mercoledì 5 ottobre 2011

FLOSS: OpenGeoDa

GeoDa è il programma di punta del Centro GeoDa, ed è il seguito di una lunga serie di strumenti software sviluppati dal Dr. Luc Anselin. è stato progettato per implementare le tecniche per l'analisi esplorativa di dati spaziali (ESDA) su dati reticolati (punti e poligoni). Il programma gratuito fornisce una facile interfaccia grafica per i metodi di analisi descrittiva dei dati spaziali, come le statistiche di autocorrelazione spaziale, così come funzionalità di base di regressione spaziale. L'ultima versione contiene numerose nuove caratteristiche quali un cartogramma, un film mappa raffinata, grafici a coordinate parallele, visualizzazione 3D, grafici condizionali (e mappe) e regressione spaziale.
OpenGeoDa è la versine open source e multipiattaforma di GeoDa. OpenGeoDa gira su diverse versioni di Windows (incluso XP, Vista e 7), Mac OS e GNU-Linux.

OpenGeoDa è liberamente scaricabile all'indirizzo: http://geodacenter.asu.edu/software/downloads.

La fornitura di biomassa legnosa proveniente dalle foreste dell'UE può essere notevolmente aumentata

Secondo l'Istituto Forestale Europeo (EFI) e l'Istituto di ricerca forestale finlandese (Finnish Forest Research Institute), la fornitura di biomassa legnosa proveniente dalle foreste nell'Unione europea può essere aumentata in modo significativo al di là dell'attuale livello di sfruttamento delle risorse. Tuttavia, questo richiede decisioni politiche veloci e incisive e un strategia globale a livello europeo.
Il potenziale teorico della biomassa delle foreste europee al 2010 è stimato in circa 1,3 miliardi di metri cubi, compresa la corteccia. Circa la metà di questo potenziale è costituita da legname tondo e il resto è costituito dai residui di utilizzazione, dalle ceppaie e dalla biomassa legnosa proveniente dai diradamenti precoci nelle foreste giovani. Il potenziale, tuttavia, è ridotto a circa 750 milioni di metri cubi a causa dei vari vincoli di natura ambientale, tecnica e sociale. I vincoli ricadono in particolar modo sulla frazione dei residui, delle ceppie e sulle biomasse da diradamenti precoci.
La riduzione della raccolta di biomassa nei siti poveri, al fine di evitare la perdita di nutrienti, è un esempio di vincolo ambientale. La capacità portante del terreno può limitare le utilizzazioni e quindi la raccolta su terreni incoerenti è un esempio di vincolo tecnico. Inoltre, la diversa disponibilità di biomassa, dovuta alla diversa struttura della proprietà delle foreste può essere considerato come un vincolo sociale.

[Fonte: www.efi.int]

Sfide ed opportunità dello Sviluppo Rurale per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici

Il libro bianco "Sfide ed opportunità dello Sviluppo Rurale per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici", redatto alla Rete Rurale Nazionale con la collaborazione di università, enti e istituti di ricerca, è disponibile online. Il documento si apre con una panoramica degli accordi politici che attualmente regolano gli impegni assunti dai Paesi a livello internazionale, comunitario e nazionale, lasciando poi ampio spazio all'analisi del fenomeno dei cambiamenti climatici nei diversi ambiti che caratterizzano il settore agricolo, al fine di individuare le sfide che l'agricoltura deve affrontare e, dove possibile, trasformarle in opportunità.
Il libro bianco à stato presentato dal Mipaaf e dalla Rete Rurale Nazionale il 20 Settembre 2011 a Roma.

Per scaricare il libro: http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5799.

Le risorse agro-forestali viste dal satellite

I.P.T. Informatica per il territorio - RapidEye aiuta a controllare lo stato di salute della vegetazione

20110927rapideye-benevento.jpgImmagine RapidEye – Benevento (Campania), immagine a colori reali

I satelliti artificiali che orbitano intorno alla terra impiegati per l'osservazione del territorio sono dotati di strumenti per rilevare le emissioni di luce della superficie terrestre a diverse lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico.

La vegetazione e il terreno nudo hanno infatti 'firme' spettrali molto differenti, cioè assorbono e riflettono la luce in modo diverso fra loro, il che consente di rilevare la vegetazione e le sue condizioni su superfici molto ampie e con risoluzione temporale elevata.

Le piante sono caratterizzate da una bassa riflettanza nella porzione del visibile e da un'elevata riflettanza nella regione del vicino infrarosso che contrasta con il forte assorbimento delle lunghezze d'onda del vicino e medio infrarosso da parte dell'acqua, e il comportamento quasi monofonico del suolo al crescere della lunghezza d'onda.
La curva di riflettanza può variare in funzione del tipo di vegetazione, della sua densità, dello stato fenologico in cui si trovano le specie vegetali e degli stress (idrico, fito-sanitario, ecc.) cui queste possono andare soggette.

I pigmenti fogliari (es. clorofilla) assorbono di più nelle lunghezze d'onda del blu (450 nm) e del rosso (650 nm), di meno in quelle del verde (550 nm); inoltre la struttura della vegetazione determina una riflettanza più elevata nell'infrarosso vicino (900 nm).

Quindi, per mettere in evidenza la vegetazione in un'immagine a falsi colori si usa una 'band combination' Rgb che ha nel rosso la risposta radiometrica dell'infrarosso vicino (900 nm), nel verde la risposta nella banda del rosso (650 nm) e nel blu la risposta radiometrica della banda del verde (550 nm); a questo punto la vegetazione verrà visualizzata in toni di rosso.


Immagine RapidEye – Benevento (Campania), immagine a falsi colori (la vegetazione appare in gradazioni di rosso)

Negli ultimi 10 anni la tecnologia del telerilevamento, attraverso sensori multispettrali da satellite, ha compiuto passi da gigante; molti satelliti sono in grado di acquisire grandi aree, in periodi di tempi molti ristretti fra loro. Fra questi il più nuovo è RapidEye*, una costellazione di 5 satelliti artificiali tedeschi eliosincroni, che acquisiscono immagini alla risoluzione di 5 metri, in cinque bande multispettrali (Blue: 440-510 nm, Green: 520-590 nm, Red: 630-685 nm, Red Edge: 690-730 nm, e NIR: 760-850 nm.).

I principali settori in cui viene utilizzato questo tipo di dato satellitare sono l'agricoltura, la botanica, la selvicoltura e ilmonitoraggio ambientale

Bande spettrali RapidEye

Tramite le immagini satellitari di RapidEye è possibile discernere in un campo agricolo il tipo di coltivazione, lo stato disalute delle piante e lo stato di irrigazione nel campo stesso; inoltre è possibile monitorare i cambiamenti in atto nel territorio e ottenere gli indici di vegetazione come per esempio l'indice Ndvi (indice di vegetazione normalizzato, in inglese normalized difference vegetation index), che consiste nel rapporto tra la differenza e la somma delle energie luminose misurate in due diverse bande dello spettro.
Le due bande utilizzate sono il vicino infrarosso (Vir) e il rosso (R) e la semplice formula usata è Ndvi=(Vir-R)/(R+Vir). L'indice sfrutta l'elevato assorbimento nel rosso e l'elevata riflessione nell'infrarosso per discriminare la vegetazione dagli altri tipi di copertura del suolo (suolo nudo, urbano, acqua, neve e nubi).

I valori dell'indice variano tipicamente da -1 (totale assenza di vegetazione) a +1 (totale copertura vegetale a più strati fogliari). Valori significativi sono generalmente compresi tra 0,2 e 1. Vari studi hanno verificato che l'indice NDVI presenta una forte relazione con il contenuto di clorofilla fotosinteticamente attiva e l’area fogliare; quindi le mappe dell'indice sono utili per verificare le condizioni anche qualitative della vegetazione su vaste zone.
In particolare, è possibile individuare quali zone agricole o forestali sono colpite da siccità o da altre avversità. Per esempio, alcuni centri utilizzano l'indice di vegetazione per scoprire boschi malati o attaccati da parassiti.

Le tecniche satellitari rendono quindi possibile una gestione ottimale del patrimonio agro-forestale, discriminando le diverse tipologie di vegetazione, segnalando repentinamente lo stato di salute delle piante (con l'individuazione di eventuali variazioni di azoto, acqua, e clorofilla) e permettendo così una rapida lettura e analisi delle risorse vegetazionali del territorio.

Aree acquisite a distanza di 20 giorni

*I dati satellitari della costellazione RapidEye sono distribuiti in Italia dalla società Iptsat di Roma.

Iptsat è da anni impegnata a interagire con la comunità degli utenti GIS e del Telerilevamento fornendo alta professionalità su tutti gli aspetti legati all’utilizzo di tali tecnologie e proponendo soluzioni ad alto valore aggiunto a supporto dei propri clienti; da oltre 10 anni è Business Partner della ESRI Italia e da aprile 2008 è diventata test center ufficiale AICA per l’ECDL GIS.
Iptsat annovera tra i propri clienti alcune tra le più importanti Università, Pubbliche amministrazioni, e realtà private italiane.