Inaugurato da INEA il primo sito dedicato al Codice forestale camaldolese.
Con il sito www.inea.it/prog/camaldoli, interamente dedicato al progetto "Codice Forestale Camaldolese, la ricerca delle radici per lo sviluppo sostenibile", INEA, oltre a raccogliere e rendere disponibili i documenti storici che costituiscono il Codice Forestale Camaldolese, vuole anche dare voce a chi studia, lavora, frequenta, scopre e vive le foreste, contribuendo così ad arricchire il patrimonio di conoscenze e il bagaglio di esperienze utile alle generazioni future.
Il progetto "Codice Forestale Camaldolese, la ricerca delle radici per lo sviluppo sostenibile" nasce dalla collaborazione tra l'Osservatorio Foreste INEA e il "Collegium Scriptorium Fontis Avellanae" e si propone il recupero, la valorizzazione e la diffusione del patrimonio storico-culturale della Congregazione Benedettina Camaldolese nella secolare gestione del territorio montano e delle sue risorse naturali (dal 1027 al 1868). In particolare lo studio del materiale conservato nelle fonti camaldolesi edite e in altri numerosi documenti e atti, in gran parte ancora sconosciuti, conservati negli Archivi di Stato e in collezioni private, permetterà di recuperare il patrimonio di conoscenze acquisite nella gestione agricola e nelle utilizzazioni forestali dei territori Appenninici.
Non si tratta di un semplice studio rivolto al passato, bensì di un'opportunità per poter comprendere il senso profondo e le motivazioni che stanno alla base del rapporto uomo-ambiente inteso come fondamento etico essenziale per l'avvio di una politica nazionale, regionale e locale che riconosca il ruolo insostituibile svolto dagli operatori agricolo-forestali e artigianali della montagna italiana.
1 commento:
La Fargo Film e la Filmrouge stanno preparando un film documentario che potrebbe cambiare la visione e la gestione del nostro patrimonio naturale, attraverso un apporto di esperienza e fede millenari, come millenaria è la Comunità Monastica Camadolese.
La Comunità Monastica compirà quest'anno mille anni di fondazione. Anni nei quali i monaci hanno fatto della foresta che li circonda il loro deserto ascetico, al quale hanno garantito la sopravvivenza e con essa la vita di migliaia di persone. Nel 1852 le soppressioni monastiche e le politiche che sono seguite hanno consegnato questo "giardino" alla gestione dello Stato, che ha suddiviso il territorio fra Corpo Forestale, Ente Parco e Comunità Montana del Casentino.
Oggi, grazie all'accordo fra il Collegium Scriptorium Fontis Avellanae e INEA, avremo presto, on line, il Codice Forestale Camaldolese, nel quale potremo trovare ispirazione fra migliaia di documenti, usufruendo di una saggezza millenaria nel rapporto uomo-natura. Da qui nasce l’idea di documentare e portare alla sensibilità del pubblico un evento unico in Italia.
Possiamo dunque creare un giardino decoroso e degno?
Raccogliamo la sfida!
www.comelabete.it
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