebbe più adatto parlare di "riconoscimento" di una funzione che - sia per quanto riguarda il comparto selvicolturale/forestale (si pensi in primo luogo al contributo dato dalle foreste alla regimazione idrica e alla stabilità idrogeologica dei versanti) sia per quello agricolo (ad esempio in termini di conservazione del paesaggio toscano) - è già in atto e richiede soprattutto di essere appunto riconosciuta e valorizzata.
E agire in sinergia con le aziende di servizi è sicuramente un modo di valorizzare il "guadagno" ambientale e paesaggistico (oltre che economico, anche in riferimento al costo dei servizi pubblici e delle attività di protezione civile) associato ad una buona gestione del patrimonio agricolo e forestale.
In questo senso, de Girolamo ha sostenuto che l'intesa di oggi «potrà contribuire a qualificare ulteriormente i servizi ai cittadini ma anche a valorizzare le realtà occupazionali del territorio e a premiare l'impegno del mondo agricolo forestale nella promozione della cura dell'ambiente». Sulle ricadute occupazionali si è soffermata anche l'assessore regionale all'Ambiente Anna Rita Bramerini, che ha sostenuto che «se l'ambiente è fonte di lavoro come in questo caso, la Regione non può che approvare e guardare con favore sinergie simili, nell'ottica del principio che oggi più che mai economia e politiche ambientali sono un binomio inscindibile».
Tra le prospettive più incoraggianti in termini di cooperazione tra gli stakeholders politici, tecnici e istituzionali associate all'accordo firmato stamani sono anche da segnalare quelle legate alla filiera corta delle biomasse per la produzione di energia elettrica e calore, cioè alla cosiddetta filiera "bosco-legno-energia": un tema molto sentito in questi giorni, a causa della recente inaugurazione di alcuni impianti (per la provincia di Firenze sono da ricordare l'impianto di Calenzano e quelli che sono già o stanno venendo posti in funzione in alcune località - Pomino, Vallombrosa, Rincine - situate sulla montagna fiorentina ad opera della locale comunità montana) e che è destinato a diventare ancora più dibattuto nel prossimo futuro.
Altro ambito in cui la creazione di una "rete" di contatti e l'attuazione di sinergie tra le aziende di servizi e le cooperative agricole-forestali potrà offrire significativi sviluppi è, tra gli altri, quello della gestione del patrimonio idrico e della distribuzione, in quanto un efficace trattamento del bosco e delle aree rurali in generale è da considerarsi a tutti gli effetti il primo tassello del mosaico rappresentato dalla filiera dell'acqua. E', anche questo, un lavoro fornito dagli ecosistemi sia naturali sia artificiali che spesso riceve una considerazione limitata, e che invece necessita di essere valorizzato sia in termini concreti (in primo luogo occupazionali) sia in termini comunicativi: e anche in questo senso l'accordo di oggi apre prospettive future di non poco conto.
1 commento:
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